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Mi "svegliai" sopra al tetto di casa mia. Forse erano le 10 di sera. Il sole era ormai tramontato e si vedevano le stelle. Ma perché mi ritrovavo sempre in un posto diverso? Iniziai di nuovo a fare una catena di ragionamenti:
"Come mai vedo buio dopo un po' e mi risveglio in posti sempre diversi? E sopratutto.. Perché succede sempre quando succede qualcosa di importante? Proprio non capisco.."
Poi pensai che c'era un perché al fatto che mi risvegliavo sempre in un posto diverso, magari ogni posto aveva un senso.
Rimasi ferma a guardare le stelle. Socchiudendo gli occhi se ne vedevano molte di più. Erano bellissime.
Sentii la voce di mia madre provenire dalla finestra del bagno, così andai a sbirciare: era seduta sul gabinetto chiuso, lo stava usando come sedia. Aveva lo sguardo pallido, fermo, strano.. Era come straziata. Beh in effetti gli è morta la figlia da pochi giorni! O almeno credo fossero giorni, non so il tempo passava come voleva lui in questo mondo di mezzo. Iniziò a parlare da sola guardandosi allo specchio:
"Dio.. Come sono ridotta.. Angelica ahah se tu potessi vedere come sono messa adesso ti farei schifo. Una mamma non dovrebbe crollare così, dovrebbe essere forte. E invece eccomi qui che sto per prendere i miei psicofarmaci. Dio Santo.. Che rovina."
Mi misi a piangere. Solo al pensiero che mia madre dovesse prendere dei psicofarmaci a causa mia mi faceva stare malissimo. Non riuscivo a guardare.. Sapevo che non potevo farmi sentire altrimenti sarebbe impazzita letteralmente. Lei non ne sapeva niente di questo mondo o di invocazioni o di fantasmi. Non era il caso. Il fatto che non potevo fare niente per aiutarla mi distruggeva.
Tornai sul tetto a piangere le mie lacrime di vapore e a guardare le stelle. Mi asciugai gli occhi e gli socchiusi di nuovo. C'era come una vocina che mi ordinava di farlo. E menomale che lo feci. Delle stelle formavano delle parole: centro - casa - sotto - profondo - aiutami. Mi spaventai tantissimo. Sembrava di essere in un horror. Cercai di capire cosa volevano dire e trovai quasi subito la soluzione (o almeno credo). Dovevo recarmi nella cantina di casa mia. Mi alzai velocemente e scesi dal tetto con un salto. Tanto ero morta non potevo morire di nuovo. Appena toccai terra guardai in su e fu nuovamente tutto buio.

AngelicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora