«Ok. Sta diventando troppo imbarazzante...» mormorò Frank dopo un lungo momento di silenzio, durante il quale lui e Gerard facevano a gara a chi riuscisse a fissare la moquette più a lungo.
Gerard sollevò lo sguardo e lentamente si avvicinò a lui. Continuando a stare in silenzio, si sedette di fronte a lui sul pavimento.
«Forse dovremmo scendere...» disse ancora Frank, facendo per alzarsi. Gerard lo fermò, afferrandogli una mano. Frank rimase immobile, ma non riuscì a non sollevare lo sguardo per guardarlo negli occhi.
Lo sguardo di Gerard era intenso e colmo di messaggi che i suoi occhi sembravano voler urlare a Frank, ma che lui non sapeva come pronunciare. L'altro però scansò bruscamente la mano di Gerard dalla sua, scuotendo la testa.
«Gerard, ascolta...» pronunciò, in un sussurro.
Lui alzò una mano, per farlo smettere di parlare, poi fece un respiro profondo «Aspetta, prima di qualsiasi altra cosa, fai parlare prima me...» lo interruppe.
Frank annuì «Ok...».
«Vorresti entrare a far parte della nostra band?» chiese d'un fiato, guardandolo negli occhi. Su mille cose che Frank si era aspettato di sentir venire fuori dalle labbra di Gerard, quella non era nemmeno inclusa. Nient'affatto. Fu preso così alla sprovvista che non riuscì a non sorridere.
«Davvero!?» chiese eccitato. Quando l'altro annuì ricambiando il sorriso - sollevato dalla reazione finalmente contenta di Frank - lui gli buttò le braccia al collo «Cazzo, si che voglio!» esclamò.
Sciolse subito l'abbraccio, però, quando si rese conto che non era il caso. Cercando di ricomporsi si allontanò da lui.
«Mi odi?» domandò Gerard dopo un pò, afferrando di nuovo la sua mano.
Frank fece una smorfia scuotendo la testa «N-no... non credo... cioè, no...» disse imbarazzato «E' che, prima, non lo so, dopo quel... sai...» cercò di trovare le parole giuste, ma si stava vergognando da morire.
Gerard pensò di doverlo aiutare «Parli del bacio, durante lo show?».
L'altro arrossì. Si, proprio quello. «Esatto... beh... non lo so, il mio cervello è andato in tilt, e così ho baciato Alex, perché insomma, come ragazza mi piace abbastanza ed ho pensato "beh, se ho provato qualcosa quando lui mi ha baciato, allora proverò qualcosa anche se bacio lei" e invece no, cioè, non era la stessa cosa, e lei mi ha fatto capire che c'è una concreta differenza tra l'attrazione fisica e quella emotiva, ed era un discorso ragionevole e ci credevo davvero...» disse senza prendere fiato «...e poi tu l'hai trattata in quel modo, e giuro che avrei voluto prenderti a calci sulle palle perché, come si fa a comportarsi così? Con lei, poi! E quando ho provato, sai, ecco, magari non sono bravo nel farlo, ma avevo provato a farti parlare del tuo problema, perché avrei voluto aiutarti, e a te sarebbe bastato dirmi qualcosa tipo "Frank, ho bisogno che tu mi stia accanto" e invece hai sempre preferito scolare litri di alcool e rubare gli antidepressivi di tua madre, e allora, non lo so...».
Gerard lo guardò in silenzio. In realtà stava per piangere. Dio, non poteva certo piangere. Deglutì, mordendosi il labbro. Non poteva dargli torto. Lui aveva un problema, e quanto doveva essere sembrato ridicolo l'aver preferito l'aiuto del whiskey piùtosto che quello di una persona disposta a darti anche l'anima?
«Mi dispiace...» mormorò Frank, dopo un pò. Strinse la sua mano «Quindi... insomma... prima quando pensavo a te vedevo solo cose belle, ed avevo una grande stima, e invece ora, mi dispiace dovertelo dire, ma mi hai dato l'idea di essere uno che si arrende facilmente, che piuttosto che lottare per aiutare sé stesso proprio come fa con gli altri, si lascia andare affogando in cattive abitudini che invece non aiutano per niente, ma anzi, ti rendono...».
«...una persona peggiore...» sussurrò Gerard, finendo la frase dell'altro.
Faceva male. Faceva male al cuore, all'anima, a tutto. Fece un respiro profondo. Come poteva dargli torto, d'altronde? Ma se Frank voleva vederlo lottare, lo avrebbe fatto. Avrebbe lottato per sé stesso, per lui, per qualsiasi cosa. Era forte, si disse. Cazzo, se era forte. Lo avrebbe stupito, avrebbe recuperato ogni cosa. Doveva farlo. E lo avrebbe dimostrato già in quell'istante. Lentamente, con gli occhi affondati in quelli di Frank, si avvicinò a lui. Finché i loro nasi si sfiorarono. Finché le sue labbra si posarono delicatamente su quelle dell'altro. Morbide e dolci. Vellutate.
Nonostante tutte le spiegazioni che Frank aveva sputato fuori solo qualche secondo prima, era impossibile scacciar via quel brivido che gli ronzava intorno al cuore, nel petto, nel cervello, mentre le labbra di Gerard si incrociavano con le sue, e le sue mani gli incorniciavano il volto, attirandolo a sé sempre di più. Ormai non riusciva più a pensare. Gli tremavano le mani, e sentiva le gambe molli, mentre la lingua di Gerard cercava la sua, dolcemente. Chiuse gli occhi. Non poteva non ricambiare quel bacio. Aprì di più le labbra, affondando le dita tra i capelli di Gee, scompigliandoli, sentendo il suo sapore, schiacciando il suo petto contro quello dell'altro.
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Le confusioni più grandi le procura il Cuore
FanfictionMikey era seduto sul letto di Gerard, con le gambe incrociate e lo sguardo perso nel vuoto, mentre il rumore della matita che suo fratello stava utilizzando per scrivere il testo di una possibile canzone che gli aveva attraversato la mente dopo la n...