Ignorare

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Il signor Whright aveva appena messo fine alle riprese di quella notte/mattina permettendoci di tornare finalmente a casa. O al Palm Woods, come nel mio caso.

L'autista mi aspettava come al solito di fronte all'entrata del campo in cui avevamo girato. Non lo feci attendere molto perché mi precipitai fuori dagli spalti, impaziente di rientrare all'appartamento per farmi una dormita di almeno dieci ore.

Quando raggiunsi il signor Monstat, mi aprì la portiera salutandomi con un caloroso buongiorno e attese che fui sistemata prima di chiudere lo sportello e mettersi alla guida. Quel sant'uomo impiegò solo dieci minuti ad arrivare al Palm Woods, quindi non avevo avuto modo neanche di appisolarmi come accadeva sempre dopo le riprese notturne. Io e l'autista ci salutammo augurandoci una buona giornata, per lui, e una buona dormita, per me.

Spinsi la porta dell'atrio sbadigliando e trascinai i piedi verso gli ascensori, ignorando la vocina interiore che mi consigliava di dormire su uno dei divanetti nella hall. Mentre aspettavo l'ascensore, udii delle voci parlottare sulle scale alle mie spalle. Non me ne sarebbe fregato nulla se non fosse stato che una di quelle voci apparteneva a James. Sentii il sonno abbandonarmi di colpo.

«Tranquilla, sto bene.» Lo sentii dire.

«A me non sembra. Riprenditi!» La voce di quella ragazza mi suonava familiare.

«Oh, insomma: lasciami respirare.»

A quel punto sentii i loro passi sull'ultimo tratto di scale, quello a me visibile, e mi voltai d'istinto per poterlo vedere. Mentre scendeva gli ultimi gradini, James mi guardava con aria sorpresa. Al suo fianco riconobbi Katie, la sorella di Kendall. Lei mi rivolse uno sguardo d'astio, poi accelerò il passo e uscì dalla mia visuale.

«Ciao» sibilai in tono sottomesso. Patetica!

Ricambiò con un lieve cenno del capo e si affrettò a raggiungere la sua amica. Cosa mi aspettavo dopo ciò che era successo il giorno precedente?

«Ehi, Angie!» salutò pimpante Logan. «Torni o vai?»

«Torno.»

«Cos'è quest'aria triste?»

«Ho combinato un casino con James» confessai subito, non capendo neanche perché mi fosse venuto così naturale.

Mi guardò sorpreso. «Non mi ha detto nulla.»

Scrollai le spalle. «È successo ieri mattina.»

«Noi stiamo andando a un programma del mattino e rientreremo tra un paio d'ore. Pranziamo insieme al 2J, ok?»

Accettai con un cenno del capo e un sorriso tirato, poi salutai Kendall per ricambiare il suo cenno della mano. «Ci vediamo dopo.»

«Fatti una bella dormita e non pensarci» m'incoraggiò Logan e raggiunse gli altri.

Guardai i tre uscire dall'atrio, poi mi decisi a raggiungere il 4L per una bella e sana dormita.


Era quasi l'una ed io non sapevo se raggiungere oppure no Logan. Non volevo incontrare di nuovo James e soffrire nel vederlo ignorarmi. Anche se la cosa che più faceva male era il suo sguardo spento e ferito.

Misi da parte tutte le paranoie e, dopo aver preso il vassoio con i biscotti, mi recai al 2J. Bussai un paio di volte e venne ad aprirmi Katie, che mi riservò ancora uno sguardo truce.

«James non c'è.»

«In realtà sono qui per Logan.»

La ragazza si voltò verso il preso in causa. «Fraternizzi con il nemico?» lo accusò arrabbiata e mi sentii morire.

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