Well I hope I'm not mistaken, by the news I heard from waking

555 31 14
                                    


Erano circa le otto e mezzo del mattino. Il sole scaldava l'aria e Gerard aveva scelto di camminare dal lato della strada ombreggiato, con le mani affondate nelle tasche dei pantaloni scuri e lo sguardo rivolto al suolo, mentre a passo svelto si incamminava verso il negozio di belle arti di Belleville.

Doveva comprare del materiale per dare alla luce l'ennesima opera ispirata dal sogno fatto la notte precedente. Si era alzato presto di proposito, ed in casa regnava il silenzio assoluto. Suo fratello Mikey stava approfittando degli ultimi giorni di vacanza prima della riapertura del liceo per dormire un pò, ed i suoi genitori erano andati a lavoro. Così si era infilato al volo un paio di pantaloni stropicciati, trovati sullo schienale di una sedia nell'angolo della sua camera, ed aveva deciso di uscire.

In strada non c'era troppa gente. Gli studenti in vacanza dormivano ancora, gli altri erano a lavoro, o all'università. Gerard era in quel periodo della sua vita in cui non sapeva ancora bene cosa dovesse farne di se stesso. Passava intere giornate e nottate chiuso in camera sua a scarabocchiare, dipingere, disegnare, scrivere e disegnare ancora un pò. Aveva iniziato a lavorare su un ennesimo fumetto, che però non aveva intenzione di far pubblicare. Più che altro lo faceva per il gusto personale di perdersi nella creatività, non per lavoro. Non che non gli sarebbe piaciuto, solo, non ci pensava.

Per arrivare da casa sua al negozio di belle arti dovette camminare un bel pò, ma era abituato a quella passeggiata, la faceva almeno un paio di volte al mese, o quando gli capitava di voler utilizzare qualche materiale nuovo e sperimentare nuovi metodi di disegno.

Quando arrivò davanti alla vetrina sorrise. Da lì, tra i vari poster e cartelli degli sconti, si intravedeva il caos che regnava all'interno, proprio come la sua cameretta. Tirò fuori una mano dalla tasca ed aprì la pesante porta in legno scuro.

Quando fu dentro, un odore misto di tappeto, antico, legno ed acetone lo travolse, e lui istintivamente chiuse gli occhi per sentirsi trasportare maggiormente.

Adorava quei profumi e quell'ambiente. Il padrone del negozio era un signore anziano, con i capelli bianchi ed un paio di occhiali spessi e squadrati.

Non appena lo vide lasciò stare gli scatoloni di vernici che stava sistemando sopra un espositore ed andò a salutarlo «Ciao Gerard! Stamattina ti sei svegliato presto, eh?» fece.

Lui sorrise scrollando le spalle e guardandosi intorno. C'erano un mucchio di scatole imballate sparse per tutto il negozio, e si chiese come potesse farcela un anziano signore a sistemare tutto da solo.

In tal proposito, il proprietario del negozio indicò degli scatoloni «Vedi, devo ancora sistemare un pò di cose, solitamente non entra nessuno a quest'ora. Ho dei nuovi prodotti che vorrei mostrarti...» disse. Era affezionato a Gerard, era il suo cliente migliore, e poi aveva davvero talento in ciò che faceva. Ci metteva il cuore, e questo si vedeva.

«Le serve una mano?» domandò il ragazzo, spostando una ciocca di capelli scuri da davanti i suoi occhi verdi.

Il signore rise «No, non preoccuparti. Perché non vai a prendere un caffè nel locale qui davanti mentre aspetti? Faccio in fretta...» disse. Gerard accettò volentieri. Il caffè era sempre un'ottima idea.

Nel Cafè davanti al negozio di belle arti, Alex sorseggiava un tazzone di cappuccino seduta alla cassa chiedendosi perché mai dovesse lavorare a quell'ora del mattino quando tanto non entrava mai nessun cliente visti tutti gli Starbucks adiacenti. Erano gli ultimi giorni di vacanza e li avrebbe passati volentieri a... beh, dormire era già qualcosa. E in più Frank non faceva altro che cantare ogni canzone che passavano sul piccolo televisore all'angolo del bancone, sintonizzato su MTV, accompagnandosi con improvvisati colpi di batteria ricavati da due cucchiaini battuti con decisione e forza contro il bancone a ritmo. Vista la sbronza della sera precedente si chiedeva come potesse essere tanto attivo e pimpante quando lei voleva solo dormire. Con la testa sotto al cuscino, se possibile.

Le confusioni più grandi le procura il CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora