Un ragazzo alto, muscoloso, stava seduto accanto a lei.
Parlavano a bassa voce, non capii così si dicevano.
Sembrava che le suole si fossero inchiodate al terreno.
Non riuscivo a muovermi.
Non sapevo cosa fare.
Chi era, quel ragazzo?
La luce del lampione alle mie spalle faceva si che la mia ombra fosse proiettata sul terreno fin oltre la panchina sulla quale erano seduti.
Si accorsero della sagoma nera che li sovrastava, ed il ragazzo di girò di scatto.
Si alzò, prendendo un coltellino dall'interno della giacca.
"Perché ci stai spiando?!" Mi urlò, con fare intimidatorio.
La bocca era troppo secca per permettermi di rispondere.
"È il mio ragazzo" disse Marta con un filo di voce.
Il ragazzo la guardò, come se stesse cercando di capire a fondo quanto aveva appena sentito. Ripose il coltellino nella tasca, e si girò nuovamente verso di me.
"Scusa, amico" mi disse, quasi imbarazzato.
"Tutto okay, anche io mi sarei spaventato, scusatemi" gli risposi.
Mi avvicinai a lui, porgendogli la mano.
"Jaser, piacere" mi presentai.
"Piacere, Antonio" disse, stringendo la mia mano.
"Ehm - tentennai- vi conoscete?" Chiesi, perplesso.
"Ci siamo conosciuti poco fa in realtà. L'ho vista da sola, con lo sguardo perso nel vuoto. Non è sicuro per una ragazza stare qui da sola." Cercava quasi di scusarsi per essere sulla panchina con la mia ragazza.
"Hai ragione" dissi, scuotendo la testa rassegnato e guardando Marta.
"Bhe, direi che adesso è in buone mani" disse, e fece per andarsene.
"Grazie" dissi, dandogli una pacca sulla spalla.
Mi sorrise, allontanandosi da noi.Mi sedetti sulla panchina.
La guardai per diversi minuti, che sembrarono ore.
Ma i nostri sguardi non si incrociarono.
Presi la sua mano, che cadeva pesantemente sulla panchiana, e la intrecciai alla mia.
"Non puoi scappare così da me. Non puoi scappare dalla realtà. Lo so che è dura, lo so che in ricordi fanno male. Ma non puoi continuare scappare. Arriverà sempre il momento in cui li troverai nuovamente di fronte a te. E se non li affronti, resteranno un peso che graverà su di te fino a schiacciarti. Ti prego, Marta, ti prego. Smettila di fare così. Smettila di trasformarti in un involucro vuoto.
Tu sei meglio di questo. Sei tante cose, e lo sai che le amo tutte. Sii viva. Fallo per me!" Dissi, con la voce spezzata.
Finalmente, mi guardò.
Iniziò a piangere. La abbracciai.
Non mi piaceva vederla in quello stato.
Ma in qualche modo, quel pianto mi dava la sicurezza che anche lei era un essere umano.
"Ti amo" mi sussurrò. Ed in quel momento, morii io. Di felicità.
Le baciai tutto il viso.
Le guance rigate dalle lacrime.
Gli occhi macchiati dall'eyeliner e dal mascara che colavano.
La fronte.
Le sue labbra così perfette.
La portai sul bordo della fontana. Mi bagnai le mani, portandole poi sul suo viso per pulirlo dal makeup completamente sbavato.
Lo feci più e più volte, fin quando le macchie nere non scomparvero.
La presi per mano, e ci avviammo verso l'uscita.Salimmo in macchina.
In pochi minuti, arrivammo a casa.
Si spogliò, e si gettò sul letto, appoggiando la testa sul mio petto, come era solita fare.
Erano le due di notte.
"Cercherò di non scappare più" sussurrò, nel buio.
"Spero proprio tu non lo faccia. Ma voglio che tu ricordi che, ogni volta che scapperai, io verrò a cercarti. Non posso lasciarti andare. Ho bisogno della tua follia." dissi, accennando una risata.
"Il folle sei tu che mi stai ancora vicino" mi fece notare.
"Allora mi piace proprio essere un folle" risposi, baciandole la nuca.
Si strinse ancor di più a me.Misi le dita fra i suoi capelli, pettinandoglieli dolcemente.
Avevo il mio angolo di paradiso, e me lo volevo tenere stretto.
Sorrisi incosciamente.
Mi addormentai.SPAZIO AUTRICE
HELLO UNICORNS! ♡
Questa volta ho scritto più del solito.
Sarà che alle 3 di notte ho l'isporazione.
Spero che il capitolo vi siamo piaciuto.
Alcune ragazze hanno approvato l'odea di mettere una canzone da ascoltare per entrare meglio mella storia, spero vi piaccia, fatemi sapere!Al solito vi lascio il mio contatto Twitter. Per qualsiasi cosa, contattatemi! @handsonapiano
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Psycho || Jaser Saved Me.
FanfictionUna mano la sfiorò. Non era più abituata ai contatti fisici. Non quelli. Jaser tenta di salvare una ragazza, Marta, che è ormai in bilico tra la vita e la morte. Ci riuscirà?