Concerto

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Erano le quattro di una domenica pomeriggio, ma non una qualsiasi, bensì quella in cui ci sarebbe stato il concerto dei Big Time Rush a Los Angeles, con la festa di chiusura del tour. Io avrei partecipato a entrambi e non stavo più nella pelle, soprattutto perché avrei rivisto James dopo quei lunghissimi quindici giorni.

Stavo sfogando la mia euforia cantando e ballando insieme a Camille e Jo, nell'appartamento di quest'ultima. Avevamo infatti deciso che ci saremmo preparate per la serata e saremmo andate allo show insieme. L'idea mi era piaciuta un sacco perché avevo legato molto con loro durante quelle ultime settimane ed ero felice di poterle definire amiche.

L'ennesima canzone dei BTR, sparata a tutto volume dalle casse dello stereo, terminò e noi ci gettammo sul divano in pelle, senza fiato e le guance arrossate.

«Siamo fuori forma» costatò Jo rivolgendosi a Camille.

«Decisamente» dovette ammettere. «Però stasera dobbiamo essere le più scatenate!»

«Perché?» chiesi e le due mi guardarono come se avessi fatto la domanda più sciocca al mondo.

«James ha ragione quando dice che sei ingenua.» sospirò Jo e mi sorrise.

«Dobbiamo far vedere alle fan quanta energia e passione abbiamo.»

«Per difendere il nostro territorio» aggiunse la mora con una serietà impressionante.

«Oh. Ok, ho capito» affermai con tono incerto.

«Devi sempre mostrarti al meglio davanti alle fan del tuo ragazzo. Per scoraggiarle, capisci?»

Mi tornò in mente quella Sarah Diamond di Twitter e mi chiesi se ci sarebbe stata anche lei stasera. Cosa avrebbe pensato di me se mi avesse conosciuta? Avrebbe ritenuto l'invisibile Angie Moran all'altezza del suo idolo?

«A cosa pensi?» domandò curiosa Jo, mettendomi una mano sulla spalla.

«Che avete perfettamente ragione.»

Annuirono entrambe e scattarono in piedi contemporaneamente con ritrovata energia.

«Iniziamo a decidere cosa metterci!»

«Cominciamo con Jo, poi passiamo dai nostri appartamenti. Ormai è una nostra tradizione e sarà anche la tua, se vorrai» mi propose Camille con la sua solita dolcezza.

«Certo! Grazie di avermi accettato e permesso di diventare una di voi.»

«Ci piaci un sacco, sai?»

Non feci in tempo neanche ad annuire poiché fui travolta dall'abbraccio di entrambe.


Il cuore non voleva smettere di battere così forte ed io temevo che sarebbe uscito dalla cassa toracica. Non mi ero mai sentita in quel modo e non ero certa che mi piacesse. Insomma, come poteva piacermi quella sensazione che mi faceva temere una ricaduta? Chiusi gli occhi e ricordai a me stessa che non dovevo preoccuparmi più per la mia salute.

Un braccio mi circondò le spalle e aprii di scatto gli occhi; mi voltai alla mia destra e incontrai il sorriso preoccupato di Camille, che si premurò di chiedere se stessi bene o se avessi bisogno di un po' d'aria. La tranquillizzai spiegandole che ero solo emozionata all'idea di vedere James dal vivo e dopo così tanti giorni di lontananza.

«Sarà fantastico, credimi» esclamò lei entusiasta.

«Sarebbe meglio se queste ragazzine smettessero di spingere» si lamentò Jo, con un pizzico di rabbia.

«Meno male che siamo in prima fila, altrimenti saremmo state risucchiate dalla folla.»

«Viva i pass!»

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