Il rosso!

2.5K 99 3
                                    

Look at me one moment! In questo capitolo c'è una parte un pò... spinta, se non vi piace saltate quella parte. Kiss, ci vediamo alla fine. Ora vi lascio leggere! 

------------------------------------------

“Ma che cavolo fai?” alzo lo sguardo e vedo il rosso ridermi strafottente.

“Ti avevo chiamata tre volte e tu non mi avevi risposto. Ho perso la pazienza!” questo tizio è fuori di testa. Mi alzo e mi chino all’altezza del suo viso.

“Questo non ti autorizza a far cadere l’ordinazione degli altri o far cadere me per terra” ringhio fra i denti

“Stavo cercando di attirare la tua attenzione, lupacchiotta” sta' alludendo alla frase di prima.

“Potevi cercare un altro modo, senza farmi incontrare il pavimento!”

“Ci ho provato ma non mi hai ascoltato!” comincia ad alzare la voce, forse è meglio non continuare.

“La prossima volta cercherò di arrivare più in fretta da te. Ok?!” Ani, intanto, aveva già raccolto tutto e Mark aveva quasi finito di ripreparare le ordinazioni. Stacco gli occhi dal rosso e noto tutti che ci stanno guardando. Devo sistemare la cosa se no perderemo clienti. Devo inventarmi subito qualcosa, avanti Angi, sei una ragazza intelligente!

“Mi dispiace tanto per l’accaduto, prometto che non si ripeterà. Per farmi perdonare potete ordinare una cosa a testa, sarà gratis! Offro io!” perfetto, già il mio stipendio è quasi misero con gli straordinari, figuriamoci se scado anche le consumazioni del bar.

“Offre la casa!” sento la voce di George, mi giro e lo vedo sorridere alla gente. Non esce quasi mai dal suo ufficio.

“Angel, posso parlarti un attimo?” no, me lo sento. Può essere il più comprensivo al mondo ma anche io mi sarei licenziata dopo questa cazzata! Mi dirigo verso l’ufficio di George. Mi apre la porta gentilmente e mi fa accomodare.

“Ora, spiegami cosa è successo.” perfetto. Beh, io gli racconterò la verità, se lui non mi crederà sono affari suoi.

“Stavo prendendo le ordinazioni della gente, quel ragazzo mi ha chiamato due o tre volte ma ero troppo occupata così gli ho chiesto di aspettare. Ho preso le ordinazioni e sono andata a prendere le bibite da Mark, ma mentre le stavo consegnando quello lì mi ha fatto lo sgambetto! Puoi anche non credermi, ma questa è la verità. E l’unica scusa che ha tirato fuori è stata “Ho perso la pazienza” questo non lo legittima di farmi lo sgambetto e far cadere ordinazioni, cioè soldi. Già le cose non stanno andando a gonfie vele.”

“Angi, calmati. Hai avuto un’ottima idea, ci faremo un po’ di pubblicità.”  

“Ma…”

“Ora torna a lavorare, tra poco finisce il tuo turno.” Vado negli spogliatoi; non ho il coraggio di incontrare di nuovo il rosso. Ora che mi soffermi sulla sua figura mi viene in mente Will: è alto, con le braccia muscolose, piene di tatuaggi, ho notato che sul petto ha una scritta; ha un piercing al labbro inferiore, sulla sinistra, uno sul naso e uno sul sopracciglio, sempre sulla sinistra, ha anche un orecchino argento. Ha gli occhi azzurri. Credo che se non fossi stata così incazzata con lui mi sarei persa in quegli occhi. Ritorno alla normalità “Angi! A che cosa pensi, lui è uno stronzo come la maggior parte degli uomini! Bastardi, stronzi e molti sono delle teste di cazzo rosse!” Ma non posso ancora affrontarlo, devo inventarmi una scusa. Quel ragazzo mi fa sentire così fragile, e io di solito cerco di essere forte, per Hope, Luke e mamma. Già, mamma. Dovrei andare a visitare la sua tomba. Corro nell’ufficio di George spalancando la porta. Sobbalza e quando mi vede tira un sospiro di sollievo, mettendosi la mano sul cuore.

Don't save meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora