A happy tablecloth!

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Hey! Mi scuso anche qui... Leggete il mio stato in fondo. Adesso vi lascio al capitolo <3

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Vedo Peter trascinare per il braccio Ed. Staranno sicuramente andando a prendere gli addobbi. Peter è un bravo ragazzo, cerca di fare amicizia e non giudica dalle apparenze o da quello che dicono gli altri. Ok, forse è un’po’ troppo avventato, ma mi piace così.

“Allora, cosa avete fatto?” Will è sempre il solito geloso, non mi crede.

“Abbiamo parlato! Se non mi vuoi credere fai pure!”

“Non è che non ti credo! Io non credo a lui.”

“Ma non ti ha detto niente!”

“Infatti, potrebbe averti minacciato.”

“Non ci posso credere. Non lo conosci nemmeno, sai a malapena il suo nome. Will, smettila di fare il geloso!”

“Non dirmi cosa devo fare. Io mi preoccupo solo per te! Insomma, ti conosco da quasi una vita Angi! Siamo anche andati a letto insieme, non puoi dirmi di non essere geloso della persona che mi ha salvato la vita e che cazzo!” Sta gridando ormai ma ha ragione… sono riuscita a farlo uscire dal giro della droga ecc. sono l’unica che è riuscita a stragli accanto quando ne aveva bisogno e l’unica che restava anche quando mi mandava via…

“Lo so. Ma non puoi fare così. Io ti voglio bene e te ne vorrò sempre lo sai, solo… dovresti fidarti di me. Non è un cattivo ragazzo.”

“Va bene, solo.. stai attenta, e per qualsiasi cosa io sono qui, per te. Qualsiasi capito!”

“Si, mio angelo.” Will mi tira per la mano e mi porta tra le sue braccia, io sprofondo con la testa nel suo petto inspirando il suo profumo. A volte mi manda letteralmente fuori di testa.

“Ehm!” sciogliamo l’abbraccio quando Peter e Ed compaiono sulla soglia delle scale.

“Abbiamo trovato gli addobbi! Cominciamo a metterli e tu prepari la tavola?”

“Certo Peter, come tutti gli anni!” ormai è da 2-3 anni che facciamo così, anche per il compleanno di Rose, di Peter, di Will e mio. Ovviamente noi dopo andiamo in discoteca o in qualche locale a fare baldoria perché ce lo permettiamo ma questa piccola festicciola è una cosa organizzata in famiglia e alcuni amici stretti. Infatti arriveranno anche alcuni amichetti di Hope.

Vado in cucina e cerco la tovaglia preferita di Hope: è una semplice tovaglia di un verde molto chiaro, è molto speciale per entrambe perché è una delle poche cose che ci rimane di mamma. Mi ricordo quel giorno…

“Flashback”

“Hope, Angel! La colazione è pronta” smetto di pettinarmi e mi dirigo verso la stanza di Hope.

“Piccolina, andiamo a mangiare!” mi avvicino al letto e le tolgo le coperte di dosso.

“Mi porti giù in braccio?” come ogni mattina mi tocca portare questa peste giù per le scale perché “Le fanno paura” solita scusa.

“Va bene, ma dovrai imparare a scendere quelle pericolose scale”

“Si, ma adesso… in baccio!” usa la sua vocina di piccola peste bionda. La prendo in braccio e si aggrappa a me in stile Koala mettendo la testa sulla mia spalla per “guardarmi le spalle”.

“Finalmente, avete dato una festa intanto che eravate su?” il sarcasmo di mia madre… a volte si comporta come una della mia età. È anche per questo che ho un bellissimo rapporto con lei, mi capisce e mi sostiene, è pronta ad essere al mio fianco e… stranamente ha accettato Will, che a primo impatto può sembrare tutto fuorché un bravo ragazzo. Mi ha detto di stargli vicino qualsiasi cosa succeda, anche se mi manda via. Beh, mia mamma è molto intuitiva in certe cose.

Don't save meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora