Capitolo 2

1K 207 107
                                    

Ragazze vi chiedo di lasciare un voto alla storia, grazie del sostegno



E' una nuova giornata e il sole filtra tra le finestre, devo alzarmi per non fare tardi al primo giorno di scuola. Sbuffo sonoramente per poi prendere la roba e arrivare al bagno della mia nuova casa. E' tutto così silenzioso e mi piace il silenzio, mi permette di riflettere e pensare. Raccolgo i capelli in una treccia disordinata e sono pronta ad affrontare il nuovo mondo.

La strada da fare non è poi cosi' lunga e l'arrivo è sempre traumatico per tutti, non ti senti parte del mondo, cerchi di camminare fino all'edificio sperando di non essere notata. Amiche che si abbracciano, ragazzi che si baciano, tutte cose che non fanno altro che ricordarmi che sono sola.

Arrivo nell'ufficio del preside e la sua voce interrompe il flusso dei miei pensieri

<< Buongiorno signorina, la stavamo aspettando>> Dice lui sorridendo appena

<< Potrei avere...>> inizio a parlare ma subito mi interrompe. Evidentemente non gli hanno insegnato l'educazione

<< Qualcuno ha già fatto l'iscrizione per lei, signorina>> lascio vagare il mio sguardo su tutta la stanza per poi riportare lo sguardo sul suo viso. Piccole rughe segnano i suoi occhi e un sorriso stanco che non lo abbandona mai

<< Lei è un fan dei One Direction, signore?>> si muove velocemente sulla sedia e annuisce appena per poi abbassare la foto che era incorniciata sul tavolo, abbassando la testa sui suoi documenti

proprio quando inizio ad incamminarmi nella direzione della porta, la sua voce risuona nuovamente nella stanza

<< Aspetti la sua guida, per oggi niente lezione, perderà del tempo a visitare la scuola.>> non riesco a non ridere per il suo tono autoritario e mi affretto ad uscire.

L'idea di aspettare qualcuno mi irrita particolarmente, non ho bisogno di una guida, posso tranquillamente visitare la scuola da sola, senza il bisogno di qualcuno

<< Finalmente, muovi il culo. Non ho tempo da perdere con i novellini>> una voce estremamente irritante mi distoglie dal pensiero della mia famiglia lontana da me

<< Come scusa?>> gli rispondo aggrottando la fronte e indietreggiando

<< Sono Harry Styles >> continua lui mentre è impegnato a scrivere un messaggio

<< Non me ne frega nulla, ora lasciami in pace>> proprio in quel momento blocca il suo cellulare e alza lo sguardo sul mio viso, solo ora riesco a vedere i suoi occhi e alcune ciocche di capelli che ricadono sul suo viso. La sua reazione alla mia risposta non è poi così positiva ma non importa, ormai è troppo tardi per cambiare le cose.

Dopo aver visitato quasi tutta la scuola, arrivo alla mensa proprio quando la campanella segna l'ora del pranzo. Recupero una mela e mi siedo ad un tavolo libero, gruppi di ragazze parlano delle solite cose stupide, qualcuno si lancia il cibo fino a quando non entra il ragazzo di prima insieme ai suoi amici. Proprio in quel momento cala il silenzio generale e proprio quando si incamminano a prendere il cibo, decido di uscire dall'aula, desiderosa di non incontrarlo di nuovo.

Proprio quando il mio sogno si sta realizzando percepisco un peso contro la mia schiena e in una frazione di secondo perdo l'equilibrio. Una risata generale si fa largo tra i ragazzi e tutto ciò mi rende nervosa. Il ragazzo dai capelli ricci sembra divertito da quella situazione e non posso far altro che lasciare la stanza e correre fuori dall'edificio.

Il mio primo giorno di scuola, non è andato poi così male.

Era l'inizio di tutto ma non mi tiravo indietro, potevo affrontare tutto. Anche uno stupido ragazzino in cerca di attenzioni

Tutto Può CambiareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora