COSA SERVE PER SCONFIGGERE URANO - LA MORTE DI TESSA (SHEYN)

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Fantastica.
Ecco la parola per descrivere la sensazione provata mentre evocavo la Folgore di Zeus.

Mentre ero svenuta mio padre mi apparse in sogno.
Mi trovavo sul fondo del mare ed ero vestita con un chitone greco verde acqua, i piedi scalzi e i miei capelli erano pettinati in una complicata acconciatura greca con conchiglie e pezzetti di corallo.
Mi avviai al palazzo e, appena aperto il portone d'ingresso, mi trovai nella sala del trono.
Ce ne erano due: uno era a forma di conchiglia e l'altro era una via di mezzo tra una poltrona e una replica del palazzo in miniatura.
Erano occupati.
Su quelli a forma di conchiglia c'era seduta una donna; aveva lunghi capelli neri, gli occhi azzurri e la pelle quasi verde. Indossava un chitone come il mio ma il suo era bianco e aveva una fascia d'argento che le cingeva la vita.
L'altro era occupato da un uomo fi mezza età dai capelli neri, la barba curata, la pelle abbronzata, gli occhi azzurri come quelli di Percy. Infossava una camicia awaiana, un paio di bermuda kaki e delle infradito azzurre con disegni di onde. A fianco a sé teneva un Tridente.
Erano Poseidone e la moglie Anfitrite.
Mi inchinai al trono di mio padre:<<Poseidone.>>
<<Alzati.>> mi disse. Mi alzai.
<<Per sconfiggere Urano a te e ai tuoi amici serve più potere. Un mio servitore vi conegnerà le sfere, vi conferiranno il potere necessario. Dovete romperle a terra, ma solo in presenza di Urano.  Adesso vai e riferisci agli altri ció che ti ho detto.>>
Fece un gesto con la mano, chiusi gli occhi poi mi svegliai.

Jason mi fece i complimenti per aver ucciso le arpie da sola.
Allora io dissi che volevo vederli in mensa tra dieci minuti.
E così fu.
Una volta in mensa, raccontai a tutti il mio sogno e ne rimasero sbarorditi.
Poi prendemmo le armi e ci incamminammo per Pisa.
Non ero affatto contenta di tornarci, perché lì sono stati uccisi i miei nonni, davanti ai miei occhi.
Rabbrividii.

Dopo tre ore passate a 'passeggiare' trovammo una pizzeria e ci fermammo a mangiare un boccone.
Percy divoró la sua pizza con le olive e tragugió la CocaCola.
Gli altri fecero lo stesso.

Riprendemmo a camminare e venimmo circondati fa dei mostri a sei braccia fatti d'argilla.
Jason sbiancó:<<No. I gegeenes no.>>
Sguainammo le armi e attaccammo ma più ne uccidavamo più ne arrivavano.
Ad un certo punto Tessa buttó a terra la sua spada arcobaleno, si mise al centro, alzó le mani e sprigionó un campo di forza.
Con un ultimo grido lo fece esplodere e noi ci coprimmo gli occhi.
Quando li riaprimmo i gegeenes non c'erano più, ma Tessa era sdraiata a terra; ancora respirava ma sapevo che non avrebbe vissuto a lungo, neanche con le antiche Lodi ad Apollo sarei riuscita a salvarla.
Mi chiamó:<<Sheyn, Sheyn>> mi avvicinai e lei mi disse:<<La mia vita finisce qui ma io, con il permesso di mia madre Iride, ti voglio donare il potere dell'arcobaleno. Accettalo per me.>> poi rimase così, senza muoversi, senza respirare, senza parlare.
Era morta per noi.
Annabeth si avvicinó le chiuse le palpebre.
<<La figlia dell'arcobaleno perire dovrà>> sussurró Piper ricordando i versi della profezia.
Poi il  suo corpo inizió a tremolare e scomparve e al suo posto apparve una donna vestita con dei jeans a zampa, una maglietta hippy con il simbolo della pace e una fascia di fiori attorno ai capelli. Aveva i capelli biondi, la pelle chiara e gli occhi dei sette colori dell'arcobaleno.
<<Io sono Iride, e accolgo il desiderio di mia figlia di donarti il potere dell'arcobaleno.>> sprigionó dalle mani una palla d'arcobaleno e me la diede. Io la presi e quella si assorbì come crema nelle mie mani.
Iride scomparve e noi tornammo sulla nave.
Una volta arrivati accendemmo un faló e lì bruciammo un lenzuolo macchiato di tutti i colori.
<<Tessa Nelson, figlia di Iride, che tu possa vivere con felicità nell'Elisio!>> dissi.
Poi andammo tutti a dormire.

Eroi dell' Olimpo-Il Ritorno di UranoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora