Capitolo 6

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Erano passati ormai parecchi giorni da quando le ragazze si erano riviste, e non si erano più incontrate. Alison non aveva raccontato a nessuno che suo marito se n'era andato, voleva prima capire se ciò che provava per Emily fosse vero. Si era presa anche alcuni giorni di vacanza dalla scuola perché non voleva vedere nessuno.
Iniziò a domandarsi come la sua vita sarebbe potuta cambiare con Emily. Con Elliot era felice ma sentiva qualcosa che le mancava. E forse quel qualcosa era proprio la brunetta.

Intanto Emily aveva deciso di rimanere a Rosewood ancora per un po' di tempo, anche perché non aveva i soldi necessari per andare altrove. Per questo andò al Brew per incontrare Ezra: era ancora il proprietario ed Emily sperava potesse riavere il posto che aveva dovuto lasciare per iniziare il college in California.
Appena entrò nel bar vide davanti a sé una faccia familiare: Elliot. Sebbene non avessero molta confidenza, Emily lo salutò da lontano sorridendo. Elliot non ricambiò il saluto ed anzi, prese il suo caffè ed uscì dal Brew. Emily rimase stranita dalla sua reazione, ma non gli diede più di tanto peso. "Magari non mi ha riconosciuta." Pensò.
Ezra la assunse nuovamente senza problemi, anzi lui sperava che tornasse.
Emily continuava a pensare al modo strano in cui si era comportato Elliot, così decise di andare da Alison per vedere se fosse successo qualcosa.

"Ali, disturbo?" "No, entra Em." Alison sembrava molto giù di morale, aveva gli occhi gonfi e lo sguardo perso nel vuoto. "Elliot è a casa?" domandò. "No, perché?" rispose la biondina quasi nervosamente. "L'ho incontrato al Brew. L'ho salutato e lui non ha ricambiato. All'inizio credevo che non mi avesse riconosciuta quindi non ho dato molto peso alla cosa, poi ho pensato che fosse successo qualcosa...con te." Alison non rispose subito. Si sedette sul divano. Si passò le mani tra i capelli, prese un respiro profondo e disse: "Io e Elliot non stiamo più insieme." Emily spalancò gli occhi. "Cosa? Perché?" "È complicato." Emily le prese la mano e passarono alcuni secondi a guardarsi negli occhi. "Sai che quando piangi i tuoi occhi diventano ancora più blu?" disse Emily per smorzare la tensione del momento. Alison scoppiò a ridere. "Allora, Ali, cosa è successo?" Alison si fece coraggio e le raccontò tutto: "Dopo che l'altra sera mi hai detto...sì, insomma, lo sai cosa... avevo bisogno di parlarne con qualcuno. Quindi ho chiamato Spencer. Elliot ha sentito la nostra conversazione, e mentre stavamo pranzando, ha iniziato a fare allusioni strane, scaraventando poi un piatto contro il muro." Concluse indicando la parete dove lo aveva lanciato. "Em, non l'avevo mai visto così furioso per qualcosa. E in realtà io non avevo detto nulla a Spencer. Mi ha fatto paura, tanta paura, e dopo tutto quello che abbiamo passato io accanto a me ho bisogno di qualcuno che mi faccia sentire al sicuro, non che mi spaventi." Strinse la mano di Emily ancora più forte. "Quindi alla fine gli ho detto di andare via." Ci fu qualche secondo di silenzio, interrotto dalla brunetta : "Ok, credo di aver capito. Il problema è ciò che ho detto io. Parlerò con Elliot, si sistemerà tutto." Subito Alison intervenne: "No, no, no Em. Il problema non è quello che hai detto tu. In realtà non è un problema. È soltanto colpa mia." Emily la guardò in un modo strano. "Sono confusa, Em." "Non capisco." "Ahh Emily Fields, hai proprio bisogno di sentirtelo dire? Non hai idea del coraggio di cui ho bisogno in questo momento per dirti ciò. Però te lo meriti. Ho passato l'intera settimana a pensare a tutto ciò che abbiamo passato io e te e sono giunta alla conclusione che Elliot aveva ragione. Non posso più nascondere i miei sentimenti. Provo qualcosa per te, Em." Terminò il discorso con la voce che le tremava ma con un sorriso gigantesco. Emily aveva le lacrime agli occhi, non poteva crederci che Alison finalmente le aveva detto di provare qualcosa per lei. "Ascolta, io non pretendo nulla da te." Riprese la biondina. "Non so nemmeno se entrambe siamo pronte per una cosa del genere. Avevo solamente bisogno di dirtelo, ti meritavi che io te lo dicessi." "Ali io...non so cosa dire. Voglio solo che tu sia felice." "Hai notato quante volte ho sorriso da quando sei entrata? Ecco, con te sono felice." Emily si avvicinò ad Alison, le mise un ciuffo di capelli che le copriva parte del viso dietro l'orecchio e le accarezzò la guancia. Erano sempre più vicine, sentivano entrambe il respiro dell'altra. Emily aspettava solamente un segnale da Alison, qualcosa che le facesse capire che fosse pronta. Ma la biondina la sorprese prendendo l'iniziativa e baciandola. "Mi mancava il sapore delle tue labbra." Emily sorrise e poi la ribaciò.

Trascorsero la serata insieme sul divano, abbracciate sotto una coperta, a guardare un film. Ad un certo punto Alison disse: "Em... devo dirti una cosa." "dimmi." "Io ho fame." Emily scoppiò a ridere. "Pensavo fosse qualcosa di serio!" le diede un bacio sulla fronte. "È una cosa seria! Non senti la mia pancia?" "E va bene signorina Dilaurentis, le preparo la cena." Si alzò, andò in cucina e guardò nel frigo. "Ali... al massimo posso preparare delle crepes, qui non c'è nulla." "Non esco da una settimana, e della spesa se ne occupava...lui." "Che ne dici di andare a cena fuori? Qualcosa di aperto lo troviamo." "Preferirei restare qui, se non ti dispiace. Mi accontento delle crepes."
Alla fine restarono a casa e cenarono lì.

Erano le undici quando qualcuno suonò il campanello. Alison andò ad aprire e si ritrovò davanti Elliot. "Oh, vedo che ti sei data subito da fare con la tua amica." Disse guardando Emily che era qualche passo dietro di lei. "Cosa vuoi ancora?" "Cosa voglio? Ti ho semplicemente portato il contratto che hai firmato quando ci siamo sposati." "Contratto?" chiese Emily. "Già, Emily. Forse qui non lo fate, ma a New York, se una famiglia è molto importante, al matrimonio il coniuge deve firmare un contratto si riserva dal far passare in cattiva luce la famiglia dell'altro. E, il divorzio causato da ciò, comporterebbe una specie di multa salatissima. Hai idea dello scalpore che farebbe se uscisse su tutti i giornali che io, figlio di uno degli imprenditori più ricchi di New York, sono stato tradito da mia moglie con...una donna?" "Sei un essere viscido!" Gli urlò Emily. Alison gli strappò il contratto dalle mani e gli chiuse la porta in faccia. "Quanto è la somma da pagare? Ho un po' di soldi da parte, posso aiutarti." "Emily, prima di tutto tu non devi pagare la mia libertà. Secondo, nemmeno in due vite riuscirò a saldarla. Guarda. Sono due milioni di dollari." "Due milioni di dollari?! Ma è assurdo!" "Em, vorrei tanto che tu restassi qui con me stanotte ma..." "...non credo sia il caso, Ali. Ti chiamo domani mattina appena mi sveglio, va bene?" "Sì." Si scambiarono un bacio dolce, lento ed intenso.


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