«Devo andarci per forza? » domando alla mamma che è appena venuta a svegliarmi. «Shh, fai piano. Ally dorme. » dice lei sedendosi accanto a me. Mi sposto un po' per farle spazio e lei si sdraia. «Devo andarci per forza? Domani voi partite, fammi restare a casa. » chiedo con gli occhi chiusi e la voce impastata dal sonno. Zago si accomoda meglio accanto a me e io la stringo. La mamma mi accarezza la schiena, cosa che mi fa rilassare ancora di più. «Si, ci devi andare. » risponde poi dandomi un bacio sulla nuca e alzandosi. Mi toglie le coperte e io rimango al freddo, il corpo caldo di Zago mi scalda solo davanti. «Alzati. » ripete ancora mentre esce dalla cucina. «Zago vai tu al posto mio. » sussurro sedendomi. Apro gli occhi e mi alzo. Zago si stiracchia ma continua a dormire. Tale padrone tale cane. Vado in bagno e una delle cose che meno mi mancava la mattina era quella di trovare il bagno occupato. Busso alla porta e sento Lucas ridere. «Apri la porta! » esclamo cercando di tenere un tono di voce basso. «Vai a fare colazione intanto! » ribatte lui. Sbuffo sonoramente e vado in cucina, dove la mamma sta bevendo il suo caffè appoggiata al lavandino. «Giorno. » dico prendendo i cereali. Lei appoggia la sua tazza sul lavandino e mi passa una tazza e il latte. «Grazie. » dico iniziando a versare il latte nella tazza. «Figurati. » risponde lei sedendosi davanti a me. Allunga una mano e si riprende la sua tazza. «Lucas è in bagno. » borbotto iniziando a mangiare, la mamma ridacchia e mi guarda. «E non è solo. » aggiunge lei. Strabuzzo gli occhi e scatto in piedi. Corro verso il mio bagno e busso insistentemente. «Aprite quella porta! Non fate cose sconce nel MIO bagno! » urlo ai due che sono rinchiusi nel Mio bagno. «Come sai che non sono solo? » domanda lui allarmato. «Cazzo tene, apri! » urlo ancora. Subito dopo Ally scoppia a piangere e io mi sento terribilmente in colpa. Lui apre la porta e dal bagno escono lui e Jennifer. Li squadro da capo a piedi e loro vanno nella loro stanza a testa bassa. Per quanto non voglia fare pipì dove la mia mia migliore amica e mio fratello hanno appena scopato, la mia vescica scoppia quindi non ho scelta. Entro in bagno e chiudo la porta sbattendola, ormai sono già tutti svegli. Dopo aver finito mi guardo allo specchio e noto quanto la pancia sia cresciuta. Sono cinque mesi la settimana prossima. Accarezzo Bae e poi esco diretta a finire la mia colazione. A tavola ci sono mamma papà e Lucas e Jennifer. I due non mi guardano e continuano a mangiare, mi siedo accanto alla mamma e riprendo i miei cereali. «Buongiorno. » dice papà, faccio un segno con la mano e continuo a mangiare in silenzio. «Ehm... Non abbiamo fatto ciò pensi. » dice Jennifer poi. Alzo una mano e scuoto la testa. «Non mi interessa. » dico alzandomi e mettendo via la tazza anche se è ancora mezza piena, mi è passata la fame. «Mi basta che non entrate INSIEME nel Mio bagno. » dico marcando le parole "insieme" e "mio". Poi esco dalla cucina e vado in stanza per cambiarmi. Zago dorme ancora, come pensavo.
Arrivo davanti a scuola con le cuffiette nelle orecchie. Vado verso gli altri. Elise, come sempre, sta ripassando qualche materia mentre gli altri parlano. L'unica persona che non vedo è Nicholas. «Cosa ascolti? » domanda Lizzie togliendomi una cuffietta e infilandola. Sorride appena sente "L'amore merita". Gliel'ho tradotta e lei l'ha trovata fantastica. «Avete visto Nicholas? » domando dando entrambe le cuffiette a Lizzie. Scuotono tutti la testa e la campanella suona. «Io entro dopo. » dico a Lizzie riprendendo le mie cuffie. Lei annuisce ed entra dentro al grande edificio. Mi siedo a terra e inizio ad aspettare che arrivi. Dopo non molto, circa cinque minuti, lo vedo arrivare a piedi. Sembra uno zombie. Mi alzo e gli vado incontro, lui alza lo sguardo e mi sorride. Lo abbraccio e lui ricambia. «Scusa se non ho risposto al messaggio di ieri. » dice mettendo la faccia nel incavo delio collo. «Fa niente. » dico. «Perché in ritardo? » domando facendogli alzare la testa. Lui aggrotta le sopracciglia. «Non vedi come sono ridotto? » domanda, incrocio le braccia al petto e lui sorride. «Ero ubriaco. » risponde camminando, annuisco anche se non mi può vedere e lo affianco. «Va bene, come stai adesso? » domando. «Bene. » risponde sbadigliando. «Ci vediamo dopo. » dice dandomi un bacio a stampo e andando verso la palestra.
«Mi spiegate a cosa serve la chimica? » chiede Mark sbartendosi una mano sulla fronte. «Oh, io non lo so. Spiegatelo anche e me. » rispondo facendo la faccia triste. «Ah, io non lo so. » dice Lizzie arrivando in cortile. «So solo che è difficile. » aggiunge. Ci mettiamo a ridere e annuiamo d'accordo con lei. «Io so che quando due persone si piacciono c'è la chimica dice Nicholas arrivando al mio fianco. «Si, beh, neanche quella è facile da capire. » dice Mark frustrato. Mi dispiace per lui, non sta passando un bel momento. Arriviamo in cortile e Mark ci saluta per andare al bar. Noi usciamo in cortile e andiamo dagli altri. Mi siedo accanto a Elise e lei mi rivolge un sorriso mentre studia. Il telefono squilla e guardo sul display: numero sconosciuto.
Mi alzo e mi allontano da loro per rispondere. «Pronto? » dico appoggiandomi ad una panchina. «Maya. » mi si gela il sangue. Nathan. «Cosa vuoi? » domando fredda. «Sapere come stai. » risponde lui. Non riesco a vederlo ma so che sta sorridendo. «Non sono affari tuoi. » dico secca. «Che tono. » dice divertito. «Ti farà piacere sapere che ho scoperto che sei a Los Angeles e che fra una settimana ci rivedremo. » aggiunge ridendo. Mi sento paralizzata, non può essere. «Cosa... Come hai fatto? » domando balbettando. «Dovresti conoscermi. » dice prima di buttare giù la chiamata. Alzo lo sguardo e noto che Nicholas è proprio davanti a me. «Cosa c'è? » domanda lui nervoso. «Abbiamo una settimana di tempo per andare via di qui. » dico. Lui mi guarda interrogativo. «Nathan. » rispondo e lui stringe i denti. «Pensaci su. » mi dice dandomi un bacio sulla fronte.
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-Il Mio Piccolo Grande Amore. -
RomanceA volte una brutta esperienza ti può portare qualcosa di bello. «Ti fidi? » mi domanda tendendomi la mano. Ha bevuto un po'. «Mi fido. » rispondo titubante. «Dammi. » dice. «Le mani? » sorrido. «I baci. » risponde sorridendo a trentadue denti. «Gli...