4 Capitolo

455 14 0
                                    

«Maya alzati! » la mamma mi scuote abbastanza forte per svegliarmi mugolo qualcosa in una lingua pure a me sconosciuta e mi alzo. «Brava piccola. » mi bacia la fronte e sorrido. «Zago qui. » Zago viene verso di me e si siede davanti al mio letto, le accarezzo la testa e lei si sdraia. Ha già capito che la porto fino a scuola insieme alla mamma. Corro verso il bagno con un filo di speranza che il bagno si disoccupato ma le mie speranze svaniscono subito appena noto che la porta è chiusa. «LUCAS! » urlo esasperata e lo sento ridere. «Scricciolo devi andare in bagno? » domando a Bryan che mi passa accanto. «Nop. » risponde abbracciandomi. Ricambia l'abbraccio e scendiamo insieme le scale, mano nella mano.

«Oggi arriva la zia, quindi vieni a casa subito dopo scuola. » mi raccomanda la mamma lasciandomi davanti a scuola. Annuisco e accarezzo Zago, do un bacio alla mamma e oltrepasso la soglia della porta. Cerco Camilla con lo sguardo e appena mi vede mi corre incontro. Si ferma qualche centimetro prima di ribaltarmi e mi abbraccia. «Puoi uscire? » mi domanda. «No, oggi viene mia zia da Los Angeles. » spiego, lei annuisce e mi tira per il braccio dagli altri. Alessia mi sorride e continua a parlare animatamente con Lorenzo. «Non può uscire. » informa agli altri lasciando il mio braccio e appoggiandosi al muro.
Suona la campanella e tutti ci dirigiamo verso le nostre classi. Alla prima ora abbiamo scienze, che bello! La prof non è ancora arrivata e in classe ce parecchio casino. La classe è una stanza rettangolare. Sul muro ce una porta e attorno molti post sul corpo umano. Sul muro a destra c'è la Lim e davanti una grande cattedra di vetro. Il muro a sinistra è tristemente vuoto. Il muro davanti a quello della porta d'ingresso è fatta interamente di vetro. I banchi sono posizionati in due file, una davanti all'altra.
Mi siedo nel primo banco in seconda fila. «Buongiorno. » tutti gli studenti si zittiscono e io, dietro a Samuel il gigante della classe, riesco a scorgere una donna alta dai capelli neri e gli occhi scuri. «Pensavo che l'insegnante di matematica insegnasse anche scienze. » sussurro ad... Alice, credo sia il suo nome. «Invece no, lei è la prof Patty Alessia. » mi spiega. «L'avete conosciuta ieri ma si ripresenterà. » mi cerca con lo sguardo e quando mi vede mi sorride. «Presentati. » fa segno agli altri di sedersi e io rimango in piedi. «Mi chiamo Maya e ho diciassette anni. » rispondo. La prof sorride. «E sei incinta, oggi parleremo proprio di questo. » aggiunge la prof. Mi siedo e mi preparo mentalmente per la sfilza di domande che mi faranno.

«Vuoi qualcosa? » mi domanda Camilla avvicinandosi alla macchinetta. «No. » rispondo, lei scrolla le spalle e io vado a sedermi accanto al muro. Appoggio la testa sul muro e chiudo gli occhi. Metto una mano sulla pancia e respiro a fondo. «Sicura? » mi domanda Camilla prendendo dei kinder bueno. Annuisco piano e lei viene a sedersi accanto a me. Mi porge un kinder bueno e io sorrido. Ne prendo uno e faccio un piccolo morso. «Allora, raccontami di tua zia. » dice mordendo anzi, azzannando, il suo kinder bueno. «Si chiama Lauren, è la gemella di mia mamma ed è incinta. Abita a Los Angeles, ha un club tutto suo. » racconto. «Che tipo di club? » domanda sorridendo. «Uhm, sai le ballerine di burlesque? Le ballerine eccetera? » cerco di spiegare abbastanza bene. Lei annuisce. «Il burlesque, ho visto il film. È fantastico. » mi racconta. Annuisco, io non sono mai andata nel club di mia zia perché ero troppo piccola. «Avete visto Alessia? » domanda Lorenzo appena ci vede. Neghiamo entrambe e lui fa una smorfia. «Vabeh, grazie comunque. » e si dilegua in mezzo alla massa di ragazzi e ragazze. «Domani esci? » mi domanda Camilla. «Vado a finire un tatuaggio. » rispondo. Lei mo guarda interrogativa. «Si, sul fianco, l'avevo iniziato ma mi son sentita male e lo devo finire. » spiego. Lei batte le mani contenta. «Fai vedere! » esclama. «Nop, vieni con me domani così lo vedi. » rispondo sorridendo. Lei annuisce vigorosamente e ci alziamo.

«Sono a casa! » urlo entrando in cucina e lanciando la cartella. Non sento nessuno quindi entro tranquillamente con le scarpe nonostante piovesse, cosa che non fare mai se mia mamma fosse in casa, prendo la cartella e chiudo la porta con l'anca. Salgo veloce le scale, la cosa più strana è che non vedo Zago. Lascio la cartella per terra e lascio le scarpe accanto alla porta. Mi tolgo i vestiti bagnati e rimango in intimo. Scendo giù di sotto e mentre attraverso il salotto per prendere il mocio nello sgabuzzino passo accanto allo specchio. Mi fermo e mi guardo. Mi metto di profilo e osservo la pancia. Sono al terzo mese quasi quarto e la pancia si vede parecchio. Mi riscuoto dai miei pensieri e corro a prendere il mocio. Pulisco veloce il pavimento e lo rimetto al suo posto. Vado in salotto vicino allo stereo e metto la chiavetta facendo partire la musica a tutto volume. Metto "Boss" delle fifth harmony. Mi metto a cantare e corro in cucina per prepararmi qualcosa da mangiare. Apro il frigo e osservo cosa c'è di già mezzo pronto o qualcosa da scaldare. Dopo qualche secondo prendo la bresaola, il grana e la rucola. Prendo un piatto e ci metto dentro tutto quello, poi prendo il limone e inizio a mangiare. Mi siedo sul tavolo e incrocio le gambe. Prendo il telefono ed entro su ask. Ci sono quattro domande.
1: Screen Whatsapp?
Nulla di nuovo, sbuffo ed entro su whatsapp per fare lo screen.
2: Che fai oggi?
Risposta: Mangio, mangio, dormo, mangio e dormo. Tu?
3: Fidanzata?
Risposta: sposata col cane, è una femmina quindi lesbica U.U
4: È vero che sei incinta? Che vergogna.
Risposta: ma farti li cazzi tua? Si sono incinta. Vergogna te con l'anonimo. Bye.
Esco da ask e finisco di mangiare, metto il piatto nella lavastoviglie e corro su in stanza di mio fratello e spalanco la porta. Sbarro gli occhi per il casino che c'è e poi corro verso l'armadio. Prendo una delle sue magliette senza maniche e la indosso. Mi arriva a metà coscia e ha il suo profumo. È l'unica cosa profumata dentro a quella stanza.

-Il Mio Piccolo Grande Amore. -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora