Ci trovavamo nel parcheggio di quello che sembrava un condominio, più che un hotel. Dove ci trovavamo?
Mi aprì la portiera, prendemmo le valige e, seguendo lui, entrammo nel condominio. Chiamò l'ascensore. Quarto piano.
È casa sua. Il modo in cui cammianava spedito, la sicurezza di gesti rituali. Non era un palazzo qualsiasi. Eravamo a casa sua, in città. Ed ero fomentatissima al solo pensiero.Aprì la porta di casa, che ci parò davanti un ampio salotto. Foto di Jaser erano appese qua e la.
"Allora è proprio casa tua" dissi.
"Ho pensato che ti sarebbe piaciuto girare un pò per la città. In questo periodo è stupenda."
"Grazie mille Jaser". Lo abbraccia forte.
Posammo le valigie nella sua stanza e mi gettai sul letto.
"Sono stanca" ammisi, riaggomitolandomi su me stessa.
Si sdraiò accanto a me, cingendomi con le braccia e baciandomi.
Non ci baciavamo spesso, dovevo ancora abituarmi a questo genere di cose, ma quando succedeva sentivo sempre qualcosa alla bocca dello stomaco, come le prime volte.
Mi addormentai, tra le sue braccia."Marta, svegliati, andiamo a fare un giro" mi disse.
Ci alzammo dal letto, ed andai in bagno a sistemarmi.
Una volta pronti, andammo in centro.
Era solo a cinque minuti a piedi da casa sua.
"Ti va di mangiare qualcosa?" Mi propose.
Annuii, e mi portò a mangiare al sushi.
Una volta finito, iniziammo a fare un giro.La piazza era affollata di giovani. Era strano vedere così tanta gente, sopratutto della mia età o più piccoli.
Mi piaceva la città, anche se mi spaventava.
Più di ogni vicolo scuro.Entrammo in diversi negozi, dove comprai un pò di vestiti. Era bello avere dei soldi tutti miei. Era bella la sensazione di provare dei vestiti in un camerino.
Era bello vedere Jaser guardarmi con occhi sognanti ogni volta che indossavo un vestito e glie lo mostravo.
Magari erano cose normali per le altre ragazze, ma non per me.Andammo in un bar a prendere un caffè e per riposare, dopo la lunga passeggiata sul corso.
"Allora, ti piace la città?" Mi chiese.
"La adoro" ammisi.
Mi sorrise.
Sorseggiai il caffè americano che mi aveva consigliato di prendere.
Pensavo a quanto fosse strano essere li.
Mi aveva incontrata per un caso fortuito e aveva deciso di proteggermi, di salvarmi. Più da me stessa che dal mondo.
Mi vide pensierosa, e mi prese la mano che tenevo appoggiata sul tavolino.
"Va tutto bene?" Mi chiese, preoccupato.
"Si, mi ero solo persa tra i miei pensieri. Non sono piaciuta molto ai tuoi" cambiai argomento.
"Bhe, a loro non piace nessuno. Come loro non piacciono a nessuno. Tante case, ma mai nessuna visita. Da che mi ricoddi, solo un signore veniva da noi a cena con la moglie. Un ricco imprenditore con il quale stava firmando un accordo." Mi raccontò, amareggiato.
"Ti capisco" ammisi.
Sorseggiai ancora il caffè, mentre lo guardavo. Aveva gli occhi bassi. Dovevo tirarlo su.
"Ti va di fare ancora un giro?" Mi sforzai di dire con il mio sorriso migliore.
"Certo" ricambiò il sorriso.Pagò il caffè ed uscimmo. Dopo aver passeggiato e parlato del più e del meno, ci fermammo su una panchina.
Mi accesi una sigaretta.
Una ragazza con lunghi capelli biondi ed una camminata da passerella si avvicinò a noi, sedendosi accanto a Jaser.
"Cosa vuoi?" Sbottò lui.
"Volevo solo salutarti!" Esclamò lei con una voce da oca giuliva, lanciandosi su di lui.
Si accorse della mia presenza, e della mia espressione poco rilassata.
"Tu sei?" Mi indicò, quasi disgustata.
"La mia ragazza" disse Jaser, sempre più irritato.
Entrambe lo guardammo.
Lei era sbigottita, ma mai quanto me.
Mi ricomposi, come se quanto aveva appena detto fosse normalissimo per me.
"Tu, piuttosto, chi sei?" Le chiesi, incrociando le braccia sul petto.Spazio autrice.
HELLO UNICORNS! ♡
Sono riuscita a ritagliarmi un pò di tempo per pubblicare anche oggi!La matematica mi aspetta, quindi vi mando un bacio e torno a studiare 😢
Come sempre vi invito a scrivermi su twitter! Sono @handsonapiano ♡
Un virtual hug a tutte le ragazze che mi seguono e mi scrivono, siete troppo carine.❤
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Psycho || Jaser Saved Me.
FanfictionUna mano la sfiorò. Non era più abituata ai contatti fisici. Non quelli. Jaser tenta di salvare una ragazza, Marta, che è ormai in bilico tra la vita e la morte. Ci riuscirà?