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Il giorno dopo, alla lezione di ballo, le cose iniziarono a complicarsi: Louis e Danielle spiegarono la prima figura della salsa, l'apertura cubana. Questa consisteva in un cambio di posto da posizione chiusa a posizione aperta, eseguito con una rotazione d'apertura terminata a 90° prima di tornare alla posizione base dello specchio dove dama e cavaliere sono speculari e devono eseguire il passo base. Harry aveva ormai perso il conto di quante volte l'aveva provata, ma proprio non c'era verso che riuscisse a farla a tempo dall'inizio alla fine senza perdersi. Tant'è che Gemma, a un certo punto, si allontanò un attimo dalla pista da ballo irritata.
«Gemma, torna qui!».
«No! Continui a pestarmi i piedi e a mandarmi fuori tempo, di questo passo dovrò comprarmi delle protesi ai piedi».
Danielle parve notare la situazione critica, quindi decise di incaricare Louis a dare una mano alla coppia. «Qual è il problema, qui?».
«Il problema è che mio fratello è un impedito» rispose subito Gemma. «Siamo all'inizio e non riesce a fare nemmeno queste cose semplici».
«Non ho nessuna intenzione di stare qui a farmi insultare da te per tutto il tempo. Ho solo un po' più di difficoltà ad apprendere queste cose».
Louis decise quindi di intervenire per evitare che la situazione degenerasse. «Gemma, vieni e balla con me. Harry tu mettiti al mio fianco, guarda i miei passi e cerca di replicarli». Così dicendo Louis si mise ad eseguire la figura insieme a Gemma che uscì perfetta, ma inutile dire che nemmeno questo fu d'aiuto ad Harry. «Proviamo in un altro modo. Danielle, puoi venire un attimo?». La ragazza li raggiunse e, sotto istruzione di Louis, prese per mano Harry mentre il liscio prese posto alle spalle del ragazzo. Le sue mani si posarono sui fianchi magri del riccio per guidarlo nei movimenti e poté giurare di averlo sentito rabbrividire sotto al suo tocco. «Lasciati guidare da Danielle e permettimi di manovrarti. Vedrai che così ti risulterà più semplice».
La difficoltà per Harry fu invece triplicata perché non solo non riusciva a muovere i piedi a tempo con la musica, ma addirittura sembrava non essere nemmeno più in grado di poter pensare lucidamente. Quando pestò per la terza volta i piedi a Louis, si staccò velocemente dalla sua stretta cominciando a balbettare delle scuse. «S-scusate ma non è giornata. N-non ce la faccio».
«Non per farti pressione, però alla fine di queste due settimane è prevista una piccola esibizione e se continuiamo di questo passo voi rimarrete indietro rispetto agli altri e non riuscirete a preparare la coreografia». A queste parole di Danielle, Gemma si agitò. «Non esiste, io voglio esibirmi».
«Gemma tu non devi preoccuparti, al massimo possiamo trovarti un nuovo partner» la rassicurò Danielle. «A meno che Louis non sia disposto a dare delle lezioni private ad Harry».
«Certo che no! Già il mio tempo libero è poco, vorrebbe dire non avere quasi più un minuto di pausa».
Ovviamente Gemma non aveva alcuna intenzione di ballare con qualcuno che non fosse suo fratello, perciò puntò un dito minaccioso contro Louis «Io ballerò solo con Harry. Tu sei il maestro di ballo, è tuo compito insegnargli la coreografia quindi vedi di trovare un modo».
Il ragazzo, non considerando minimamente Gemma, si rivolse alla sua collega «Dani hai visto anche tu come non sa nemmeno mettere un piede davanti all'altro, figuriamoci imparare un'intera coreografia in due settimane». Punto sul vivo Harry si fece valere «Sono io che non sono in grado di imparare i passi o sei tu che pensi di non riuscire ad insegnarmi il tutto in così poco tempo?» «Dai Lou, fagli vedere con chi ha a che fare. Sappiamo tutti che tu saresti in grado di far ballare chiunque!»
Il liscio sospirò rassegnato e grattandosi il collo con un movimento sensuale si rivolse ad Harry dicendogli che si sarebbe organizzato per delle lezioni private. Harry, con lo sguardo ancora fisso sulla mano del maestro che lentamente scivolava lungo il suo petto tornando al fianco, annuì senza riuscire a proferire parola.

Mentre il cameriere distribuiva le prime portate, Anne si fece raccontare come era andata la lezione di ballo. Dopo essersi dilungata a spiegare in ogni minimo particolare le difficoltà riscontrate dal fratello nel ballo, Gemma chiese ai genitori come avevano trascorso il loro tempo libero.
«Se forse tua madre, anziché correre dietro ad ogni attività passasse più tempo con me, sarebbe stato meglio». «Dal momento che tu passi tutto il giorno a leggere, io devo pur trovare un modo per occupare il mio tempo». «Forse perché le notizie del giornale sono più interessanti delle nostre conversazioni che sfociano sempre in una discussione» rincarò Robin.
A quel punto Harry non riuscì più a sopportare quella situazione, così sbatté rumorosamente il tovagliolo sul tavolo alzandosi in piedi. «Forse non vi è ancora chiaro che se io ho accettato di venire in questo posto è solo perché, secondo Gemma, poteva essere un'occasione per riportare un po' di serenità tra voi. A quanto pare, però, non siete nemmeno in grado di parlarvi senza insultarvi e io non ho nessuna intenzione di perdere altro tempo con voi!»
«Harry...» tentò di richiamarlo Anne mentre il ragazzo abbandonava il ristorante, ma Gemma intervenì dicendo che ci avrebbe pensato lei. Così dicendo seguì il fratello fuori dal ristorante. Tra tutta la gente in giro per la struttura lo aveva perso di vista, ma per fortuna lo riconobbe seduto da solo su una delle sdraio a bordo piscina.
«Hai intenzione di restare qui tutta la sera?» «Non vedo dove altro dovrei essere. Non credo di riuscire a passare un altro minuto insieme a loro». Gli occhi gonfi e arrossati dal pianto con cui Harry l'aveva guardata, l'avevano bloccata dal punzecchiarlo come suo solito e mettendogli un braccio intorno alle spalle cercò di rassicurarlo. «Lo so che è difficile vederli discutere a quel modo, ma fidati di me...si risolverà tutto». «Non si risolverà un bel niente invece, perché tornati da questa vacanza resteremo ancora da soli io, te e mamma. E' ora che tu te ne faccia una ragione». «Robin non è come papà Harry, lui non ci lascerà». «Sei sempre troppo positiva tu». «E tu invece dovresti iniziare ad esserlo un po' di più. Ora basta piangerci addosso, abbiamo una "missione" da portare a termine quindi uniamo le nostre forze e facciamo lavoro di squadra». Così dicendo gli diede un bacio sulla guancia e insieme si allontanarono dalla piscina.
All'improvviso Niall li raggiunse correndo «Eccoli qui i miei fratelli preferiti. Ma cosa sono questi musi lunghi? Siete nel miglior villaggio di tutta Sharm, non posso permettere che dei clienti siano tristi. Lasciate fare al vostro Niall: so io di cosa avete bisogno. Seguitemi!»
Detto ciò li prese sotto braccio e li trascinò con sé alla discoteca del villaggio.
Harry non era proprio tipo da discoteca: Gemma aveva provato più volte a convincerlo ma Harry non aveva mai ceduto. Musica troppo forte, sudore e un ammasso di corpi maleodoranti non facevano assolutamente al caso suo.
Per questo, quando Niall li portò al divanetto dove già erano seduti Louis, Liam e Danielle, Harry decise che non si sarebbe alzato da lì per nessuna ragione al mondo.
«Harry, Gemma...già conoscete Louis e Danielle. Lasciate che vi presenti anche Liam, personal trainer del villaggio e fidanzato della nostra Dani».
«Piacere di conoscervi, ragazzi. Se volete fare un giro in palestra, ogni tanto, vi aspetto volentieri. Vedo che il giullare del The Rogue vi ha già preso in simpatia, sappiate che non ve ne libererete fino alla vostra partenza».
«L'avevo intuito» si fece scappare Harry, beccandosi l'ennesimo buffetto sulla spalla da parte del biondo che non riuscì a trattenere una risata. «Quanto sei simpatico, Harry!». A quanto pare Niall non aveva ben colto la punta di sarcasmo nella voce del riccio, tuttavia Harry non perse tempo a farglielo notare.
«Allora, ragazzi» prese parola Louis. «Come vi state trovando qui?».
«Io sono entusiasta, adoro destreggiarmi tra le varie attività che offrite e amo il vostro corso di ballo. Siete dei maestri bravissimi! Mio fratello non è così espansivo come me, ma posso assicurarvi che anche lui si sta divertendo». Louis ci aveva provato a seguire il discorso di Gemma, peccato che a metà si soffermò ad osservare meglio la camicia che il riccio stava indossando: una camicia nera raffigurante tanti fenicotteri rosa, abbottonata solo da metà petto in giù lasciando intravedere dei tatuaggi sulla sua pelle. Harry notò lo sguardo del ragazzo posato su si sé con un leggero sorriso sul volto. «Cos'è che ti diverte? Stai ridendo pensando alle mie capacità di ballerino?».
«In verità non ho potuto fare a meno di trovare ironico il fatto che una persona talmente scoordinata come te, indossi una camicia raffigurante l'animale che per eccellenza è simbolo di equilibrio».
Harry non fece in tempo a replicare perché un gruppo di ragazzi li raggiunse alla loro postazione, coinvolgendo Louis, Liam e Danielle in pista. Solo Niall restò con i due fratelli, con la promessa di fare provare loro uno dei migliori cocktail che offriva la casa.
«Chi è quella ragazza che sta ballando con Louis? É molto bella, è la sua fidanzata?» non poté fare a meno di chiedere Gemma, curiosa come suo solito. Anche gli altri due ragazzi si voltarono verso la pista per vedere la persona indicata da Gemma e una punta di fastidio nacque in Harry. «Mmh...carina». In verità Harry la trovava sì molto bella e non poté fare a meno di desiderare di trovarsi al posto della ragazza.
«Chi, Phoebe? Assolutamente no, Louis gioca nella stessa squadra di tuo fratello».
A quelle parole Harry sputò il cocktail, rigorosamente analcolico, che stava bevendo e si girò verso Niall. «Cosa hai detto, scusa?» «Oh perdonami, era un segreto il fatto che sei gay?» «No, non c'è problema solo mi sono stupito che l'avessi capito senza che qualcuno te l'avesse detto». «Harry caro, devi sapere che qui dentro io sono anche il più intelligente. Non mi sfugge mai nulla!» Questa volta Harry non riuscì a trattenere una risata sincera alla battuta del biondo e riportando poi il suo sguardo verso il maestro di danza pensò che, grazie alla notizia appena appresa, quella serata iniziata in modo pessimo si stava invece rivelando molto piacevole.

Ad un certo punto, mentre Niall stava riempiendo di parole Gemma ed Harry era già da un pezzo che non seguiva più i suoi discorsi, Louis arrivò alle spalle del ragazzo avvicinandosi al suo orecchio. «Non sei ancora stanco di stare qui seduto ad ascoltare Niall? Avanti vieni a ballare».
«In realtà Niall si sta rivelando una persona niente male, ti ringrazio ma sto bene dove sono».
«Se non sbaglio ti ho promesso delle lezioni private di ballo...è ora di iniziare con la prima» e detto ciò Louis gli prese la mano e lo trascinò in pista, seguito subito dopo da Niall con Gemma.
Harry si ritrovò così in mezzo alla discoteca con di fronte il liscio che iniziava a dimenarsi in modo sensuale al ritmo della musica. Guardò a destra e a sinistra notando come tutti i ragazzi, compresa sua sorella, sembrassero a loro agio a ballare seguendo le note della canzone mentre lui non era ancora riuscito a muovere un passo.
Si stava chiedendo come avesse fatto a cacciarsi in una situazione del genere, quando Louis gli si avvicinò prendendolo per i fianchi. «Chiudi gli occhi e lasciati andare. Non pensare agli altri fai come se non ci fossero. Ascolta solo la musica». Harry in quel momento, sentendo le mani di Louis su di sé, si sentì andare a fuoco e ringraziò mentalmente di trovarsi in un ambiente così buio che impediva la vista delle sue guance che sicuramente avevano preso una tonalità decisamente tendente al rosso pomodoro.
Cercando di seguire il consiglio del liscio, il ragazzo chiuse gli occhi e cominciò impacciatamente ad ondeggiare sul posto. «Non vergognarti Harreh, nessuno presta attenzione a quello che fai. Fingi di essere qui solo con me». A dirla tutta Harry avrebbe voluto rispondergli che era la sua presenza a metterlo in soggezione e il fatto che pronunciasse il suo nome in quel modo non lo stava di certo aiutando a sciogliersi.
«Lascia che siano le mie mani a guidare i movimenti dei tuoi fianchi». Spinto da non si sa quale coraggio, Harry allacciò le sue braccia attorno al collo di Louis facendo sfiorare i loro corpi. Subito un ghigno soddisfatto comparve sulla bocca del maestro «Vedo che stai iniziando a prendere confidenza con il tuo corpo...non fermarti». E il riccio ci stava davvero prendendo gusto, peccato che la fortuna non fosse dalla sua parte: Niall fece fermare la musica ordinando al dj di mettere Justin Bieber. «Ragazzi è arrivato il grande momento. Vi voglio tutti schierati di fronte a me, pronti a seguire i miei passi».
La voce del biondo fece rinsavire Harry che immediatamente si staccò come scottato da Louis.
«Ci risiamo!» si lamentò il liscio subito seguito da Liam «Dobbiamo assolutamente far togliere a tuo cugino la fissa per Bieber. Nessuno qui vuole ballare le sue canzoni».
Rassegnati si misero in posizione e seguirono Niall che sapeva a memoria ogni passo della coreografia di "Where Are Ü Now".


Quando Harry e Gemma tornarono al loro bungalow a fine serata, lei non perse tempo per punzecchiarlo. «Bella serata non è vero? Ho visto che ti sei divertito in pista». «Ma cosa stai dicendo? Non vedevo l'ora di andarmene». «Certo...sta di fatto che mai nessuno prima d'ora era riuscito a farti ballare in discoteca. Deve proprio saperci fare quel ragazzo». Il riccio, per non sentire più la sorella, sbatté la porta del bagno alle sue spalle e si preparò per la notte.


Angolo autrice originale :
Rieccoci con il terzo capitolo.
Tra Harry e Louis comincia ad instaurarsi un rapporto, anche in discoteca si crea un certo feeling che però viene interrotto dal nostro Niall. Ma ora cominceranno le lezioni private quindi avranno modo di passare molto tempo assieme.
Sappiamo quanto Niall sia un grande fan di Justin Bieber, perciò ho voluto inserire questa sua passione facendo risultare anche il suo lato da Belieber. Conoscerete tutti la canzone di Justin di cui ho parlato, ma nel caso vi lascio il link per vedere anche la coreografia:
Grazie a tutti quelli che stanno leggendo la storia, a chi la segue e chi la aggiunge alle preferite.
Se volete commentare qualcosa, anche solo una piccola osservazione, sentitevi liberi di farlo.
Come sempre vi lascio anche il mio twitter: @julsssm
Un bacio
Giu  

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