...and everytime I look inside your eyes... you make me wanna die!
Frank aveva provato a fare come Alex: fingere che tutto andasse bene. Doveva riuscirci, ad ogni costo.
Erano tutti seduti attorno al tavolo, intenti a consumare la cena, e se avesse dato un qualsiasi cenno di cedimento, tutti avrebbero inziato a chiedere cosa fosse accaduto, e lui avrebbe dovuto confessare, e parlarne con Gerard, che avrebbe reso tutto più pesante di quanto già era.
Così si limitava a masticare in silenzio, ridere a qualche battuta, rispondere gentilmente a qualche domanda, roba del genere, senza dare troppo nell'occhio.
Gerard ogni tanto ci aveva provato, a lanciargli qualche frecciatina, ma insoddisfatto delle risposte aveva lasciato perdere, cominciando a chiedersi se non fosse troppo ossessivo, in realtà. Alex lo prendeva sempre in giro per questa sua mania di avere tutto sotto controllo, specialmente con Frank.
Mangiarono tutti fino a scoppiare, e dopo il dolce decisero che era ora di andarsene a letto.
Le disposizione dei letti erano state fatte dai Capi Supremi di casa Way, nonostante Gerard non fosse molto d'accordo. Così aveva avvertito Alex che ad un tratto, quando tutti sarebbero stati addormentati, Frank e lei avrebbero dovuto far cambio di letto.
Lei alzò gli occhi al cielo, l'importante era dormire, con chi non importava molto.
Ad Alex comunque piacque sdraiarsi al fianco di Gerard proprio come i primi tempi, in quella camera chiusa, buia e disordinata, travolta da piccoli capolavori e scarabocchi, modellini e fumetti e posaceneri sempre troppo pieni per i suoi gusti.
«C'è qualcosa che non va...» borbottò Gerard fissando il soffitto, illuminato dalle luci della televisione.
Alex sbuffò, mettendosi comoda poggiando la testa sulla spalla di lui. Aspettò che il ragazzino in tv finisse di parlare e poi si voltò a guardarlo «Rilassati Gee, non cominciare a fare il paranoico...» gli disse.
«Non sto facendo il paranoico, io. Ma non hai visto? Frank era quasi contento di dover dormire con mio fratello, piutosto che con me...» mormorò.
«Non mi pare. E comunque quando tutti staranno dormendo verrà da te. E sul serio, smettila di assillarti.».
«Tu sai tutto, non è vero? Perché non vuoi dirmi la verità? Cos'avete fatto insieme oggi pomeriggio? Dov'è che siete stati?» chiese lui ansioso.
Alex si morse il labbro, con lo sguardo diretto alla televisione «Non abbiamo fatto niente, non siamo stati da nessuna parte e non cercare ancora di farti dire da me cosa passa nella testa di Frank, perché non è proprio mio compito. Io per voi due ho già fatto abbastanza, ora me ne tiro fuori, sono affari vostri, roba che riguarda voi due soli...».
«Ma cos'è che mi state nascondendo? Perché lo so che tu c'entri qualcosa! E cristo, io voglio sapere la verità.»
«Stai cominciando a darmi sui nervi, Gee, smettila. Sei sempre stato il più maturo, tra noi, continua ad esserlo.» rispose Alex sospirando. Si tirò su in piedi e prese il suo cellulare dal comodino accanto al letto.
«Dove vai?» le chiese Gerard osservandola.
«Da Mikey. Tu stasera sei una palla, e non riesco a seguire il film...» rispose Alex sbuffando.
«Alex, sono i Goonies, l'abbiamo visto almeno trecento volte...» fece lui alzando gli occhi al cielo.
«Che c'entra, voglio vederli la trecentounesima volta. E poi è sempre meglio di te che fai la vecchia moglie gelosa.».
Gerard fece una smorfia guardando Alex uscire in silenzio dalla sua stanza.«Mikey, sul serio, hai sniffato qualcosa? Perché sei così agitato stasera?» chiese Frank guardando il suo amico con un sorriso, mentre questo si mangiava le unghie seduto all'angolo del letto, mentre un cd suonava debole dalle casse di un vecchio stereo accanto all'armadio.
Lui fece un respiro profondo «Non lo so. A che ore viene Alex a prendere il tuo posto così puoi intrufolarti in camera di Gee?» chiese cercando di darsi una calmata.
«Non lo s-». Frank non fece nemmeno in tempo a finire la frase che la porta della cameretta si aprì lentamente, ed Alex si imbucò richiudendosi la porta alle spalle alla svelta.
«Eccomi!» disse a voce bassa salendo sul letto di Mikey, praticamente quasi schiacciando Frank.
«Non è presto?» chiese Frank guardandosi intorno alla ricerca di una sveglia o un orologio, ma senza successo.
«Probabile, ma il tuo ragazzo è davvero pesante stasera, quindi preferisco stare con Mikey. Buona fortuna.» spiegò alzando gli occhi al cielo, mentre Frank si tirò su per raggiungerlo.
Aprì la porta di pochi centimetri, guardò che nel corridoio le luci fossero spente e non ci fosse nessuno nei paraggi, e poi in tutta fretta si andò a richiudere in camera di Gerard, lasciando Alex e Mikey da soli.
Lei si mise comoda sdraiata sul letto, a giocherellare con il cellulare, mentre l'altro se ne stava immobile nel suo angolo.
«Mikey, sul serio, non ho intenzione di mangiarti, ucciderti o violentarti. Puoi metterti comodo...» disse Alex scherzosamente dopo un pò.
Lui deglutì arrossendo «Si, lo so...» mugugnò, cercando di rilassarsi. Aveva già dormito con Alex, ma in quell'occasione lui era più che ubriaco e non se ne era nemmeno reso conto. Ora invece era più che lucido, e sentiva lo stomaco torcersi su sé stesso.
Lentamente prese posto accanto a lei.
«Se vuoi dormo sul pavimento...» mormorò.
Alex rise «Tranquillo, non ti temo!».
«No, dicevo per farti stare più comoda...» disse Mikey in imbarazzo.
«Immaginavo, tranquillo. Comunque, perché tu non hai la televisione in camera? Stavo guardando i Goonies.»
«Ah. Non lo so. Perché per addormentarmi preferisco ascoltare la musica, credo...» rispose Mikey.
«Mh. Vabbè. Io non ho nemmeno sonno. Tu hai sonno?».
Mikey scrollò le spalle «No, in realtà nemmeno io. Però se continui a parlare dubito che riuscirai ad addormentarti...»
Alex sollevò un sopracciglio «Beh? Questo cos'era? Un tentativo per dirmi in modo carino che sto parlando troppo e devo stare zitta?» chiese sorridendo.
Mikey scosse la testa velocemente «No no, nient'affatto. M-mi piace sentirti parlare.» disse, arrossendo subito «Cioè, a me va bene se parli. Ma non è che devi parlare per forza. Anche se non parli va bene. Come vuoi tu insomma...» balbettò.
«Rilassati, scherzavo. Tu e tuo fratello stasera siete troppo agitati per i miei gusti...» commentò Alex ridendo.
«Oh, scusa...» mugugnò Mikey, riprendendo a mangiarsi le unghie.
«Ma non devi scusarti!» rise lei. Si ritrovarono sdraiati uno accanto all'altra, ed i loro volti erano abbastanza vicini da far scoppiare il cuore nel petto di Mikey. Se era quello, ciò che intendeva Gerard quando gli aveva detto che l'amore era straordinario, allora dovevano avere un concetto distraordinario ben diverso, perché lui non sapeva proprio come gestirli tutti quei brividi che gli stavano attraversando il corpo ora che lei lo stava guardando dritto negli occhi, a pochi centimetri dal suo volto.
«Sei più carino senza gli occhiali, sai?» disse sottovoce.
Mikey sorrise in imbarazzo.
«Con gli occhiali i tuoi occhi passano in secondo piano. Invece sono carini...» continuò lei, poi si fermò e sospirò.
Quella era per Mikey come sentire la punta di un pugnale gelido contro il petto. Poteva scommetterci qualsiasi cosa, che era sicuro di sapere a cosa stava pensando Alex in quell'istante. Era lo sguardo che lei aveva ogni volta che pensava a Frank, Mikey ormai aveva imparato a riconoscerlo.
«C-cos'ha di tanto speciale Frank?» chiese lui, quando trovò il coraggio di parlare, in un mormorio.
Alex sospirò ancora, poi fece una smorfia, distogliendo lo sguardo da quello di Mikey, che però continuava a tenerle gli occhi addosso. «Non lo so. Non ci ho mai pensato, in realtà. Cioè, è Frank, ha tutta quell'energia e quell'entusiasmo, e quella voglia di incularsi il mondo...» disse lei «E poi, è anche dolce, e poi, mi è sempre stato vicino... Cioè, anche quando non lavorava al Cafè e ci vedevamo più che altro a scuola, lui si sedeva sempre accanto a me, mi parava il culo quando combinavo qualche casino, i miei genitori lo adoravano e...» ci pensò un attimo, poi sospirò «Non lo so, forse è perché Frank è l'unica cosa che è rimasta come prima, dopo l'incidente... è il mio legame col passato.».
«Quindi indipendentemente da come andranno le cose... tipo, anche se tu trovassi un'altro ragazzo, che magari per te farebbe tutto, proprio come Frank, tu continueresti ad essere legata a lui? Per sempre?» chiese Mikey sussurrando.
«Non lo so, forse si...» rispose lei «E com'è che mi stai facendo tutte ste domande?».
Mikey arrossì, senza rispondere.
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Le confusioni più grandi le procura il Cuore
FanfictionMikey era seduto sul letto di Gerard, con le gambe incrociate e lo sguardo perso nel vuoto, mentre il rumore della matita che suo fratello stava utilizzando per scrivere il testo di una possibile canzone che gli aveva attraversato la mente dopo la n...