cinque

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Alle 13.00 Harry si trovava nella hall del villaggio insieme a tutta la famiglia, e ad altri villeggianti che come loro avevano deciso di partecipare all'escursione, ad aspettare il pullman che li avrebbe portati nel deserto. Vide che tra il gruppo di animatori che li avrebbero accompagnati c'era anche Niall: quel ragazzo era peggio di una sanguisuga. Per quanto si sforzasse, sembrava proprio che non ci fosse verso di sfuggire alle grinfie del biondo.
«Eccoli qui i miei intrepidi escursionisti. Per la vostra gioia il sottoscritto vi allieterà la giornata tra le dune di questo deserto». Harry alzò gli occhi al cielo, lui ne avrebbe fatto volentieri a meno della sua presenza: tutto un giorno insieme a Niall era da suicidio per una persona con il suo carattere.
«Come avrete letto sul volantino, appena arriveremo sul posto ci aspetta una bella motorata in quad della durata di circa 90 minuti e più tardi una cena nella tenda beduina».
Quando il pullman arrivò, la gente iniziò a prendere posto «Aspettate, aspettate. Ci siamo anche noi» si sbracciò Louis che, seguito da Liam, si affrettò a salire anche lui. «Scusate il ritardo» e così dicendo si sedette casualmente davanti ai sedili di Gemma e Harry.
«Fammi indovinare: è colpa di Liam se siete in ritardo?» ironizzò Harry. «Già, non usciva più dal bagno» gli rispose Louis ammiccando.
Mentre il pullman partiva, Niall si alzò in piedi per fare l'appello controllando che tutti gli iscritti fossero presenti «Lou, Liam non sapevo sareste venuti anche voi». «Liam ha insistito talmente tanto che non sono riuscito a dirgli di no!» «Sei sempre un buon amico Lou» disse Niall andando poi a prendere posto in fondo al pullman.
«Io ho insistito tanto, vero? Per caso c'entra un certo ricciolino se ora siamo qui?» mormorò Liam. «Non so di cosa tu stia parlando». «Sappi che mi devi un favore, Lou».


Raggiunto il punto di partenza la guida spiegò il percorso che avrebbero fatto, che prevedeva diverse fermate in punti panoramici, e l'importanza di indossare maschere e turbanti per coprirsi dalla sabbia.
«Mamma, mettilo bene questo foulard» si premurò Harry. «Tesoro mi aspetta una motorata in quad, non è importante essere impeccabili, basta che mi copra la bocca e i capelli». «Quando mi dai risposte del genere mi chiedo come io possa essere tuo figlio!»
«Mamma, Robin mi raccomando divertitevi e godetevi questa giornata» e dando un bacio sulla guancia ad entrambi, Gemma si avvicinò al suo quad.
«Coraggio Liam, scegli il nostro quad». «Il mio quad vorrai dire. Non ho nessuna intenzione di venire insieme a te che non mi faresti mai guidare». «Non ci penso nemmeno ad andare da solo su questo coso. Pensa se si dovesse fermare o se mi perdessi. Sei così senza cuore da lasciar correre al tuo migliore amico un tale rischio?» «Non fare il melodrammatico Lou. Può venire Harry con te».
Sentendosi chiamare in causa, il riccio si affrettò a dire che sarebbe andato con Gemma. «Ne sei così sicuro?» gli disse Louis indicandogli un punto alle sue spalle. Seguendo la direzione del suo dito, Harry vide che la sorella era già seduta su un quad dietro a Niall. Figuriamoci se il biondo non doveva sempre mettersi in mezzo, pensò fra sé Harry.
«Allora, sali con me si o no?» chiese il liscio abbassandosi gli occhiali e a quel punto il ragazzo si vide costretto a salire sul quad insieme a Louis. Non che fosse veramente un grande sforzo, ma Harry non voleva far capire quanto la cosa gli facesse piacere.
La motorata si rivelò più spaventosa del previsto per Harry: tutte quelle dune non l'avevano lasciato tranquillo neanche per un momento, inoltre Louis ci aveva messo del suo divertendosi a guidare in modo spericolato. In realtà lo fece apposta in modo che Harry si aggrappasse saldamente a lui.
Dopo quasi due ore, tornarono al punto di partenza dove li attendavano dei beduini muniti di thè caldo alle erbe per tutti. Era parere comune che questa escursione fosse stata apprezzata di buon grado da tutti, tranne da Harry che continuava a lamentarsi, soprattutto per la guida del suo compagno. Gemma approfittò di quel momento per presentare Louis e Liam ai suoi genitori. «Mamma, Robin. Questo è Louis il nostro insegnante di ballo». «Ma che bel ragazzo! Piacere io sono Anne». «Grazie signora, troppo gentile. Vi presento anche il mio amico Liam, nonché personal trainer del villaggio».
«Piacere di conoscervi». «Credo che verrò a trovarti qualche volta, perché ne ho proprio bisogno» scherzò Robin stringendo la mano a Liam e suscitando le risate di tutti.
Louis lanciò un'occhiata veloce in direzione di Harry, notando il sorriso sincero sul suo volto e questa cosa gli fece enormemente piacere. «Potete venire ad assistere alle lezioni di salsa dei vostri figli ogni tanto, così magari ne potrete approfittare per prendere anche voi qualche lezione. Mi farebbe molto piacere». «Oh grazie, sei molto gentile. Che ne dici Robin?» «Beh...si. Credo si possa fare». «Molto bene, allora. Ci conto».
Quando sua madre e Robin si furono allontanati, Harry prese Louis per un braccio spostandolo dal resto dei ragazzi. «Cos'era quello che è appena successo? Che intenzioni hai?» «Non capisco a cosa ti riferisca Harry». «Non prendermi per il culo! Per quale cavolo di motivo hai invitato i miei alle lezioni?» «Credevo fosse una buona idea. Sai, il ballo richiede una grande intesa con il partner e ho pensato che gli avrebbe fatto solo bene». «Beh la prossima volta queste grandi idee tienitele per te. Il fatto che l'altra sera mi sia lasciato andare a delle confidenze, non ti autorizza ad immischiarti in affari che non ti riguardano. Nessuno ti ha chiesto aiuto, perciò sei pregato di starne fuori!» e così dicendo tornò al fianco della sorella.
Improvvisamente Niall raggiunse il gruppo di corsa «Ragazzi ho una bellissima notizia! Ci è stato offerto un giro con i cammelli. Seguitemi, per favore».
Tutti presero un cammello a coppia tranne Niall che volle rimanere da solo per fare da cicerone.
«Hai intenzione di dirmi la causa di questo muso lungo Lou o devo tirare a indovinare?». Il ragazzo non rispose alla domanda di Liam. «Cosa ha combinato Harry?» «Non me lo nominare. Pensavo di fare un gesto carino nei suoi confronti e invece mi ha praticamente insultato. Ma chi si crede di essere? Sono anche più grande di lui, porti rispetto». Liam rise della reazione dell'amico «Secondo me ti stai facendo coinvolgere troppo da quel ragazzo. In fondo tra pochi giorni se ne andrà e a te cosa resterà? Niente. Rischi di rimanere scottato e non voglio vederti soffrire». «Non preoccuparti Liam, non c'è nessun pericolo che questo accada. Da ora in avanti prenderò le distanze da lui».
Nel frattempo Niall proseguiva la sua spiegazione «Stiamo per raggiungere la cosiddetta "Valle dell'Eco" dove potrete urlare tutto ciò che vi pare così da creare dei giochi di voce». Il biondo, preso dalla foga del racconto, cominciò ad agitarsi sul cammello sbracciandosi a destra e a sinistra.
«Niall, a meno che tu non voglia ucciderti, cerca di stare un po' fermo». Liam non fece in tempo a dire ciò che Niall perse l'equilibrio e cascò dal cammello suscitando fragorose risate.
«Non è successo niente. Sto benissimo, non preoccupatevi. Sono indistruttibile io!» saltò subito in piedi il giovane animatore. «Pierlo, torna giù che devo riprendere la testa della fila». «Solo tu puoi dare un nome ad un cammello e soprattutto chiamarlo in quel modo. Mi vergogno di essere tuo cugino».
Come da programma, dopo la cammellata il gruppo raggiunse la tenda beduina per la cena. Vennero serviti loro: cous-cous, spiedini di pollo e vari piatti freddi.
Per tutta la serata Harry e Louis non si degnarono nemmeno di uno sguardo, Harry era troppo irritato per l'iniziativa presa da Louis. Secondo lui era stato troppo invadente, era una cosa privata e delicata e non gli sembrava il caso che altre persone si immischiassero nella vicenda. Dal canto suo, Louis era rimasto offeso dalla reazione del riccio, che riteneva esagerata. Dopotutto non aveva fatto nulla di male proponendo delle semplici lezioni di ballo ai suoi genitori. Quest'aria tesa non passò inosservata a Gemma che, durante il ritorno al villaggio, chiese spiegazioni al fratello.
Il ragazzo, sapendo che Gemma l'avrebbe tormentato per tutto il tempo, le raccontò del suo scambio di battute con Louis. «A volte sei proprio un cretino. Avresti solo dovuto ringraziarlo per il suo gesto carino. L'ha fatto per te e tu l'hai trattato in quel modo». Harry fece per ribattere ma la ragazza non glielo permise «Non hai scusanti questa volta. Vedi di risolvere la questione al più presto» e con questo chiuse il discorso.

For Your Eyes Only, I Show You My HeartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora