Apocalisse

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Si sentì un boato.

La gente che prima camminava tranquillamente per le vie della città, cominciò a correre per fuggire.

Ciò fu quasi totalmente inutile, erano tutti come topi in una gabbia.

Ciò che rimase in cielo fu oscurità e bagliori cremisi, bagliori brillanti.

Nessuno seppe prevedere il disastro.

Il sole ci aveva rinnegato, ci aveva lasciato da soli.

I nostri sforzi non bastarono.

La natura si manifestò nella sua più terribile forma, era il disastro.

Poi, la città morì.

Tutto successe nel giro di pochi secondi.

Le nostre grida vennero bloccate, così come la nostra disperazione, il nostro pianto.

Il tempo si fermò, da quel momento esatto, il nostro presente divenne eterno. Noi diventammo eterni.

Finì tutto eccetto la nostra esistenza.

Noi continuammo a pensare, forse quella non era più vita.

Ma continuammo a pensare e pensando eravamo.

Solo buio, buio eterno e solitudine.

E noi.

E noi

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