19-an idiot in the forest

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piccole paure, piccole certezze andate in frantumi sono cose che accadono tutti i giorni, come i litigi o altro, é per questo che adoro leggere, rifugiarmi in quei mondi fatti di immaginazione,  pensare di essere lì con loro.
Sospirai chiudendo il libro, non vedevo l'ora di poter andare al raduno comix del mio paese, avevamo proggetato di presentarci vestite di nero e ricoperte di rune..pendo abbiate capito da cosa ci "vestiremo"
-saraa!- lo strillo della prof mi risvegliò dai miei pensieri- di cosa stavamo parlando?-
-hem...del numero di avogadro
-e che stiamo facendo?
-non ne ho idea
-allora stai attenta
-si prof
Risposi fissando la lavagna.
****
-si esiste questa cosa che invece di essere sepolta nella bara ti seppellisco in una specie di uvovo dalla quale nasce un albero
-che schifo
-ma no, invece di pregare una croce pregano un albero
-bhe se devo essere un albero voglio essere un pero...o un pesco, quest'estate ero fissata con le pere e le pesche, le magiavo sempre
-si anche io adoro le pesche sciropate
-si sono buonissime
-voi due d, visto che state parlando tanto, perché non ci dite cosa state dicendo così oerdiamo l'ora tutti insieme sono curiosa
-hemmm...
-di pesche sciroppate-sussurrò la mia compagna di banco
-allora
-ci scusi
-vi sembra corretto?
-no
-bhe, almeno, ora seguite per piacere
-certo- rispondemmo in coro...ma oggi tutte a me dovevano capitare?

Due ore dopo

Rientrai in casa buttando lo zaino a terra, come sempre, andai in cucina e mangiai per poi stravaccarmi sul divano in modo molto poco elegante, la mia routinne era molto noiosa,  presi il telefono e lessi qualche pagina ( tipo cento ma dettagli) di divergent per poi chiudere il libro e andare sul pc, controllai i vari social ma non c'era nulla di interessante quindi optai per una piccola ricerca per la festa di ben controllando locali che affittavano solo per le feste, ristoranti, e sale per feste con servizio self-service, scrissi diversi nomi su un post it e lo misi in tasca, appena avrei avuto la possibilità nei avrei parlato con Federico; chiusi il pc e andai a prepararmi la merenda, ovvero pan carrè con Nutella e un bicchiere di the freddo ma siccome la gente ha sempre un tempismo perfetto, il mio telefono iniziò a squillare, risposi con uno sbuffo e rimasi alquanto sorpresa nel sentire la voce di Bene

-hey, hem, senti, potrei essermi perso.....forse

-che?

-MI SONO PERSO

-dove sei?

-ma se mi sono perso

-si ma dove sei andato? cosa vedi? l'ultimo segnale che hai visto e dove?

-ahhhhhh, he, scusa, allora, sono nel bosco, sono entrato dalll'alto e sono sceso, ho passato una zona fitta dopo la quale c'era un vuoto con un albero grande che separava una zona piena di spine da una con solo alberi e sono andato verso quella,  dopo un po' c'era una specie di sentiero, sulla destra, c'è una parete più ripida rispetto a quella fiancata nei metri precedenti e verso sinistra un terreno scosceso e dissestato, ho provato a uscire ma mi sono incasinato e ho fatto il girotondo

-hai passato un tronco di albero tagliato al centro del sentiero?

-si sta poco dietro di me

-bene aspetta li vengo a prenderti razza di idiota, per la cronaca per uscire basta che ruoti di 10° e vai sempre dritto

-ah, allora facci d ame

-si così ritroviamo il tuo cadavere pe'nball

-doveeeEE?

-infondo alla collina, ora mi lasci chiudere la chiamata o hai pura a restare solo?

-sono solo

-hai capito

risposi chiudendo la chiamata, infilai le scarpe da trecking e uscì di casa

-come fai a conoscere la strada

-asparagi

-e?

-quando escono vengo a cercare gli asparagi, saranno disgustosi ma è divertente cercarli, ed è un buon allenamento per agilità equilibrio e anche forza, se vuoi ti porto con me la prossima volta che vengo

dissi scansando un ramo e uscendo dal boschetto, ma quando lasciai il ramo ben non lo vide e gli finì in faccia facendomi scoppiare a ridere

-hei- disse gonfiando le guance e io ovviamente gli diedi un pizzicotto-hao- disse ridacchiando

-sai se le mie amiche fossero qui adesso ti torturerebbero obbligandoti a sorridere per metterti un dito nelle fossette- dissi facendo una faccia buffa e affondando un dito nella guancia destra facendolo scoppiare a ride-dai risaliamo prima che mi rotoli giù per la collina a forza di ridere e fare l'imbecille

-io non faccio l'imbecille 

-hai ragione ci se

dissi con la linguaccia prima di iniziare a correre, arrivai a casa col fiatone e se non ci fosse stato il muro ora sarei spiacciata per terra

-presa- disse afferrandomi i fianchi e facendomi saltare

-scusa non volevo farti male

-no è che soffro il solletico

-serio?

-no per scherzo, e no, non ci provare, ho fatto male a molte persone che me lo hanno fatto divento peggio di un  bufalo inferocito e se una ragazza è rimasta piegata in due per il dolore, immagina tu cosa faresti se ti colpissi là in mezzo

-non voglio saperlo

disse staccandosi e ridendo

-dai ora vai a casa che ho da fare su- lo scacciai come si fa con i gatti dandogli dei colpetti sulla schiena, se fosse stato valentina le pacche sulla schiena sarebbero stati schiaffi sul sedere e pensando a questo non posso fare a meno di ridacchiare...mi servirebbe uno psichiatra lo so









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