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Un bicchiere, un altro, un altro ancora, mi comincio a chiedere come farò a riportare valentina a casa, faccio un altro sorso del mio analcolico, il mio amato florida, guardo lo schermo del mio telefono e mi chiedo se sia il caso di chiamare qualcuno,  dire che mi sto annoiando è un eufemismo, siamo rimaste solo noi quattro, valentina decide di posare la bottiglia e il bicchiere per concedersi una sigaretta insieme a fossetta, francesca sta riordinando i regalai e contando i soldi, io sto riflettendo mentre le osservo, valentina mi offre un tiro ma rifiuto, non è giornata per rovinarmi i polmoni, mi alzo dallo sgabello che ormai aveva preso ka forma del mio fondoschiena e esco all'aria aperta,  la puzza di alcol fumo e sudore che regnava nella stanza e alla quale mi ero abituata diventa quasi ripugnante, mi stringo nella giacca e chiudo gli occhi appoggiandomi alla ringhiera e inspirando profondamente l'ossigeno che mi circondava, era stat una serata stancante, karaoke, balli scatenati, giochi, cibo, regali, musica,  questo silenzio e questa calma mi sembrano irreali.
Apro le palpebre quando tre voci maschili mi arrivano alle orecchie, mi sporgo spingendo la schiena oltre la ringhiera e inarcandola fino a non sentirmi più lo stomaco, uno di loro mi fece un cenno, assottigliai gli occhi notando le figure dei ragazzi, ricambiai il gesto prima di rientrare e prendere la mia borsetta, afferrai le chiavi
-vale andiamo
-ma-ma io non voglio, lasciami qui
Farfuglio, sbuffai e la presi sotto braccio prima di salutare le altre e uscire, scendemmo i gradini a fatica, e presi le chiavi della moto, ma date le situazioni della ragazza al mio  fianco non sapevo se fosse il caso,
-ce la fai a tenerti stretta per 15 minuti senza addormentarmi?
-certo
-se devi vomitare dimmelo
Disi aiutandola a sistemarsi,  le passai il casco che si infilò con facilità prima di aggrapparsi a me modi koala.
30 minuti dopo ero a casa, arrivai in camera buttandomi a peso morto sul letto, mi sfilai le scarpe tolsi io vestito che buttai insieme agli altri panni sulla sedia, infilai il pigiama e mi nascosi sotto le coperte ma la suoneria del cellulare mi strappò dalle braccia di morfeo
-chi vuole morire?
-cosa?
-perché mi chiami a quest'ora?
-ti ho vista rientrare poco fa
-si ma che vuoi
-senti, non posso dirtelo per telefono, posso venire da te
-ti do 40 secondi pet arrivare, poi torno a dormire
Dissi chiudendo la chiamata, poco dopo lo sentì bussare alla finestra
-esiste la porta
-non avrei fatto in tempo
-ero sarcastica
-ah
Disse scavalcando il davanzale e sedendosi sul letto, chiusi la finestra e mi buttai nuovamente sul materasso, sta volta seduta, accesi la luce tramite il pulsante vicino al comodino e mi girai a guardarlo negli occhi
-allora..,,tra due mesi è il compleanno di ben, e io ho bisogno di qualcuno che organizzi una festa, qualcuno di cui non sospetti e che possa lavorare nella zona quindi mi chiedevo se volevi aiutarmi

chiese alquanto impacciato

-ti pregooo

disse facendo una faccia da cucciolo e congiungendo le mani davanti alle labbra

-e va bene

dissi mentre lui mi saltó addosso abbracciandomi e urlacchiando un 'siii'

-ora vattene che ho sonno- dissi spingendolo via e infilandomi sotto le coperte

-esci dall'ingresso e chiudi la porta- conclusi mentre usciva dalla stanza


Old friends || Benji Mascolo || Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora