4. Fail

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Non so che ore sono e non mi interessa saperlo. L'unica cosa che voglio sapere ora è perché cazzo mia madre sta litigando a voce così alta.
Getto le coperte a lato in malo modo, mi scosto i capelli dalla faccia e apro di scatto la porta.
"Smettila di urlare, Cristo!" Dico incazzata.
"No, sta dormendo. No, non era lei. Sta male, è a letto. No, lei ci teneva tanto ad esserci." Dice mia madre al telefono.
"No, deve credermi, era convinta stavolta."
Poi il silenzio. Lei non parla, il telefono non produce suoni, l'esterno sembra muto dinanzi a questa scenetta tanto ridicola.
Sta parlando con Popper, ne sono certa.
Lui starà cercando di convincerla a farmi andare comunque, lei invece tenterà di persuaderlo che sto troppo male.
Entrambi vittime delle mie bugie.
Mi viene da ridere ma mi devo assolutamente trattenere.
Vado verso il frigorifero e prendo del succo di melograno, per poi recuperare il pestaio, nel quale lascio cadere il Valium con qualche goccia di Melatonina. Polverizzo tutto e lo metto nel bicchiere di succo, mia madre mi fissa con la cornetta ancora sollevata.
"Si, sta per prendere il Valium. Si...ok...d'accordo." Dice prima di venirmi incontro, togliermi il bicchiere dalle mani e buttare il contenuto nel lavandino.
"Ma sei impazzita? Mi serve!" Urlo.
Mia madre in risposta mi guarda con aria truce e mi passa il telefono di getto.
Glielo strappo dalle mani e me lo porto all'orecchio: "Popper, ridammi il Valium." Dico rude.
"Dottor Popper. Signorina, noi non accettiamo questo tipo di insubordinazione. Posso scommetterci anche la vita, che ci sta lei dietro questo improvviso malessere, ma fortunatamente sono più sveglio di quel che sembra." Dice secco.
"Lei non può obbligarmi ad uscire. Così come non può togliermi i farmaci. Non posso stare senza!" Urlo.
"Sa, credo che non le farebbero male invece un paio di giorni senza droghe. Vediamo come va, vediamo cosa succede. Non possiamo sapere se le visioni sono realmente sparite, se non interrompendo la terapia. " dice lui, con voce quasi divertita.
Si diverte, lo stronzo? Bene, ora mi diverto anche io.
"Dottore dei miei coglioni, io da qui non mi muovo, e lei non può forzarmi. Starò senza farmaci se vuole, ma questo non significa che mi sottoporrò alla sua stupida terapia. Io sto bene come sto, qui, da sola, senza quella merda che c'è fuori!" Urlo.
"Bhe, se lei non vuole uscire, entreremo noi. Fra meno di un'ora, arriverà a casa sua il paziente che è in terapia con lei. Non dovete fare nulla, solo parlare di quello che vi è successo. Cosa vi ha portato a questo punto. Poi ne parlerete con me. Semplice, lei non crede?" Mi chiede.
"Semplice? Mi sta chiedendo di raccontare un evento traumatico che ha rovinato la mia vita ad uno sconosciuto psicopatico! Non è affatto semplice! Ma si sente quando spara le cazzate?"
"Signorina Evans, le rammento che ormai è tutto stabilito." Dice "Ed inoltre le ricordo che per l'altro paziente, la sconosciuta psicopatica è lei."

Passo il tempo a scegliere il pigiama più brutto che ho, finendo poi con lo scegliere un paio di pantaloni di flanella arancioni a pois fucsia ed una maglietta XXL nera. Voglio che il tizio o la tizia sappia subito che non lo voglio qui. Non parlerò, non piangerò, non mi sfogherò. Ma se è la pazza che vuole, la pazza avrà.
Mi siedo contro la porta, il pavimento freddo mi fa venire i brividi: mi raggomitolo e metto la testa fra le gambe, iniziando poi a farneticare fra me e me.
Io non sono pazza, non ho bisogno del Valium, non sono depressa e mia sorella non è morta.
"Mi chiamo Echo Evans, devo compiere 23 anni e ho tre lauree. Mia madre si chiama Margareth, mio padre si chiama Alaric e ho una sorellina di 6 anni che si chiama Brittany. Il mio colore preferito è il Verde, ho una memoria idetica e mi piace leggere." Dico sottovoce per calmarmi " Non ho bisogno del Valium. Non ho bisogno del Valium. Non ho bisogno del Valium!" Urlo.
Ma non mi accorgo di urlare fino a quando mia madre non bussa alla porta.
"Tesoro, stai bene?" Chiede preoccupata.
"Si, tutto ok, ciao." Dico di getto.
Respira. Respira.
Respiro.
Tu non sei pazza, non hai bisogno dei farmaci.
Non sei depressa. Non hai una psicosi.
Tu sei sana.
Certo, credici.
Sento dei rumori accanto a me e per questo motivo alzo piano lo sguardo.
Britt mi sorride, i piedi che le penzolano dalla scrivania, gli stivaletti rosa e azzurri che luccicano alla luce della lampada.
Tutto di lei mi è mancato così tanto che quando la osservo meglio scoppio a piangere e sorridere contemporaneamente.
"Britt, mi sei mancata tanto" dico fra le lacrime.
Lei sorride ancora e dondola i piedini.
Ma, per quanto mi piacerebbe, lei non è reale, lei non è qui.
Lei è morta.
Piego la testa e chiudo gli occhi, ignorando le sue risatine infantili.
È tutto nella mia testa, è solo nella mia testa.
Passo i 34 minuti restanti a ripetermi gli articoli della costituzione.
Poi suona il campanello.

Mia madre bussa piano.
"Echo, tesoro, è arrivata l'assistente sociale. Devi uscire." Dice con voce falsamente dolce.
Mi viene da vomitare.
"Non voglio vedere nessuno al momento, magari un'altra volta." Dico piano.
"Echo, apri la porta. Ha detto il dottore che se accetti di fare l'incontro posso darti il Valium." Dice lei.
Alzo lo sguardo e Britt è ancora lì, a fissarmi con lo sguardo allegro ed infantile che l'ha sempre accompagnata lungo i suoi soli 6 anni di vita.
Ma lei non dovrebbe essere lì ed io ho assolutamente bisogno di quella pastiglia.
"Vattene, Britt, ti prego. Non dovresti essere qui, tu sei morta!" Sussurro.
Lei mi guarda con aria confusa, come se non capisse una parola di quello che dico.
"Brittany, davvero, non puoi stare qui, devi andare via!"
Lei però continua a fissarmi con quello strano sguardo vuoto che mi manda fuori di testa.
Come se potessi stare peggio di così.
Ma la mia sorellina morta non mi da risposta e ciò mi fa innervosire: recupero un bicchiere dal comodino e lo lanciò verso la sua immagine.
Il vetro va in frantumi, trapassandola.
Nulla di quello che vedo e che provo è reale, ma ho davvero bisogno del Valium.
Ora più che mai.
Apro la porta.

-When The Lines Overlap.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora