Capitolo 20

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Levi's Pov

Guardo Eren correre via, esce senza nemmeno prendere la sua giacca, sembra essersene dimenticato completamente.
Lo osservo, sta correndo veloce, molto veloce ma so che se voglio posso ancora raggiungerlo. Sono stato uno stupido, non avrei dovuto accettare quel lavoro ma la tentazione era troppo grande; avrei dovuto dirgli che sarei rimasto con lui e che avrei rifiutato quel lavoro perchè tanto avrò altre possibilità, ma invece non l'ho fatto e ora il moccioso è triste.
L'unica persona che vorrei vedere felice ora sta piangendo; però pensandoci bene qualcosa che posso fare c'è.
Senza pensarci un istante di più gli corro dietro, è già distante alcuni metri, ma non è irraggiungibile, così aumento la mia velocità, diminuendo lentamente la distanza che si è creata fra noi.
Lo osservo, noto che si porta le mani al volto varie volte; ormai sono certo che sta piangendo così, con uno sforzo che non credevo fosse possibile, lo raggiungo e lo afferro per un polso. Lentamente ci fermiamo e lo guardo attentamente; ha il volo girato dall'altra parte, gli occhi sono chiusi e sono coperti da una mano, mentre il suo volto è bagnato dalle lacrime.
Lo abbraccio, non dico nulla perché so che le parole non servirebbero, e lo accarezzo dolcemente mentre lui continua a piangere; è giusto che ora si sfoghi ed è altrettanto giusto che io gli faccia capire che gli sono vicino e che non lo lascerò da solo.
Dopo vario tempo finalmente smette di piangere e si calma, ma nonostante ciò lo tengo ancora stretto a me; passano i minuti, intorno a noi è silenzioso e sta diventando anche buio, ma non mi importa, voglio stare con lui ora e voglio stare qua.
Sento le sue braccia che mi stringono a sé e la sua voce, ancora rotta dal pianto, che mi dice "...non abbandonarmi...ti prego..."
Mi scosto quel tanto che basta per osservare il suo volto, i suoi occhi sono lucidi e pieni di disperazione;
"scusami ma non posso, devo andare...però non ti abbandonerò, potremo sentirci e poi ti verrò a trovare durante le vacanze e ogni volta che potrò" dopo aver pronunciato queste parole lo bacio, mentre dai suoi occhi iniziano a scendere altre lacrime che bagnano le nostre guance.
Mi stacco dal bacio, gli prendo il volto fra le mani e lo osservo; ha gli occhi chiusi e continua a piangere, lo bacio ancora e ancora fino a quando non smette di piangere, dopodiché lo guardo negli occhi "moccioso io non ti abbandono, potremo sentirci e vederci e, quando finirai gli studi, verrai a vivere con me, va bene?"
Lui mi osserva, sembra che i suoi occhi abbiano riacquistato un po' della loro solita luminosità "davvero potrò vivere con te?"
Io sospiro "solo quando avrai finito la scuola" il mio tono è duro come il solito ma questa volta diversamente dal solito traspare una nota di dolcezza che sorprende pure me.
Sul suo volto finalmente compare il suo solito sorriso mentre lui mi getta le braccia al collo e mi abbraccia; altre lacrime scendono lungo le sue guance ciononostante il sorriso non scompare dal suo volto.
Restiamo stretti in quest'abbraccio per vari minuti, ora posso dire con certezza che il moccioso è più calmo rispetto a prima, certo si nota subito che è ancora triste però riesco a vedere che è anche felice e impaziente.
A quanto pare l'ultima mia affermazione ha avuto un effetto più potente di quello che pensavo. Ci stacchiamo dall'abbraccio e torniamo a casa, camminiamo lentamente, tenendoci per mano e scambiandoci qualche frase qua e là.
Quando arriviamo a casa mi metto a preparare la cena mentre Eren va a farsi un bagno; siamo stati fuori di più di quello che mi aspettassi ma per fortuna non abbiamo nessuna fretta.
Nel preciso istante in cui metto i piatti in tavola, il moccioso esce dal bagno; ci sediamo e mangiamo con calma, eravamo entrambi affamati, però riusciamo a guastarci la cena.
Quando finiamo sparecchio e lavo i piatti mentre Eren rimane vicino a me per tutto il tempo e continua a parlare.
Finisco velocemente, poi mi avvicino al moccioso, lo prendo per i fianchi e lo fisso negli occhi. 
Restiamo in silenzio ad osservarci per vari istanti, la distanza fra i nostri volti è pochissima, così decido di annullarla impossessandomi delle sue labbra; chiudo gli occhi e sento che mentre lo bacio lui mi stringe a sé; restiamo così per vari minuti, incuranti di tutto quello che ci accade attorno, ora l'ultima cosa che vorrei fare è staccarmi da lui.
Lo bacio con foga, non voglio più lasciarlo andare, ma la mancanza di ossigeno ci obbliga a staccarci per qualche istante per poi riprendere.
Andiamo avanti ancora dei minuti fino a quando il moccioso non si stacca; lo osservo, ha le guance arrossate, i suoi occhi sono sfuggenti però ora hanno ripreso la loro solita vitalità.
Lo osservo ancora alcuni istanti, poi gli do un bacio sulla guancia "vado a farmi un bagno intanto tu fa quel che vuoi"
Vado nella mia stanza, prendo i vestiti puliti e vado in bagno; riempio la vasca e intanto mi svesto, ripiegando i vestiti che mi tolgo e riponendoli nella cesta dei vestiti sporchi.
Mi immergo nell'acqua mentre libero la mia mente da tutti i pensieri e mi rilasso come ormai non facevo da giorni.
Chiudo gli occhi mentre appoggio la schiena contro la parete della vasca, immediatamente sento tutta la stanchezza della giornata e per poco non mi addormento nella vasca; sospiro e mi insapono velocemente, per poi risciacquarmi.
Esco dalla vasca e, intanto che si svuota, mi asciugo e mi vesto. Mi lavo anche i denti e poi esco dal bagno.
"ehi moccioso" lo chiamo per vedere dov'è, ma non ottengo nessuna risposta, così vado in salotto e lo trovo sul divano.
Mi avvicino a lui e l'osservo, sta dormendo e sembra pure che dorma profondamente.
Gli accarezzo delicatamente il volto e gli lascio un piccolo bacio sulla fronte.
Lo osservo ancora alcuni istanti, poi lo sollevo e mi sorprendo nel constatare che è più leggero di quello che pensassi.
Lo porto nella mia stanza e lo appoggio sul mio letto, per poi sdraiarmi accanto a lui e coprire entrambi con le coperte.
Lo accarezzo per vari minuti  stringendolo fra le mie braccia e appoggio la testa sul suo petto; non permetterò che lui se ne vada dalla mia vita, non voglio perderlo.
Istintivamente lo stringo un po' più forte e lentamente cedo al sonno.



*angolino dell'autrice: Buonasera ^-^ ci ho messo una settimana per scrivere questo capitolo, non riuscivo a trasformare le mie idee in parole, ma alla fine ce l'ho fatta. Ringrazio tutti voi perché dallo scorso capitolo le letture sono aumentate moltissimo e prima o poi mi farete commuovere, dico davvero vi adoro, siete fantastici perciò ora vi propongo una cosa, arriviamo alle 20 K letture e farò il doppio aggiornamento, ovvero due capitoli in una settimana, cosa ne pensate? Comunque mi farebbe piacere conoscervi, perciò cosa ne dite se chattiamo un po'? Aspetto i vostri commenti, al prossimo capitolo!

Sei il mio piccolo stupido (Ereri)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora