9 Capitolo

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«Allora? Com'è andata? » domanda la mamma a me e i miei fratelli. Il panda e Alessio sono tornati a casa loro. Libero Zago e lei corre a sdraiarsi in giardino. «Bene. » rispondo. Lucas le passa Bryan che dorme, si è addormentato in bus. «Io vado a farmi una doccia e poi scendo per cena. » li avviso salendo le scale. Salgo veloce le scale ed entro in bagno. Chiudo la porta velocemente e Lucas impreca dall'altra parte. Rido rumoroso per farmi sentire e mi tolgo il costume da stitch. Mi guardo allo specchio e mi spoglio del tutto. Apro l'acqua, la doccia sta volta, ed entro. Rimango sotto il getto dell'acqua per qualche secondo senza fare niente. Mi giro perché il getto mi arrivi dritto in faccia e apro la bocca. È una cosa estremamente rilassante. Sputo l'acqua e prendo la shampoo. Mi insapono i capelli e li lavo. Poi ci metto il balsamo e chiudo l'acqua. Prendo il sapone e mi insapono. Mi guardo il corpo. Per fortuna i miei capelli normali sarebbero biondi e di conseguenza anche i peli delle braccia e delle gambe. Sorrido e riapro l'acqua. Mi sciacquo veloce ed esco. Mi avvolgo in un asciugamano lilla e ne avvolgo uno nei capelli. Butto i vestiti sporchi nel cesto dei vestiti da lavare ed esco dal bagno. Vedo Lucas uscire dalla sua stanza di corsa e precipitarsi in bagno. Rido a quella scena e per poco non vado a sbattere contro il muro. Entro in stanza e accendo la luce mentre chiudo la porta. Mi tolgo l'asciugamano che mi copre il corpo e lo butto sul letto vado vero l'armadio e prendo le mutandine. Le metto e vado verso il letto, da sotto il cuscino prendo il pigiama. Sono molto bella con questo pigiama, davvero. È uno intero do colore rosa, con degli orsacchiotti. Lo disegnati. Stringo di più l'asciugamano sui capelli ed esco dalla stanza. Scendi in cucina e vedo i tre adulti della casa, ne fa parte anche Lucas ma vabeh. Mi siedo a tavola e papà mi guarda. «Ma che bella il mio amore. » commenta sorridendo. Sorrido anche io. «Si... È un pigiama anti stupro. » scherza Lucas entrando in cucina. Ma subito si rende conto di ciò che ha detto. Io abbasso lo sguardo e guardo la pancia. Mamma e papà lo guardano apprensivi, lo sanno che non l'ha fatto apposta. Anche io lo so, ma fa male comunque. La zia guarda me, lo so, sento il suo sguardo addosso. «Io... Mi dispiace. » balbetta Lucas appoggiando una mano sulla mia schiena. «Lo so, è tutto okay. » rispondo alzando lo sguardo e forzando un sorriso. Si siede anche lui e la mamma ci da la cena. Mangiamo tutti in assoluto silenzio. Si sentono solo le forchette e Zago che mangia. Finito di mangiare mi alzo e metto via il piatto. «Io vado a dormire. Notte. » dico uscendo e chiamando Zago. Lei mi corre incontro e saliamo insieme le scale. Entro in stanza e chiudo la porta, accendo la luce e mi tolgo il pigiama che mi ero messa prima, tolgo anche l'asciugamano che avevo in testa. Vado verso l'armadio e apro una delle ante. Prendo una maglietta bianca a maniche corte e dei pantaloni della tuta. Infilo entrambe le cose e accendo la lampada accanto al letto, faccio sdraiare Zago sul letto e spengo la luce. Vado verso il letto e mi ci sdraio a pancia in su, Zago appoggia il muso freddo sul mio braccio e io le accarezzo la testolina calda. Sospiro guardando il soffitto e alzo la maglietta. Osservo la pancia e ci picchietto sopra col dito. Sento il/la bambino/a muoversi e sorrido. Continuo cosi per alcuni minuti. Fra due settimane sono quattro mesi. Potrò scoprire se è maschio o femmina. Mi giro di lato e mi ritrovo faccia a muso con Zago. Lei mi guarda e sembra che mi sorrida. «Zago. » sussurro. Sento la sua coda sbattere sul materasso, segno che sta scodinzolando. «Oh Zago, quanto vorrei che tu potessi venire con me. » dico mentre una lacrima riga il mio viso. La abbraccio forte e lei cerca di stringersi a me. Zago è il cane di tutti e tre i fratelli, ma mi ci sono affezionata più io di tutti e tre. Era a lei che parlavo quando avevo problemi, era a lei che raccontavo dei ragazzi. Lei vedeva le mie sfuriate di rabbia e rimaneva in una angolo della stanza a fissarmi fino a che non mi calmavo e lei veniva a sdraiarsi sulle mie gambe. Lei ha visto quando vomitavo durante il secondo mese di gravidanza. Il mio cane, quanto mi mancherà. «Mae. » sento la voce di Lucas e subito dopo il materasso abbassarsi, segno che si è seduto. Ero così presa dai miei pensieri che mi sono accorta di lui. «Non piangere, posso sdraiarmi? »annuisco e lui si sdraia in supino. Mi giro anche io in supino e vedo che anche Zago lo fa. Abbozzo un sorriso e sospiro pesantemente. «Parla. » dice Lucas fissando il soffitto. Lui è sempre quello a cui racconto tutto, insieme a Zago. «Io... Ho paura, e se non sarò una brava mamma? E se non potrò darle una bella vita? Non sono troppo giovane? Come sarà a Los Angeles? Mi mancherete tutti. Come farò senza te e Zago che mi ascoltate? Come farò senza Bryan che viene ad abbracciarmi quando sto male? Come farò senza gli abbracci rassicuranti di mamma? E senza le battute di papà? Come farò? Ho sempre desiderato crescere e diventare grande ma, Dio, ora ho così tanta paura. Voglio rimanere piccola, non voglio crescere. » l'ultima parola è un singhiozzo. Le lacrime scendono copiose. Zago appoggia il suo muso sulla mia spalla e guaisce. «Ei, piano con le domande o ti va in tilt il cervello. » dice Lucas girandosi verso di me e abbracciandomi. «Sarai una bravissima mamma, le darai tanto amore ed è questo ciò che conta. Si, okay, sei giovane, ma ce la farai, non sei sola. A Los Angeles andrà tutto bene. Nessuno ha mai visto una bellezza come te laggiù. Quando stai male chiamami, io prenderò Zago e metterò in vivavoce così racconterai ad entrambi i tuoi problemi. Bryan ci sarà sempre, attraverso Skype o per telefono lui ci sarà. Mamma e papà anche, loro per te ci sono e ci saranno, come tutti noi. Sarai sempre la mia piccolina. Non è una brutta cosa crescere. » risponde alle mie domande Lucas facendomi ridere. «Si invece, fa schifo crescere. » ribatto. Lo sento ridere. «Si, abbastanza. » mi dà ragione e appoggia il suo mento sulla mia testa. Sento dei passetti e da dietro Lucas appare Bryan. «Posso dormire qui anche io? » domanda mettendosi tra me e Lucas. «Fai pure. » rido io. Lui si sistema come più è comodo e così anche noi. «Notte. » dice Lucas spegnendo la lampada e infilandosi sotto le coperte. «Notte Bryan. » dico. «Notte Lucas. » dice lui. «Notte Maya. » dice Lucas. «Notte Zago. » dico e Zago abbaia piano.

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