Capitolo 6

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Levi's Pov

Sono ancora arrabbiato, anche se una parte di essa è svanita mentre camminavo.
Siamo arrivati al parco, o meglio io sono venuto qui e il moccioso mi ha seguito; ormai non ci sono molte persone in giro, dal momento che inizia a fare buio e, visto che siamo quasi in autunno, fa anche freddo.
Mi sono seduto su un'altalena mentre Eren è immobile, in piedi, di fronte a me.
Non mi ha chiesto nulla né tantomeno ha detto nulla, mi ha solo fatto capire in silenzio che lui c'è; ha continuato a guardarmi per tutto il tempo con quei suoi meravigliosi occhi verdi che esprimono tutta la sua preoccupazione e ogni tanto ha cercato di dirmi delle frasi per farmi calmare, senza avere molti risultati dato che non l'ho minimamente ascoltato, anche se dentro di me ho apprezzato il suo comportamento.
Quando sono abbastanza calmo lo guardo negli occhi e gli dico "scusami..."
Lui mi guarda, fa un piccolo sorriso di conforto, come per dire che non fa niente, prendo un sospiro e dico "cosa ti ha detto mia madre?"
Eren si siede sull'altalena affianco a me, guarda un punto nel vuoto di fronte a lui e dice "mi ha fatto alcune domande su di te, quindi ho parlato praticamente solo io...e poi ha detto una frase..." si blocca,  i suoi occhi si sono fatti di una tonalità più scura, più intensa, probabilmente è una cosa che lo turba. Si volta verso di me, fissa i suoi occhi smeraldini dentro i miei e mi dice con la voce debole come se avesse paura a parlare "tua madre mi ha detto che hai sofferto, amato e odiato come nessun altro in questo mondo..."
Io sgrano gli occhi, non posso credere che lei gli abbia detto seriamente una frase del genere, in pratica è come se gli avesse raccontato tutto il mio passato, le mie paure, le mie sofferenze...gli ha raccontato tutto di me.
Eren mi sta ancora fissando, il suo sguardo è lo stesso di prima ma ora c'è un po' di comprensione e dice "non voglio obbligarti a parlarne, è una frase piena di sentimenti che hai provato quindi posso immaginare e non ho intenzione di farti soffrire ulteriormente" io socchiudo gli occhi qualche istante, mi alzo e dico "andiamo a casa, fa freddo"
Lui annuisce, si alza e mi segue senza dire nulla.
Per tutto il tragitto stiamo in silenzio, uno affianco all'altro, ci teniamo per mano e devo ammettere che quel piccolo contatto fisico mi fa davvero bene.
Arrivati a casa preparo la cena, mangiamo in silenzio, ogni tanto lui dice qualcosa, giusto per rompere il silenzio ma è inutile.
Quando finiamo di mangiare è tardi, sono le nove passate, così guardo Eren e gli chiedo "vuoi restare qui per sta notte?" 
I suoi occhi si illuminano mentre sul suo volto compare un sorriso e dice "davvero posso?!" la sua voce è molto più squillante del solito, lo deve davvero rendere felice questa cosa, così annuisco; immediatamente me lo ritrovo attaccato a me, mi abbraccia e dice con la sua voce squillante ed allegra "grazie!"
Faccio finta di sembrare seccato dal suo atteggiamento ma la verità è che mi piacciono molto i suoi abbracci e vorrei restare così per sempre.
Quando si stacca dall'abbraccio sistemo un po' la cucina, poi ci mettiamo a studiare assieme, per fortuna domani è domenica quindi abbiamo tutto il tempo per riprendere le ripetizioni e prepararlo al meglio per le verifiche della settimana; per quanto riguarda me si può dire che sia in vacanza visto che ho la settimana di sospensione.
Studiamo per circa un'ora, poi il moccioso inizia ad essere troppo stanco e non riesce a concentrarsi, così ci stendiamo sul letto, uno affianco all'altro.
Rimaniamo in silenzio per vario tempo, quando decido di chiedergli"oi moccioso...le parole di mia madre ti hanno lasciato la curiosità?"
Anche se è buio riesco a vedere benissimo i suoi occhi e il contorno del suo volto, mi sta guardando e sta meditando sulla risposta quando mi risponde "sì..."
Io lo osservo, poi guardo altrove e dico "sono nato che non ero desiderato, ciononostante i miei genitori sono stati sempre affettuosi e gentili verso di me, fino a quando non discussi con mio padre; avevo all'incirca 6 anni, era una discussione animata, lui era incavolato e lì mi disse che quando sono nato non mi volevano. Quel giorno se n'è andato di casa e da allora non l'ho più visto. Per tutti gli anni successivi rimasi da solo con quelle parole in mente, non riuscivo a toglierle dalla testa, ogni giorno piangevo quando ero da solo; arrivarono le medie e lì iniziai ad essere vittima di bullismo sia fisico che morale, venivo sempre escluso da tutti, non andavo molto bene a scuola e stavo per porre fine alla mia vita quando incontrai due persone magnifiche, Isabel e Farlan; mi legai a loro, erano le persone più importanti che avevo. Presto Isabel divenne la mia ragazza mentre Farlan era diventato come un fratello, questo durò meno di un anno perché Farlan dovette trasferirsi e poco tempo dopo la ragazza morì."
Sento le lacrime pizzicarmi gli occhi e un groppo formarsi in gola, poi le braccia di Eren mi attirano a sé, mi strige dolcemente e mi accarezza.
Ho il viso appoggiato sul suo petto e mi lascio sfuggire alcune lacrime perché so che tanto non le vedrà e in caso contrario so per certo che lui non riderebbe e non mi prenderebbe in giro. 
Dopo alcuni istanti riprendo a parlare "finite le medie cambiai completamente, fino a diventare quello che conosci anche tu. Ora ti starai chiedendo perché reagisco così con mia madre...sai lei ha sempre finto di volermi bene ma non me ne ha mai voluto e mai me ne vorrà, anzi lei probabilmente mi odia più di mio padre" 
Eren mi accarezza i capelli e mi stringe un po' più forte "non dire così perché sono sicuro che non è vero. Comunque ora non sei più solo, ci sono io con te e non ho intenzione di lasciarti per nessun motivo" io annuisco e stringo leggermente Eren fra le mie braccia; lui continua ad accarezzarmi dolcemente e lentamente sento le palpebre farsi sempre più pesanti e finisco per addormentarmi di nuovo fra le sue braccia.



*angolino dell'autrice: scusate se non ho aggiornato prima di oggi. Ringrazio tutti voi perché siamo arrivati a 1.3 K di letture e con i vostri commenti mi rendete davvero felice, riuscite a strapparmi un sorriso anche nei momenti peggiori, perciò grazie mille a tutti voi. Ci sentiamo nel prossimo capitolo, a presto ^-^


Sei il mio piccolo stupido (Ereri)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora