"Cosa?" disse Emily con un sorriso a trentadue denti e con le lacrime agli occhi. "Em, in questo mese ho capito quanto bisogno ho di te. In ogni singolo momento della mia vita. E vorrei stare con te giorno e notte. Ma se pensi che sia presto, posso capirlo." "Assolutamente no. Anche io ho bisogno di te, voglio addormentarmi ogni notte con te tra le braccia. Voglio svegliarti con tanti piccoli baci. Quindi sì, voglio venire a vivere con te." Emily la baciò.
"Allora, Em, cosa ti vuoi portare?" chiese Alison aprendo l'armadio. "Mh, non so. Decidi tu. Intanto riempiamo questi zaini, poi con calma faremo gli scatoloni." Alison si soffermò a guardare delle foto sulla parete: c'erano loro due quando avevano 10 anni, poi 15 ed in fine 20. Si voltò verso Emily: "Ma come ho fatto a non capirlo? Tu sei l'unica che c'è sempre stata, non importava cosa succedeva. Mi dispiace per tutto Em, sono stata una pessima amica in passato, ma ora ti giuro che sarò la ragazza migliore del mondo, ti amo così tanto." "Ali, non devi dimostrarmi nulla." Le rispose alzandosi dal letto ed andando ad abbracciarla da dietro. "Il passato è passato, ti prego non parliamone più. Ormai ciò che è stato è stato. Pensiamo solo a noi adesso e a quanto siamo felici." Poi iniziò a baciarla lungo il collo, la girò verso di sé e la spinse contro il muro. "Io mi sono ricordata di una cosa..." disse Emily palpandole dolcemente il seno. "Io e te abbiamo qualcosa in sospeso, o sbaglio?" Alison scoppiò a ridere. "Ora, Em? Perché non rimandiamo a stasera... nel nostro letto?" "Mh, va bene, allora terminiamo di riempire gli zaini." Rispose la brunetta che poi continuò. "Sai cosa stavo pensando? Ti andrebbe di organizzare una cena, noi due e mia madre, così le diamo la notizia?" "Sì, mi sembra un'ottima idea!" "Allora scendiamo giù ed iniziamo a preparare qualcosa, tra meno di due ore torna da lavoro."
Due ore dopo avevano finito di preparare tutto e la signora Fields tornò a casa. "Che buon profumino... buona sera, ragazze." Disse entrando. "Abbiamo preparato la cena." Disse Alison sorridendole. "Sembra tutto delizioso!" rispose la donna. Dopo circa venti minuti si misero a sedere ed iniziarono a mangiare. "Emily, tesoro, come stai?" "Bene, sto davvero bene. Ali si è presa cura di me tutto il giorno." Disse prendendole la mano. "Ed è proprio per questo che abbiamo preso una decisione. Ho già vissuto cinque anni da sola, o meglio senza adulti che mi tenessero d'occhio, quindi non vivrò più qui, mamma. Non voglio lasciarti sola, ma ho trovato qualcuno che mi rende davvero felice e voglio stare con lei. Alison mi ha chiesto di andare a vivere a casa sua ed io ho detto sì." La signora Fields non rispose subito ma aspettò qualche secondo per poi dire: "Non sai quanto ho sofferto quando sei partita per la California e mi stavo abituando nuovamente a sentirti per casa. Ma sei grande e puoi prendere le tue decisioni autonomamente. Sinceramente, non potrei chiedere di meglio che Alison. In ospedale è venuta tutti giorni, è stata con te giorno e notte. Quindi non dubito che si prenderà cura di te." Trascorsero la serata con la madre di Emily per poi salutarla ed andare a casa di Alison.
Una volta arrivate, la biondina aprì la porta dicendo: "Benvenuta a casa." Poi le prese la mano e la trascinò dentro. A quel punto Emily poggiò le borse per terra e tirò Alison verso di sé. Iniziò a baciarla, poi la fece indietreggiare fino ad arrivare al tavolo, dove la costrinse a sdraiarsi. Le tolse prima la maglia e poi i pantaloni, facendola rimanere in intimo. Ad Alison ribolliva il sangue nelle vene. Emily la iniziò a baciare sul collo, poi sulle clavicole, arrivò al seno dove le fece alcuni succhiotti e mentre le mordeva Alison emetteva piccoli gemiti. Poi scese lentamente fino ad arrivare alle mutandine, era pronta per sfilargliele quando sentì Alison dirle: "E-e-e-e-m.... a-a-a-ndiamo in camera." Allora Emily la prese per mano e salirono le scale. Aprì la porta della camera e spinse Alison sul letto dicendole: "Più di un mese fa hai fatto tu qualcosa per me, adesso tocca a me." Alison era stesa con la schiena sul letto mentre le gambe erano piegate ed aperte per facilitare il lavoro di Emily. Quest'ultima si avvicinò, le sfilò l'intimo e con la lingua, iniziò a giocare con le parti più sensuali del corpo di Alison finché la biondina non raggiunse l'apice e chiese alla sua ragazza di fermarsi. "O-o-o-ddio, Em. È stato fantastico." Si misero sotto le coperte. "Ehi un momento, ma tu sei ancora vestita." Disse la biondina avvicinandosi. "Spogliami." Alison le tolse la maglia ed iniziò a baciarle il seno, poi le tolse i pantaloni ed infine infilò la mano nelle sue mutandine, recando piacere alla brunetta. Iniziarono a baciarsi e a toccarsi entrambe finché, esauste, non si addormentarono.
La mattina seguente Emily svegliò Alison con un bacio. "Buongiorno dormigliona. Io vado a farmi la doccia." Alison annuì, dimostrandole di aver capito, poi si vestì e scese per preparare la colazione. Mentre stava per accendere i fornelli, qualcuno bussò alla porta. Era la signora Fields. "Alison, ciao! Non voglio disturbarvi ma ieri mi sono accorta che era arrivata della posta per Emily! È in casa?" "Buongiorno, sì, ma è sotto la doccia. Vuole lasciarle a me?" "Sì, tieni.Ci vediamo presto!" Alison lesse i mittenti delle buste ed uno la lasciò ad occhi spalancati: una lettera proveniva dall'esercito Americano, quello in cui era arruolato il padre.
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You were always my favorite
FanfictionErano passati ormai cinque anni dall'ultima volta che si erano viste. Non sembrava ci fossero i presupposti per cui si incontrassero di nuovo fino a quel momento, avevano intrapreso strade diverse, avevano deciso di separarsi definitivamente. Ciò ch...