Il mio nome é Liliana.
Ho 20 anni e sono abbastanza carina. Ho due sorelline fantastiche, e io le adoro perché mi danno sempre una ragione per cominciare la giornata sorridendo. C'é Letizia, che ha sette anni in meno di me, percui ne ha 13... E poi c'é Lavinia, che é ha solo 6 anni ed é anche la piú dolce delle tre... Andiamo molto d'accordo e ci aiutamo sempre a vicenda. Loro sono la mia vita.
Dopo la morte dei miei genitori, avvenuta due anni fa, siamo tutte e tre cambiate. Ma a differenza di me, Letizia e Lavinia sorridono sempre e riescono a circondarsi costantemente di amici. A scuola entrambe prendono ottimi voti e perció vengono molto ammirate dalle rispettive insegnanti.
Io... Io invece non so piú chi sono. Da quando mamma e papà sono morti non sono piú la stessa Liliana di una volta.
Ho cercato di superare e di andare avanti, ma questo dolore non riesco proprio a cancellarlo, tantomeno a superarlo. É uno di quei dolori atroci che una persona si puo portare solo dentro al cuore...
E il cuore patisce. E la persona patisce. Ed io patisco. Ci sono momenti in cui vedo tante ragazze e ragazzi piú piccoli o piú grandi di me che, dopo essere usciti da scuola, vanno incontro alla mamma o al papà o magari ad entrambi ed io rimango sempre immobile a guardare quella scena. Non provo invidia, quando assisto a uno di questi episodi... Solo un senso di vuoto. "Solo".
Io mangio. Bevo. Parlo. Sorrido. Faccio tutto ció che una ragazza della mia età potrebbe fare, ma quando si dice che tra il sorridere e l'essere felice c'é una grande differenza si ha perfettamente ragione.
Ora non so dire nemmeno io che carattere ho. Non so niente.
So solo che ho paura. Ma non ho paura degli altri... Ho paura di me stessa. Non capisco perché, ma é cosi. E questo non mi aiuta a star meglio. Da circa sei mesi prendo delle sedute da uno psicologo, ma io sono sicura che nessuno potrà mai capirmi...
Nesuno può sapere in qualche modo cosa ho provato e cosa provo.
Nessuno, solo le mie adorate sorelle.
Ricordo che una sera, dopo essere tornata da scuola, Letizia, vedendomi tormentata in volto, mi prese per un braccio ed io non opposi resistenza, fidandomi. Lei era visibilmente preoccupata, glielo si leggeva nei suoi occhi color nocciola.
"Lily cosí non va bene. Sono due anni che non sorridi piú e che te ne stai in sempre in disparte. Ti preoccupi di noi e questa é una bellissima cosa, ma devi badare anche a te stessa... Io non ti riconosco piú... E... E mi manchi, Lily. Mi manca la tua ironia e la tua allegria che emanavano persino i tuoi vestiti... So... Lo so che la nostra é una vita difficile e che tu sei la maggiore. Ma... Mamma e papà non ti vorrebbero mai vedere cosi. E questo lo sai." La sua voce si spezzó proprio nell'ultima frase.
Io rimasi a guardarla con gli occhi pieni di lacrime e con le mani che tremavano un pó..
Non riuscii a parlare. Le parole non volevano uscire. La guardai ancora ed annuii solo, segno che le davo ragione... Credevo di essermi comportata da stupida, dato che non risposi, ma Letizia sembrò capire la mia reazione e mi abbracciò con tutta la sua forza. Un altra persona mi avrebbe tirato uno schiaffo o me ne avrebbe dette quattro.
Quel gesto mi restituí, per un attimo, il sorriso che persi una maledetta sera di due anni fa.
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Insegnami a volare
ChickLitLiliana é una ragazza diversa dalle altre... Ha solo 20 anni, ma la vita le ha giocato troppi brutti scherzi. In seguito alla morte dei genitori in un incidente, ha dovuto crescere piú in fretta rispetto alle sue coetanee, dovendo accudire le sue so...