Capitolo 5

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In questo capitolo:
Kevin Chapman - Lionel Fusco
Michael Emerson - Harold Finch
Jim Caviezel - John Reese
Taraji Penda Henson - Joss Carter
Amy Acker - Samanta Groves/Root
Sarah Shahi - Sameen Shaw
Jonathan Nolan - Autore/Produttore/Showrunner
Greg Plageman - Produttore/Showrunner/Sceneggiatore
Steve Howey - Marito di Sarah Shahi
James Carpiniello - Marito di Amy Acker
Kenneth Fink - Regista
David Slack - Sceneggiatore
Helen Shaver - Regista

- Passato

Punto di vista: Amy Acker [Samantha Groves/Root]

Ho imparato a conoscere i miei colleghi assieme a Sarah, io e lei spesso ricaviamo tempo dal lavoro e dai nostri impegni giornalieri per stare insieme, adoro poltrire su una panchina al parco guardando i nostri figli che giocano, usiamo ogni secondo per vederci, le ore sembrano meno vuote quando sono con lei.

Punto di vista: Sarah Shahi [Sameen Shaw]

Lascio sempre ad Amy le caramelle all'arancia, io mangio quelle alla fragola, è diventato un rito portargliene una quando ci vediamo, è una specie di promessa il cui contenuto è chiaro soltanto a noi due.

Oggi dobbiamo girare il quinto episodio della terza stagione, mi sento un po' smarrita, non c'è Chris, al suo posto abbiamo Kenneth Fink e come sceneggiatore David Slack, li ho conosciuti alle prove ma non sono divertenti quanto Amanda o Denise che riescono sempre a farmi sentire a casa, ringrazio di essere in compagnia di Kevin, Jim, Michael e Tara, mi manca Amy e mi manca Chris.
Sono le 7:30, il mio sedere è in anticipo di mezz'ora per le riprese, gli assistenti e i cameraman si stanno occupando della sistemazione del set ed io sto qui a guardarli, mi lamento sempre di essere stanca e dimentico quanto sia faticoso il loro di lavoro.

Una delle truccatrici viene verso di me con mille pennelli tra le braccia, trousse e cianfrusaglie estetiche;
''Salve Signorina Shahi.''
''Portia, ti ho detto mille volte di chiamarmi Sarah!''
Per quanto io possa ripeterlo usano sempre queste formalità nei confronti degli attori.
''Mi scus- Scusami Sarah. Volevo chiederti se possiamo cominciare con il trucco considerato che gli altri ancora non sono arrivati potremmo anticiparci.''
''Ma certo.''
Portia è la mia truccatrice personale, preferisco lei perchè è silenziosa. Ci spostiamo nella sala trucco provvisoriamente adornata per questo episodio dove ci sono anche le altre colleghe più qualche stagista.
Sembra un'aula scolastica, dei banchetti messi uno accanto all'altro formano un ferro di cavallo, sopra di essi si estendono infiniti tipi di cosmetici, rossetti, ombretti, fondotinta. Mi siedo dinnanzi ad uno di questi, Portia si accorcia le maniche della divisa e comincia il suo lavoro; mi lascio andare allo schienale della sedia chiudendo gli occhi mentre la punta dei pennelli mi picchietta la pelle.
''Posso interrompervi un momento?'' Un'altra truccatrice si accosta a noi.
''Dimmi Katie.'' Risponde Portia. E' la ragazza che trucca solitamente Amy, apro prontamente gli occhi e lei si rivolge direttamente a me.
''La signorina Acker ieri mi ha chiesto di darle questo quando sarebbe arrivata, e visto che è qui.. ''
Fruga nella sua borsa per qualche minuto.
''Eccola!'' Esclama.
Mi tende una caramella all'arancia.
D'improvviso mi sento rinata e queste pareti appaiono più colorate di prima e soprattutto la solitudine mi ha lasciata un po'. Prendo il cellulare per inviarle immediatamente un messaggio:
- Non è divertente lasciare ricordini in giro e non essere presente fisicamente. -
''Stephanie dammi un ricambio! Presto!''
''Signorina Henson! Cosa le è successo?!''
Faccio segno a Portia di fermarsi.
Trattengo la mia reazione, Traji è diventata un muratore o una specie di minatore, entra nella stanza coperta per metà dal fango e metà bagnata, sta lasciando pedate ovunque, cammina all'impazzata avanti e indietro con la sporcizia che cola.
''Ma tu non eri un Detective? Hai scambiato la tua parte con quella di Chapman?''
''Ho beccato il temporale mentre venivo a piedi! Per una volta che decido di camminare!''
''Non è che hai fatto la danza della pioggia per strada?''
Inarca un sopracciglio, so che adora essere al centro dell'attenzione anche se viene conciata come uno spaventapasseri. Un'assistente la rapisce con un accappatoio e con dei vestiti puliti da farle indossare.
''Io e te facciamo i conti dopo.'' Mi dice prima di scomparire dalla porta.
Portia riprende a farmi il trucco, intanto leggo la risposta di Amy:
- Buongiorno tesoro. Era per colmare la mia assenza. -
''E' la signorina Acker?'' Mi chiede Portia.
''Sì, ma come l'hai capito? Dalla lunghezza dei messaggi vero? Non scrive mai troppo.''
''No. Solitamente quando parla-parli con lei assumi un'espressione estasiata.''
Mi sta sistemando i capelli in una coda di cavallo falsamente spettinata, intravedo il suo volto dallo specchio.
''Estasiata? Cosa vuoi dire?''
''Che è contenta signor- Sarah.'' Mi sorride. ''Comunque ho finito, può andare.''

Questo episodio posso dire che era concentrato maggiormente sul personaggio di Shaw, abbiamo finito veramente tardi di girare e non ho avuto il tempo nemmeno di pranzare, l'unico minuto disponibile l'ho usato per chiamare la tata e Steve, li ho avvertiti del mio ritardo.
Appena terminiamo le riprese Jim e Tara mi propongono di andare a mangiare insieme, sono le 22:20, perchè no?
''Dai Sarah, andiamo in un pub discreto qui vicino.'' Mi persuade Jim.
Intanto Tara mi sta già trascinando per il braccio.
''Va bene va bene! Vengo!''
''Scelta giusta Shahi!'' Esclama Jim mimando la voce di John Reese.

E' un locale buio, aveva ragione quando ha specificato ''discreto'', non riesco a vedermi le mani!
Taraji indica un tavolo in fondo al locale, purtroppo siamo costretti a stare attenti, a volte mi chiedo se smetto mai di interpretare l'agente Shaw. Non mi preoccupo di avvertire nuovamente Steve, è anche lui un attore, capisce quando faccio tardi ed è comprensivo come io lo sono con lui. Controllo il cellulare e proprio in quel momento vibra per un messaggio:
- State ancora girando? - Vorrei chiederle di raggiungerci ma so benissimo che non potrà, è tardi.
- Abbiamo finito da poco, sono a cena con Jim e Tara. -
- Dai loro un bacio da parte mia allora. Ci vediamo domani tesoro. -
Ripongo il cellulare in borsa a malincuore.
''Chi è?'' Tara mi fissa.
''E' Amy, vi saluta entrambi.''
''Adoro quella donna, è così dolce, non l'ho mai vista arrabbiata o nervosa.''
''Mentre per qualcuno è normale invece.'' Jim ruota gli occhi verso l'alto sorridendo.
''Smettila scimmione!'' L'altra gli tira un pugno alla spalla.
Intanto io mi godo il loro teatrino che dura fino a quando non arriva l'ordine, tre hot dog e tre porzioni di patatine fritte giganti, qualcosa di sano insomma, mi ero ripromessa di non mangiare queste schifezze nel periodo lavorativo ma non resisto, ogni volta che sono con loro non posso non mangiare cibo spazzatura.
Mi è dispiaciuto vedere Kevin e Michael andare via, il primo ha deciso di fare la dieta, non ci credo molto ma spero per lui che funzioni, mentre Michael doveva tornare subito a casa, scatta il compleanno di sua moglie dopo la mezzanotte.

Ieri sono tornata alle 23:30, il letto è stato un luogo paradisiaco fino alle sette, la sveglia mi ha terrorizzata. Dobbiamo girare il sesto episodio, le mie gambe non ne vogliono sapere di muoversi, spero le truccatrici si superino oggi.
''Tesoro sono le 7:35, non devi andare a lavoro?''
Spalanco repentinamente gli occhi.
''Non posso crederci! Mi sono riaddormentata!''
''Ti accompagno io, vai a prepararti.'' Mi tranquillizza.
''Grazie piccolo.'' Gli stampo un bacio sulla bocca.
Corro, corro veloce, prendo gli abiti da indossare ed entro in doccia, lo faccio così velocemente che scivolo, se ci fosse Tara presente riderebbe per ore intere, sbatto con la guancia sul bordo ma sono così in ansia che non mi rendo conto del dolore. Riesco ad essere pronta per le 8:00 ma mentre arriviamo sul set i minuti passano.
''Scusami Helen, ho avuto un imprevisto al risveglio!''
''Lo vedo.'' Scruta un punto preciso del mio viso. Sono contenta che ci sia lei oggi, è esigente ma gentile e soprattutto, la stimo come attrice e come regista, a volte mi sento così piccola nel mondo, per fortuna esistono queste persone che ti fanno ricordare che la luna è stata raggiunta da uno di noi.
''Oh sentivo un profumo familiare in giro.. Cos'hai fatto alla faccia??'' Le mani di Amy raggiungono in fretta il mio viso e una scarica di dolore mi colpisce lo zigomo destro.
''E' banale se dico che sono scivolata nella doccia?'' Helen non riesce a parlare, stringe le braccia sulla pancia.
''Sei incredibile! Vai a prepararti dai! E non inciampare!''
La lasciamo lì che tenta di prender fiato, è così buffo pensare a me che scivolo?
Mi fai poggiare su uno dei banchetti della sala trucco, Portia ti aiuta, prende dell'ovatta e del ghiaccio chiuso in un ritaglio di stoffa.
''Te lo tengo un po' io, dopo però ci pensa Portia che deve mettere a posto il trucco.''
Adesso posso chiaramente vedere ogni dettaglio del tuo viso, la vena sulla tua fronte che quando urli si gonfia, le tue labbra rosee dischiuse, mi stai tamponando la guancia e i tuoi occhi, come la prima volta che ci siamo conosciute, non smettono di studiare i miei, pare tu voglia capire sempre a cosa sto pensando, alzo leggermente il volto e quasi combacia col tuo, adesso la tua bocca si sta aprendo in un sorriso e si creano delle fossette, oh, non le avevo mai notate, il tempo sembra essere sospeso qui, proprio tra il mio naso e il tuo, hai smesso di tamponarmi lo zigomo, hai esitato un po' prima di togliere il ghiaccio, sbatti più volte le palpebre, dopodiché premi i pollici sul livido, le tue ginocchia toccano le mie, credo di star aspirando l'odore più buono che abbia mai sentito, le tue mani scivolano lungo le guance e scendono fino alle spalle. Ti stacchi da me risucchiando via tutto il calore che si era concentrato in quel lasso di tempo, l'incantesimo è come spezzato, Portia prende il tuo posto.
Resto immobile, colora le mie labbra con una tale delicatezza e sembra rude confrontata al tuo tocco.
''Signorina ho finito. La signorina Shaver la vuole sul set.''
''Sì Portia.''
Le mie gambe hanno imparato di nuovo a camminare, mi dirigo verso Helen che mi attende impaziente.
E' seduta sulla sua sedia, un maglioncino verde le copre le spalle, la temperatura è scesa molto dopo il temporale, non ci voleva. Saliamo tutti nell'appartamento di Shaw, dove Root dovrebbe svegliarla e puntarle un teaser contro, che fantasia hanno avuto gli scrittori.
''Bene! Sarah stenditi a letto e mettiti sul lato.''
Giostra la scena facendoci capire perfettamente ogni movimento, indicandoci l'atteggiamento e posizionando i cameraman.
''Amy tu vieni di fronte a lei e indossa la giacca di pelle.''

Punto di vista: Amy Acker [Samantha Groves/Root]

Ti ostini ancora a guardarmi in quel modo, il set è in semioscurità, ho il taser tra le mani, Helen sta dando ordini implacabili ai cameraman e noi ci sorridiamo.
''Siamo tutti pronti!'' Helen agita le braccia.
Il tuo sorriso si chiude e il mio anche.

- Ti sono mancata? Ci divertiremo un sacco insieme.
Uso il taser su di te e tu simuli un tremolio provocato da quest'ultimo.
La riproviamo un'altra volta, e poi un'altra, Helen finalmente è soddisfatta.

Ci chiede di passare subito alla scena nella macchina.
''Ragazzi preparatevi con l'inquadratura sul parabrezza e sui finestrini dal lato del guitore e del passeggero!'' E' piena di energie, quasi quanto Tara.
''Ragazze entrate in macchina.'' Ci ordina.
Sembri turbata, non dici una parola e ho perso i tuoi occhi.
Ti aiuto a stringere le fascette ai polsi e a sistemarti i capelli.
''E' tutto okay?'' Ti chiedo, mi preoccupi.
''Certo.'' Mi fai una linguaccia e ti raddrizzi.

R - Mi dispiace.
S - Quale parte? Il taser, le droghe o qualsiasi cosa siano.
R - Dovevo essere sicura che mi ascoltassi. Lei ha bisogno del nostro aiuto e.. ho pensato che non saresti venuta di tua volontà.
S - Lei?
R - La macchina mi ha dato una missione e il primo passo è di fare squadra con te.
S - Passo. Problemi di fiducia. E poi la macchina dà le missioni ad Harold e al governo, rilevanti e irrilevanti. Perchè dovrebbe parlare con te?
R - Perchè adesso c'è una terza categoria. Le cose si stanno evolvendo, e la mia relazione con la macchina è un po' diversa. Per quanto riguarda i problemi di fiducia, sono lieta di fare il primo passo.

Prendo il coltellino dalla tasca della giacca e taglio le fascette che ti legano i polsi al volante.
R- C'è una pistola per te nel cruscotto.
Recido l'ultimo cm di fascetta, impugni la mia mano puntando il coltellino al mio collo.
S- Grazie, ma un coltello andrà bene lo stesso.
Se provassi a farmi più avanti probabilmente i nostri nasi si toccherebbero, i ciuffi ribelli che escono dalla coda ti ricadono sulle guance. Recito le battute a memoria, le ho provate milioni di volte ed Helen non sembra notare alcun errore, non potrei fare altrimenti, voglio leggere nei tuoi occhi, sono distratta.
S- Questa è la parte in cui mi dai un buon motivo per credere a quello che dici.
Deglutisco.
R- 2 ottobre del 1988..

Continuiamo così l'episodio, una rana in gola non vuole saltare via, gli scrittori ci tengono al fatto che Root e Shaw siano vicine, è anche specificato nel copione e mi dà decisamente alla testa, non avendo mai baciato e avuto un contatto del genere con una donna, mi sento strana, già parlano di un'evoluzionde del rapporto delle due nella prossima stagione e mi rende nervosa, mi sudano le mani se ci penso.

Ci danno la pausa pranzo finalmente.
''Taraji mi ha chiesto di raggiungerla, è con gli altri nel pub dove siamo stati ieri sera, ti va?'' Mi chiedi.
''Ti seguo.'' Cammini davanti a me.
E' stato insolito recitare insieme prima, forse per la situazione del livido o per il ritardo..
Ad un certo punto ti fermi e ti sbatto contro.
''Oddio scusa Sarah!'' Alzo i palmi in difesa.
''A cosa stai pensando Amy?'' Prendi le mie mani tra le tue e ci metti qualcosa in mezzo, le tieni salde.
''E' una bella giornata.''Ti rispondo. Lasci la presa e mi sorridi.
''Avevo quasi dimenticato di darti questa oggi.''
Una caramella dalla carta rossa, di solito mi porti quelle all'arancia.
''E' alla fragola, me la riservi solo in occasioni speciali, quale sarebbe quella di oggi?''
''Non lo so.'' Sospiri. ''Ehi non fare quella faccia!''
''Quale faccia?'' Glielo chiedo anche se conosco già la risposta.
''Quella che fai sempre quando vedi una cosa assurda!''
Assumo un'espressione grave in risposta e tu ridi.
''Stupida!'' Riprendi a camminare continuando a ridere.
Raggiungiamo in cinque minuti il pub che hai detto, ho ancora la caramella in bocca e quando entriamo subito ci salta all'occhio Jim con Tara che sbraita parole senza senso, accanto a lei c'è Kevin con gli occhi bassi su un'insalata e Michael.
''Guardate Kevin com'è felice del suo piatto!'' Esclama Tara.
''Sei pestifera.'' Le dico.
Sarah si siede accanto a Jim ed io tra Tara e Kevin che è alquanto silenzioso.
''Kevin è tutto ok?'' Gli carezzo la spalla.
''Sì Amy, odio non poter mangiare e voi non me lo rendete per niente facile.'' Dice afflitto.
''Propongo una cosa! Mangeremo tutti insalata in onore di Chapman!'' Urla Sarah.
Tara spalanca la bocca e stringe i pugni sul tavolo
''Ma sei impazzita per caso?'' Le dice.
''Resisterai.'' Jim le cinge le spalle rassicurandola dal pericolo della fame.
''Michael tu non hai nulla da dire?'' Tara insiste con fare minaccioso.
''Io mangio sempre in modo sano Taraji.''
''Ci avrei scommesso! E va bene! Solo per questa volta!''
Arrivano presto le nostre ordinazioni, non ha un sapore orribile, il problema è che ho ancora fame.
Cerco uno sguardo amico con cui condividere il mio disagio, Tara è ancora lì che prova ad infilzare le foglie, Jim ha finito da un pezzo, ha un'aria sconsolata e mangerebbe anche le mura in questo momento.
Sarah non distoglie l'attenzione dal piatto, è da questa mattina che si comporta così.
''Tesoro.'' Guardami.
''Dimmi Amy.'' I tuoi occhi sono diventati grandissimi, delle bellissime olive nere.
''Posso parlarti un secondo?'' Ti chiedo.
Non rispondi, ti alzi e mi indichi la porta del bagno, Kevin mi fa gentilmente passare e so benissimo che Taraji è curiosa.
Ti poggi al lavandino, il tuo viso è un punto interrogativo.
''Volevo dirti che è da questa mattina che sei distratta. C'è qualcosa che non va?''

Punto di vista: Sarah Shahi [Sameen Shaw]

''Potrei dirti mille parole che non avrebbero senso.''
Non posso rispondere in altri termini perchè io non so spiegarlo.
''Provaci.'' Mi sollecita e mi tocca di nuovo, è come se la mia pelle sotto le sue dita ribollisse.
Mi ritraggo, è davvero fastidioso.
''Non preoccuparti, va tutto bene.''
Mi incammino verso l'uscita sfuggendo al tuo corpo e torno dagli altri che mi chiedono immediatamente dove sei. Dove sei Amy?  

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