Capitolo 53

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Jenny p.o.v
Non riesco a dormire.
Fa molto caldo e mi sento soffocare.Le lenzuola sono come fuoco che mi copre,il buio e il silenzio mi circonda.
L'unico suono che si percepisce è il battito del mio cuore che aumenta ad ogni respiro e dei mormorii che mi terrorizzano.
Mi siedo nel letto e il volume dei mormorii aumenta insieme alla mia paura.
"Chi c'è?!"
Non ottengo risposta ma c'è qualcuno,ne sono certa.
Guardo verso la finestra ed è buio anche fuori,non c'è quella luce fioca delle stelle.
Mi alzo e mi avvicino alla finestra.
È tutto buio
Non c'è nulla
Un'ombra mi passa davanti facendomi indietreggiare.
"Chi sei?!Dove sei?!"
Il cuore aumenta di battiti e sembra che stia per uscire dal mio petto.
Non può essere lui!
I mormorii sono aumentati e sono sempre più alti,ci sono delle voci...
È lui,è tornato qui da me,vuole ammazzarmi definitivamente.
"Matteo cosa vuoi ancora?!"
"Lasciami in pace!"
La testa comincia a pesarmi e mi dirigo alla porta ma non si apre.
No,ancora!
"Aprite!Vi prego!"
Una presenza si fa insistente dietro di me facendomi voltare.
"Sei tu,cosa vuoi?!"
Non vuole lasciarmi in pace.
L'ombra si avvicina minacciosamente e inizio a tremare come una foglia.
"Cosa vuoi ancora?"
"Non ti è bastato quello che mi hai fatto in questi mesi?!Vuoi completamente ammazzarmi?!"
Non emette suono ma continua ad avvicinarsi ed io indietreggio verso la porta.La distanza è poca,il muro termina dietro le mie spalle e l'ombra avanza ancora di più.
"Ti prego,lasciami in pace...
Ti supplico...vattene via!"
Le mie parole sono invane perché la distanza diminuisce sempre di più e i battiti aumentano.
"Ti prego lasciami...lasciami!"
Copro gli occhi con le braccia e il buio mi invade,la testa scoppia.
"Gianluca!Corri qui ti prego!"
Ho bisogno d'aiuto!
Sento pronunciare il mio nome e un leggero tocco sulle mie spalle.
Apro gli occhi...
Non riesco a vedere e solo ora mi accorgo che stavo piangendo,sto piangendo.
Gli occhi di Gianluca arrivano ai miei come due fari.
"Jenny,va tutto bene..."
"No,lui è qui,l'ho visto,era qui...voleva ammazzarmi...era lui,era lui..."
"No,no non c'è nessuno,piccola...
hey,guardami!"
Lo osservo e il mio cuore va al galoppo.
Mi tiene le braccia ferme e mi guarda.
"Non c'è nessuno,siamo solo io e te qui...Jenny...calmati!"
"Ma c'era...era lui,ne sono sicura...voleva..."
Mi tira a sè e mi abbraccia.
"Ho paura,Gianluca,ho paura di lui."
"Lui non c'è...te lo giuro,non ci sarà mai più,non dovrai vederlo mai più."
"Ho paura..."
"SSH...tranquilla,ci sono io...calmati!"
Mi stringe a sè come un padre farebbe con la sua bambina impaurita dal temporale.
Riesco a tranquillizzarmi e mi stringo al suo petto.
"Era tutto un incubo"
No,impossibile.
"No,Gianluca,era reale...era lui..."
"Ma ora siamo io e te,soli,non c'è nessun altro...basta tremare,piccola,va tutto bene"
Mi alza dal pavimento che solo ora scopro mi faceva da sedia.
Mi aggrappo al suo collo e lui inizia a camminare.
Era tutto un sogno,un brutto sogno.Un incubo.Era reale,me lo sento,c'era lui.
Mi poggia sul letto e mi sistema il cuscino.
"Tienimi la mano,per favore"
Mi guarda,lo guardo.
Secondi di pura intensità tra due sguardi di nuovo conoscenti.
Mi afferra la mano e si siede accanto a me.
"Certo,certo,resto qui"
Annuisco e sospiro,tremante.
Chiudo leggermente gli occhi ancora circondati dalle lacrime.
Singhiozzo,mi sistemo sul cuscino per riposare mentre Gianluca si stende poco lontano da me,tenendomi la mano stretta tra la sua.Sento che se gli tengo la mano,sarò al sicuro e non potrà mai succedere nulla.
Qualche ora dopo
Gianluca p.o.v
Sobbalzo dal sonno e mi rendo conto che sono ancora in camera con Jenny.Ormai il sole è sorto,saranno le otto del mattino.
Chissà cosa le sarà passato per la mente,quale ricordo l'ha portata a ritrovarsi sotto la finestra a piangere.Non posso credere che stia così male,è una sofferenza anche per me vederla piangere per una persona che non merita nemmeno quelle lacrime.Le ha cancellato la sua allegria,la sua spensieratezza...il suo sorriso.
Le nostre mani sono unite,l'una nell'altra,lei dorme e si nota benissimo che non è tranquilla.È impaurita anche dal vento che la sfiora.
Mi siedo nel letto e sciolgo le nostre mani,ma lei mugula qualcosa.
Le sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio,mettendo in mostra un livido ancora del tutto violaceo.Dio mio!
Riavvicina la sua mano alla mia.
La ristringo e la bacio.
"Non avrei mai voluto che ti succedesse tutto questo"
Socchiude la bocca e strofina la sua guancia sul cuscino.
Resterei ore a guardarla.
Non puoi Gianluca,non devi vederla come l'unica ragazza che tu abbia amato,non è lei ora.Ha bisogno di te ma non in quel senso.
Okay ma...
Ha ragione la mia vocina interiore razionale,ora ha bisogno di qualcuno che le stia vicino,che la protegga,che la difenda dai ricordi...
Di qualcuno che la ami?!
Che le faccia dimenticare il male che ha subito?!
La vocina irrazionale invece...
Chi meglio di te può farle ricordare cosa vuol dire essere amati e rispettati davvero?!Chi meglio di te può amarla?!
Non riuscirei in tutto questo.
Non sono all'altezza,alla sua altezza.
Lascio la sua mano e mi alzo dal letto lasciando la porta aperta,non si sa mai.
Mi dirigo in cucina ma la porta d'ingresso si apre e Piero quasi stupito si ferma davanti ad essa.
Io:Bentornato Barone,hai già fatto colazione?!
Lui chiude la porta e dice:Si,abbondantemente.
Si riferisce alla sua ragazza.
Io:Non m'importa sapere cosa hai mangiato,se non ti dispiace.
Lui scuote la testa ed entriamo in cucina.
Piero:Come mai sei sveglio così presto?!
Metto la macchinetta del caffè sul fuoco e dico:Jenny...
Mi siedo e lui mi segue.
Io:L'ho sentita urlare in camera e mi sono precipitato da lei...
Piero:Urlare?!Ma come...
Io:I ricordi,gli incubi la riportano in quella maledetta camera con quello stronzo che le ha fatto del male ed ogni notte la ritrovo a piangere.
Piero:Dio santissimo,bisogna fare qualcosa...quel bastardo non può passarla liscia.
Io:Cosa puoi fare?Sai bene che la legge non ce lo permette e che andrebbe di mezzo Ignazio.
Piero:Ha fatto benissimo a dargliele di santa ragione..
Io:Si,ma è finito li...non si può fare più niente e intanto Jenny ha la mente invasa dai suoi gesti,dalle sue parole.
Guardo la macchinetta e mi alzo per zuccherare il caffè.
Piero:Gianlú,Jenny ha bisogno d'aiuto...
Mi volto verso di lui.
Piero:Un buon aiuto...
Io:Uno psicologo?!Uno psicanalista?!
Piero:Non può uscirne da sola...è complicata la situazione.
Io:E noi a cosa serviamo Piè?!
Piero:Non è semplice come la pensi tu...Jenny è...
Lo interrompo:Jenny non è malata,non è pazza.Non ha bisogno di guarire da una malattia...
Piero:Deve guarire dai suoi ricordi,Gianlú.
Io:Non ha bisogno di un medico,ha bisogno di noi,Piè,vuoi farla sentire diversa?!Pazza?!Malata?!Bhe io no...
Sospira e mi rendo conto che il tono della mia voce era leggermente alto.
Io:Dobbiamo starle accanto e cercare di farle dimenticare tutto...
Piero:Pensaci Gianlú,pensaci!
Io:Ci ho già pensato e so quello che sto dicendo...Jenny ha bisogno di ricominciare a vivere ed io non la lascerò mai nelle mani di un tipo che crede nella sua pazzia.Pensavo volessi aiutarmi ma...
Piero:Io voglio aiutarti,Gianlú!Voglio anche io bene a Jenny,ma quello che ha subito è troppo per essere dimenticato con delle uscite con gli amici.Non sono cose che succedono tutti i giorni,per fortuna e non possono essere dimenticate con uno schiocco di dita.
Io:Bhe,io voglio provarci.
Cala il silenzio ma una vocina dal corridoio lo interrompe all'istante.
Mi volto ed è Jenny.
Mi ci avvicino immediatamente e lei dice:Ho interrotto qualcosa?!
Io:No,no...come stai tu?!Sei riuscita a dormire un po?!
Jenny:Non come vorrei ma...si...
Io la guardo nei suoi occhi spenti.
Lei ricambia e accenna un sorriso.
Io:Siediti con noi,ti va?!
Jenny:Non dovete parlare di affari?!
Io:No,no...vieni.
Ci sediamo al tavolo con Piero.
Piero:Hey...
Jenny:Ciao Piero,come stai?!
Piero:Bene...tu invece?!
Jenny:Come al solito...
Si guarda le mani ed io guardo Piero.
Piero:Hey Jenny,su...
Si alza e si avvicina a lei,prendendole le mani e puntando i suoi occhi.
Piero:Non devi abbatterti,non devi mollare per lui.Noi siamo qui con te...okay?!
Pff...io lo ammazzo il Barone.
Lo guardo con un sorrisino nervoso e lui mi guarda.
Jenny:Grazie...
Le stringe le mani e le lascia un bacio sulla guancia.
Piero:Io vado a cambiarmi...
Si avvia per le stanze e Jenny si volta verso di me.
Le sorrido e dico:Hai voglia di mangiare qualcosa?!
Jenny:No,no...vorrei solo un po di caffè se puoi...altrimenti fa niente...
Io:Eccolo il caffè,l'ho fatto prima...
Prendo un tazzina e le verso del caffè.Glielo porgo e lei lo accetta
Jenny:Grazie.
Io:Di nulla...allora ti va di fare un giro?!Dove ti piacerebbe andare?!
Jenny:Da nessuna parte...vorrei riposare.
Io:Sicura che vuoi restare qui...è una bella giornata,fa caldo.
Jenny:Non me la sento di uscire,dovrei mettere una felpa per coprire i segni e,come hai detto tu,fa caldo...
Io:Puoi benissimo mettere una maglietta con le maniche corte,quello che dice la gente è insignificante.
Jenny:Ma mi vergogno.
I nostri sguardi si incontrano.
Jenny:Non voglio che la gente cominci a farsi domande su come e il perché dei miei segni,vedendomi con te possono anche pensare che sia stato tu ed io non voglio...
Io:A me non importa...
Jenny:Non voglio coinvolgerti nei miei casini,Gianluca.Non voglio che le mie paure,le mie insicurezze ricadano su di te e sulla tua vita.Sono stata già abbastanza influente nella tua vita...non voglio farlo ancora.
Io:E se ti volessi ancora coinvolta nella mia vita?!
Le accarezzo la mano e lei mi guarda.
Jenny:No,non sarebbe giusto.
Si stacca dalla mia mano ed io sospiro.
Io:Okay...
Jenny:Grazie per stamattina!
Io:Per quanto tu possa volermi lontano,io non ti lascio sola...hai capito Jenny?!
Lei scuote la testa e chiude gli occhi.
Ad interromperci è la voce di Piero che ci avvisa che va via,seguito dalla porta che si chiude.
Jenny:Gianluca ti dispiace se faccio una doccia?!
Io:Puoi fare quel che vuoi...
Accenna un sorriso e si alza,dirigendosi al bagno.
Io la amo ancora di più,non mi capacito a lasciarla andare.
Suonano alla porta e vado ad aprire.Mi ritrovo davanti il bel pancione di Sofia.
Io:Ohi,buongiorno!
Lei mi sorride e dice:Giorno Gian!
Mi abbraccia ed io le bacio la testa.
La faccio accomodare e chiudo la porta alle nostre spalle.
Io:Boschetto dove l'hai lasciato?!
Sofia:È andato dal meccanico,la macchina si lamenta.
Io:Me l'ha detto...si è deciso finalmente.
Sofia:Piero?!Jenny?!Dove sono?!
Io:Jenny è sotto la doccia e Piero è fuori...tu che ci fai qui?!Non dovresti essere a scuola?!
Sofia:No,mi sto preparando all'esame finale ma non ho scuola.
Ci accomodiamo in cucina.
Io:Si vede dalle tue occhiaie che sei sottostress...
Sofia:Molto carino da parte tua,grazie.
R

ido e dico:Perdona la mia scortesia,ma è vero!
Lei ride ed io con lei.
Io:Come va con la piccola?!
Sofia:È una peste...sono notti che non mi lascia dormire.
Io:È figlia di Ignazio no?!
Sofia:Gianluca eddai!
Scoppio a ridere e lei incrocia le braccia.
Sofia:Mi fa un po paura però va tutto bene...
Io:Stai tranquilla!
Si tiene la pancia e dice:Ecco,vedi!
Io:Ah che peste...
Lei sospira ed io sorrido.
Sofia:No,Gian...aspetta...
Ecco che inizio a preoccuparmi.
Io:Che succede?!
Sofia:Non lo so,non lo so,Gian...
Io:È la bambina che si agita...non ti preoccupare...
Sofia:No,Gian non è la bambina...
Io:Dio,Sofia che hai?!
La ritrovo quasi in ginocchio al tavolo.
Io:Sofia,Sofia...
La tengo ai fianchi mentre non riesce a pronunciare parola.
Io:Ti porto in ospedale?!
Lei annuisce ed io chiamo Piero...

#SpazioAutrice
Salve salvino a tutti.
Eccomi con un nuovo capitolo che spero sia di vostro gradimento.
È arrivato un po tardi lo so...ehm...
Comunque io spero che vi sia piaciuto,lasciate un bel commentino e un votino.
Mi scuso per gli eventuali errori e vi ringrazio dell'attenzione.
Vi abbraccio tutti e spero di "leggerci" al prossimo capitolo.
Un bacione.
Fedy.

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