undici

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Zayn Malik aveva iniziato a gestire il The Rogue insieme al padre da un paio d'anni. Era il sogno di suo padre che il proprio figlio seguisse le sue orme e per questo, finiti gli studi, l'aveva coinvolto nell'amministrazione. Il ragazzo aveva un carattere chiuso e schivo, non molto adatto ad un villaggio turistico dove bisogna sapere intrattenere la clientela e questo gli aveva causato un po' di difficoltà nel suo lavoro, rendendolo più difficile di quanto già non fosse. Colui che invece aveva uno spirito adatto alla vita da villaggio turistico era Louis Tomlinson: il ragazzo era molto apprezzato da tutti i clienti che soggiornavano presso il The Rogue che lo riempivano di complimenti e non era da meno il Sig. Malik, che non perdeva occasione per farlo notare a Zayn dicendogli che avrebbe dovuto prendere esempio da Louis sul modo di approcciarsi con i clienti.

Le poche persone che si relazionavano con il moro lo facevano più che altro per educazione, sapendo il ruolo che ricopriva il ragazzo, oppure per parlargli del liscio e di quanto amassero il suo corso di ballo.
Tutto questo aveva portato a sviluppare in Zayn un risentimento nei confronti del ragazzo che, come se non bastasse, quest'anno sembrava aver trovato anche l'amore con quel ragazzo riccio. Quando aveva saputo del ritorno di Andy aveva provato a mettergli i bastoni tra le ruote, ma a quanto pareva le cose non erano andate come sperava. Ogni volta che si aggirava per il villaggio si ritrovava quei due davanti agli occhi intenti a sbaciucchiarsi ed era arrivato al limite della sopportazione. Aveva deciso che era l'ora di togliersi dai piedi Tomlinson una volta per tutte.
Essere il figlio del proprietario aveva i suoi vantaggi: poteva tranquillamente avere accesso alle copie delle chiavi delle camere senza destare sospetti, per questo non badarono a lui quando si aggirò alla reception. Prese le copie delle chiavi di due camere: una camera a caso tra quelle degli ospiti e la camera di Louis. All'ora di pranzo, mentre la maggior parte delle persone riempiva il ristornate, si recò nella camera 307. Frugò tra gli oggetti personali e quando fu soddisfatto, nascose il tutto nella stanza dell'animatore, sotto il materasso. Prima di uscire si accorse che qualcun altro divideva la stanza con lui notando la presenza di due spazzolini nel bagno e di vestiti che gli fecero subito pensare al riccio. Zayn sorrise tra sé: Tomlinson si era fregato con le sue stesse mani perchè era proibito al personale far alloggiare qualcuno nella propria stanza.
Questa volta Tomlinson non avrebbe avuto scampo, ne era certo.

Dopo che Louis ebbe pranzato con Harry, insieme a Gemma si recarono in arena per le prove generali dell'esibizione di ballo della sera successiva. Danielle e Louis erano soddisfatti dei loro allievi che in queste due settimane avevano preso seriamente il corso e ora sapevano portare a termine l'intera coreografia con un buon risultato.
Anne e Robin arrivarono ad assistere alle prove e quando Louis li scorse seduti sui gradoni, fece loro segno di raggiungerli. «Abbiamo quasi finito. Poi vi andrebbe di provare qualche passo?» «Io e il ballo non andiamo molto d'accordo» gli rispose l'uomo, grattandosi la nuca imbarazzato. «Oh ma se è riuscito Harry, ce la possono fare tutti. Non si preoccupi». Quando le prove giunsero al termine e i clienti liberarono l'arena, come promesso Louis si dedicò ai genitori del riccio spiegando loro i passi base. «Capisco da chi ha preso Gemma. Anne, lei è molto portata per il ballo. Dovrebbe seguire un corso quando tornate a casa». «Mi è sempre piaciuto ballare, ma non ho mai avuto il coraggio di cominciare un corso vero e proprio». «Se ci tieni tanto, potremmo andarci insieme» le sorrise Robin. «Avevo letto che nella palestra delle scuole di Holmes Chapel organizzavano dei corsi». «Allora ci iscriveremo appena torniamo a casa». Ballarono sotto le indicazioni di Louis per una buona mezz'ora, poi dovettero fermarsi perché avevano già deciso di andare in Spa. Invitarono anche i figli, ma Gemma preferì andare in palestra da Liam per smaltire i dolci che aveva mangiato in quelle settimane. «Vieni tu, Louis?» gli chiese Robin. Il ragazzo guardò Harry come a chiedergli una conferma e poi, vedendo il riccio sorridere, accettò di buon grado.

La Spa era dotata di: piscina con idromassaggio, due saune, un bagno turco, alcune sale massaggi e la sala relax con tisane e infusi.
Fecero un bagno in piscina e una sosta nell'idromassaggio tutti e quattro assieme, poi Anne e Robin decisero di farsi un bagno turco seguito da un massaggio di coppia. «Noi ci facciamo una sauna?» Harry acconsentì, seguendo il maggiore nella più piccola delle due saune presenti. Stesero i loro due teli sulla panca e subito Harry si sdraiò supino, godendo del tepore che vi era all'interno. «Mi sono sempre immaginato le saune più calde» constatò il riccio, mantenendo gli occhi chiusi. «Possiamo sempre far aumentare noi la temperatura». Subito Harry aprì un occhio allarmato, vedendo il ragazzo strisciare sopra la panca e spalancargli le gambe. «Lou, cosa stai facendo? Potrebbe arrivare qualcuno». «Al massimo cambiano sauna» gli rispose, afferrando l'elastico del suo costume e abbassandoglielo. Quando Louis si metteva in testa qualcosa, non c'era verso di fargli cambiare idea. Partì dall'ombelico, sfregando il viso contro la pelle calda e umida di Harry, passando sulla leggera peluria e arrivando nella sua oasi di piacere. Deviò un attimo il percorso per baciare e leccare l'interno coscia delle sue gambe ma per i gusti di Harry si stava dilungando un po' troppo. «Lou...ti prego...» mugolò, già a corto di fiato. Louis allora cominciò a leccarlo dai testicoli fino alla punta rossa, vi lasciò un leggero bacio e poi inglobò l'intera erezione del riccio spingendola a fondo nella sua gola. Un gemito strozzato uscì dalle labbra del riccio, mentre Louis cominciava a succhiare sempre più forte giocando con una mano con i suoi testicoli. Ogni volta che veniva toccato da lui, Harry si perdeva completamente e la sua mente si offuscava. Mentre continuava nel suo lavoro, gli mise due dita in bocca che il riccio si affrettò a bagnare con la sua saliva. Quando per il liscio furono lubrificate abbastanza, le avvicinò all'entrata del ragazzo e lentamente le spinse oltre i suoi muscoli stretti. Harry si lasciò sfuggire un gemito basso e roco, mentre le dita di Louis sforbiciavano dentro di lui per prepararlo adeguatamente. Prima che il riccio venisse, Louis si staccò con un sonoro pop ed estrasse le dita da lui. Si mise seduto, portandosi in grembo Harry che aprì le gambe piegate davanti a lui. «Io sono pulito. Ho sempre usato precauzioni e dopo l'ultimo controllo non ho avuto nessun altro oltre a te» gli disse Louis, non avendo con sé i preservativi. «Idem. Mi fido di te». Perciò il liscio si sputò sulla mano per lubrificare il suo membro e senza perdere troppo tempo si fece strada dentro Harry. Quest'ultimo si aggrappò saldamente alle spalle di Louis, iniziando a muoversi su e giù mentre il liscio attaccò la bocca al suo petto. Il riccio gemeva in maniera incontrollata e facendo scivolare le mani sulla schiena di Louis gli lasciò dei graffi. «Cazzo!» sibilò Louis cercando di andare incontro col bacino ai movimenti del più piccolo. I loro ansimi riempirono l'intera sauna che si era fatta decisamente bollente. In una frazione di secondo Harry pensò a come qualcuno avrebbe potuto veramente entrare nella stanza e sorprenderli in flagrante, ma questo servì solo ad eccitarlo maggiormente e a farlo venire violentemente senza essere toccato. Continuò però a cavalcare Louis, stuzzicandolo, baciandolo dietro l'orecchio e pizzicando con le mani i suoi capezzoli. Non ci volle molto perché anche il maggiore si riversasse dentro di lui. Mantenne il riccio abbracciato a sé finché i loro respiri non si regolarizzarono. «Mi mancheranno i tuoi assalti improvvisi» mormorò Harry. «Vedi di riposare per bene, perché quando sarò lì avrò un mese intero da recuperare» lo fece ridere. Si ripulirono con i loro teli e poi uscirono dalla sauna. «Ehm, Lou...credo sia il caso che tu ti metta l'accappatoio». «Perché?» «Diciamo che ho lasciato qualche segno sulla tua schiena». Louis si avvicinò allo specchio sulla parete, buttandovi uno sguardo veloce. «Alla faccia di qualche segno! Per fortuna che non faccio il bagnino» e così dicendo si coprì.
Si ritrovarono con Anne e Robin nella sala relax intenti a bere le loro tisane. «Come è stato il massaggio, mamma?» «Molto rilassante, ne avevo proprio bisogno. Dovrei farlo più spesso. A te è piaciuta la sauna, invece?» «Appena siamo entrati si è subito lamentato della temperatura troppo bassa per i suoi gusti, ma tutto sommato credo gli sia piaciuta e se la sia veramente goduta» rispose Louis, beccandosi un calcio sotto al tavolo da parte del riccio. «Louis, Harry ci ha detto che tu sei di Doncaster. Devi assolutamente venire a trovarci quando torni a casa» gli disse Robin. «Sei il benvenuto» aggiunse Anne. «Con piacere. Ho deciso che non appena lascerò Sharm, mi trasferirò a Londra per stare vicino ad Harry. Tengo veramente tanto a suo figlio». «Oh, quindi è una cosa seria tra voi. Beh, mi fa piacere». «Te l'avevo detto mamma» poi si girò verso il suo ragazzo e adagiò il capo sulla sua spalla, mentre l'altro gli lasciava una carezza sul viso.
Usciti dalla Spa udirono all'altoparlante la voce di Zayn che metteva al corrente l'intera clientela di un presunto furto e che per quel motivo tutte le stanze sarebbero state ispezionate. «Non si può stare tranquilli nemmeno in vacanza» constatò Robin. «Strano, non ci era mai capitato prima d'ora. Magari è solo un falso allarme e le persone coinvolte non si ricordano dove hanno messo le loro cose» commentò Louis. Dopodiché ognuno tornò nella propria stanza.

For Your Eyes Only, I Show You My HeartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora