dieci

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Il mattino seguente si recarono insieme al ristorante per fare colazione. Non appena misero piede nella sala mano nella mano, Niall si sbracciò dal tavolo in cui era seduto assieme a Liam e li richiamò. «Eccola qui la mia coppia preferita!» «Buongiorno, ragazzi. Liam ti devo ringraziare per essere andato a parlare ad Harry». «Hey, anche io ho fatto la mia parte. Anzi, la mia era più difficile...mi è toccata Gemma e per poco non ci rimettevo una gamba. Non voleva starmi ad ascoltare e mi ha rifilato un calcio». «Grazie ad entrambi, allora». «Quindi ora è tutto risolto?» domandò Liam. Louis circondò le spalle del riccio e lo baciò sulla guancia «Molto più che risolto, ora stiamo ufficialmente insieme». «Che mi venisse un colpo! Grandioso, stavo giusto dicendo a Liam che ho pensato ad un nome per voi...» «Vi prego non ascoltatelo» lo interruppe Liam. «Che ne dite di: Larry? Ovviamente io sarei il capitano di questa ship, sia chiaro. Liam al massimo può fare il vice». Louis si coprì gli occhi con una mano e scosse la testa, mentre Harry sorrise divertito «Molto creativo, Niall. Mi fa piacere sapere che ci pensi così tanto». «Figurati. Comunque per festeggiare ho pensato che potremmo partecipare tutti insieme all'escursione in barca a vela questo pomeriggio, che ne dite?» «Sarebbe bello, ma siamo ancora in tempo ad unirci al gruppo? Non è troppo tardi, ormai?» chiese Louis. «Oh, ma non dovete preoccuparvi per questo. Penso a tutto io, dovete solo dirmi di sì». I ragazzi confermarono la loro presenza ed Harry fece inserire anche Gemma.
Finita la colazione, Harry disse a Louis che sarebbe passato da Gemma per informarla dell'escursione. «Certo. Prima però dobbiamo tornare un attimo in camera a fare una cosa». «Che cosa?» «Quella cosa, Harreh» gli disse Louis in maniera maliziosa. «Guardate che potete parlarne liberamente. Fate pure come se noi non ci fossimo». Harry tirò il tovagliolo in faccia a Niall prima di prendere per mano Louis e portarlo verso la loro camera.

Harry e Louis non abbandonarono la stanza fino a metà mattina quando si recarono in sala prove dove Gemma li attendeva per recuperare la loro lezione del giorno precedente. La coreografia ormai era completa e tutto ciò che restava da fare era correggerla e migliorarla in modo che tutti i passi, o almeno la maggior parte, fossero puliti.
Al termine della lezione si diressero verso la spiaggia per pranzare. Mentre la sorella e Louis prendevano da mangiare, Harry si recò velocemente in bagno. Lungo il cammino vide Zayn e non ci pensò due volte ad avvicinarsi a lui. «Oh, Harry» gli sorrise il moro, vedendolo camminare verso di lui. «Evita le smancerie. Te lo dico questa volta e non voglio ripeterlo più: lascia stare Louis e non provare mai più a metterti in mezzo a noi due». «Ho fatto qualcosa di male?» «Hai cercato di farmi credere che Louis fosse quello che non è. Non so per quale motivo ce l'hai con lui e non mi interessa, ma ho sentito che non è la prima volta che cerchi di screditarlo e penso sia ora che tu la smetta». «Il caro Louis ha bisogno del difensore, adesso?» «Finiscila di fare lo stronzo. Non ha bisogno che ti ci metta anche tu a creargli problemi. Ora se vuoi scusarmi, non ho altro tempo da perdere con te» e, dopo la breve sosta in bagno, si affrettò a raggiungere la spiaggia.
«Oh eccoti. Ti ho preso un po' di tutto, non sapendo cosa preferissi» gli sorrise Louis al suo ritorno mentre Harry prese posto al suo fianco. «Mi sono attardato perché ho incrociato Zayn e ho voluto rimetterlo al suo posto». «In che senso?» «Gli ho fatto capire che ti deve stare alla larga e smetterla di raccontare stronzate sul tuo conto». «Non voglio che tu abbia niente a che fare con lui, ci manca solo che se la prenda anche te. Comunque ti ringrazio, sei sempre molto carino» gli disse Louis cingendogli la vita con un braccio ed accarezzandogli una guancia mentre faceva sfiorare le loro labbra. «Ragazzi, mi fate cariare i denti. Prendetevi una stanza» brontolò Gemma. «Lo faremmo volentieri, ma la mia camera aveva decisamente bisogno di una sistemata. La signora delle pulizie avrà un bel da fare». «Lou, cosa dici!» si imbarazzò Harry. «La verità, semplicemente la verità». «Non ne dubitavo» commentò Gemma, facendoli ridere.

Si affrettarono a pranzare, per poter arrivare in tempo al porto. Lì trovarono già Niall, Liam e Danielle e insieme salirono sulla barca a vela stile veliero. Sistemarono i loro teli sulla terrazza per prendere il sole. «Ragazzi vi devo assolutamente raccontare questa cosa» prese parola divertito Louis «Lunedì ho portato Harry a fare snorkeling e sapete che può capitare di vedere i delfini, no? Ecco...Harry è stato ''attaccato'' da uno di loro e dovevate vedere la sua faccia. Urlava come una ragazzina». «Harry non me l'avevi detto questo. Avrei voluto esserci» scoppiò a ridere Gemma. «Non c'è niente da ridere, avrei voluto vedere voi al mio posto. Quell'animale non aveva nessuna intenzione di staccarsi da me». Louis gli circondò le spalle con un braccio e se lo tirò contro posandogli un dolce bacio tra i capelli. «Harry i delfini sono animali innocui» gli disse Liam. «Wow, che fortuna. A me non è mai successo, non riesco a farli avvicinare» «Niall, non ti sei mai chiesto il perchè?» «Che cosa intendi insinuare, Lou?» «Che forse li spaventi» rispose ovvio Louis. Niall si scandalizzò di fronte a quella battuta, mentre il resto della compagnia scoppiò a ridere.
«Vogliamo parlare di quella volta che mi vidi arrivare in camera Liam con in spalla un Niall piangente?» iniziò a raccontare Danielle. «Eravamo arrivati al villaggio da poche ore e Niall si era gettato in mare senza ricordarsi della presenza della barriera corallina, scorticandosi tutti i piedi e venendo subito richiamato». «Ero preso dall'euforia» si giustificò il biondo. «L'ho preso in giro per un mese» rise Louis. Quel racconto scatenò una serie di risate in tutto il gruppo. Il solito Niall.
Mentre i quattro amici si erano tuffati in acqua, i due fratelli rimasero a bordo continuando a prendere il sole. «Se ripenso al fatto che non volevo fare questa vacanza, mi viene da ridere. Non ti ringrazierò mai abbastanza» ruppe il silenzio Harry. «Sono felice che ti sia servita. Mi mancherà passare del tempo assieme quando ti trasferirai a Londra». «Non sono più sicuro di voler alloggiare nel campus dell'università insieme a Ed». Gemma si tirò subito su mettendosi seduta e guardando il fratello con un'espressione incredula: Harry l'aveva tormentata per mesi dicendole quanto non vedesse l'ora di iniziare quella nuova avventura insieme ad Ed. «Come mai? Avevate già programmato tutto». «Forse potrei pensare di prendermi un appartamento così da poter stare insieme a Lou. Non lo so, è ancora tutto da vedere comunque. Non abbiamo ancora parlato di come gestire le cose tra noi una volta che sarò partito». «Non affrettare le cose, Harry. Sarai sempre in tempo a pensarci quando avrete preso una decisione definitiva». Gemma era sempre molto protettiva con il riccio. Anche se ormai non era più un bambino, era sempre il suo fratellino e non voleva mai vederlo soffrire. L'aveva sempre sostenuto in questa storia con Louis, ma non poteva fare a meno di preoccuparsi e non voleva che Harry facesse troppi progetti per evitare che magari qualcosa potesse poi deluderlo. Era meglio lasciare che le cose venissero da sé, senza forzarle. «Lo so, però sono anche sicuro che non ho alcuna intenzione di portare avanti una relazione a distanza. Lui a Doncaster e io a Londra non sarebbe il massimo» sbuffò il riccio. In quel momento Louis risalì sulla barca dicendo a Gemma che la sua presenza era richiesta da Niall in acqua, perciò la ragazza si affrettò a raggiungere gli amici. Dopo essersi asciugato con un telo, il ragazzo stappò una bottiglietta di birra e si appoggiò alla ringhiera guardando i suoi amici divertirsi in acqua. Harry gli si avvicinò, cingendogli la vita da dietro e leccandogli una spalla «Sai di sale. Sei buono». Louis si lasciò andare ad una risata leggera piegando la testa all'indietro e posandola sulla spalla del riccio e i due rimasero abbracciati finché il maggiore non finì la sua birra, dopodiché prese in braccio il riccio e si tuffò di nuovo in acqua. «Lou, non volevo bagnare i miei ricci» si lamentò Harry quando riemerse dall'acqua. «Volevi abbrustolire tutto il tempo sotto al sole?» «Ha ragione Lou: la pelle ha bisogno di essere idratata» si intromise Niall con le sue perle di saggezza. «Niall, perché non chiudi un po' la bocca?» e così dicendo Harry lo spinse sott'acqua.
Harry, Gemma e Danielle salirono rispettivamente sulle spalle di Louis, Niall e Liam, poi tutti insieme iniziarono una lotta fino all'ora del rientro.

For Your Eyes Only, I Show You My HeartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora