• 14 •

42 6 1
                                    

Luce. Solo luce. Cercai di mettere a fuoco quel bagliore.
Mi ritrovai in mezzo al prato di casa mia a mezzogiorno (lo potevo immaginare dalla posizione del sole).
Dopo 5 minuti abbondanti che cercai di far rifunzionare la testa mi ricordai di Lorenzo. Iniziai a gridare il suo nome è lui arrivò in meno di mezz'ora. Venne verso di me con una clessidra in mano. Quindi iniziammo a parlare:
- "che ci fai con una clessidra in mano? E soprattutto.. Come fai a reggerla?"
- "è fatta apposto per noi spiriti. Questa è per te. È il tempo che ti rimane per scoprire come sei morta. Se non lo scopri prima che la tutta la sabbia della clessidra passi da sopra a sotto rimarrai bloccata in una dimensione dove troverai angoscia, ansia, paura e tristezza per l'eternità. Ti converrebbe trovare quella tavola ouija al più presto."
Rimasi spiazzata da quel discorso e mi limitai ad annuire. Andai a casa di Camilla e la trovai in camera sul letto intenta a leggere una storia d'amore.
Io e Lorenzo iniziammo a gridare il suo nome per attirare la sua attenzione.
Il vetro della finestra si ruppe e lei si spaventò nuovamente. Lorenzo indicò lo specchio ancora intatto e iniziò a graffiarlo con l'unghia dell'indice scrivendo "Camilla ascoltaci".
Lei si alzò in piedi e andò davanti allo specchio. Lui scrisse ancora: " entra nello specchio e ascoltaci".
Con non so quale coraggio lei lo fece senza nemmeno sapere chi fosse stato a scrivere quelle cose. Vidi come un lampo e mi ritrovai in una stanza tutta nera con Camilla e Lorenzo. Guardai Camilla che mi stava fissando con le lacrime agli occhi. La fissai anch'io e lei mi venne ad abbracciare. Iniziammo a piangere entrambe. Mi era mancato abbracciare quella ragazza. Il suo pianto era silenzioso e la sua bocca era come immateriale. Lei poteva solo ascoltare ma non poteva né parlare né fate gesti. Poteva solo ascoltare.
Lorenzo ci spiegò che eravamo in una dimensione di mezzo dove avevamo 3 minuti per parlare e non avremo più avuto altre possibilità per farlo. Così le spiegai cosa doveva fare:
- "Cami so che ti sembrerà strano è che vorresti solo abbracciarmi in questi pochi minuti ma ascoltami attentamente. Devo trovare una tavola ouija che è stata nascosta apposta per me per fare invocare il mio spirito. Il tuo compito è quello di riunire minimo 4 persone per fare questa invocazione. Vorrei che due delle quattro foste tu e Matt. Ci rimane poco tempo. Ti scriverò sullo specchio dove si trova la tavola perché io non posso interagire troppo con il mondo umano e graffiare i vetri è una delle poche cose che posso fare. È l'unico modo che ho per scoprire come sono morta."
I tre minuti finirono e sparimmo tutti e tre. Io e Lorenzo ci ritrovammo nello stesso prato di prima. Passammo il resto del tempo a cercare di capire come trovare la tavola. Poi buio

AngelicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora