Capitolo 4

133 10 1
                                    

Erano le 8.57 quando i miei occhi si sorchiusero infastiditi dalla luce del sole, il collo mi faceva male e la schiena era come bloccata in quella posizione curva e fastidiosa che avevo preso prima di addormentarmi. Le finestre erano già tutte aperte e il caldo mi stava attaccando tutti i vestiti addosso, cosi scesi dalla sedia e ancora un po stordita aprii il frigorifero ma non c'era ne latte ne acqua, solo birre e cibo scadente. Cercai cereali o merendine, salatini, ma nulla, solo pasta e salsa in barattolo. Mi arresi all' idea che avrei fatto colazione solo se fossi tornata a casa mia, uscii in giardino e lo vidi  girato a fissare la piscina con le mani dietro la testa e il pantaloncino al ginocchio.

Io: Non hai niente da mangiare?

Dennty si girò a guardarmi, e fu in quell'istante che il mio cuore si fermò per 50 secondi buoni. I suoi occhi erano diventati blu scuro e la pelle chiara rendeva i suoi capelli ,neri e bagnati, la cosa più bella che io avessi mai potuto vedere in tutta la mia vita.

Denny: No, niente cibo, solo birre, ma comunque non puoi fermati a mangiare.

Io: Ma mi sono appena svegliata, e tu non hai nemmeno avuto il buon senso di mettermi in un letto, adesso mi fa male la schiena e il collo e ...

Denny: Hey biondina fermati. Non è colpa mia ok? Tu non saresti dovuta venire da me, solo che il tuo essere così curiosa ti ha ripagata con il farti dormire su una tavola decisamente bassa per le sedie che ho comprato e quindi adesso ti fa male la schiena, la colpa è solo tua.

Mi stava fissando e il suo tono era sarcastico e incriminatorio. La mia antipatia nei suoi confronti era aumentata e non volevo restare un minuto in più in quella casa del cazzo così girai i tacchi e andai via senza dire una parola, e lui mi fece fare. Dopo quasi 40 minuti persi a camminare l' auto di Daniel frecciò verso il bosco con lausica a palla e delle ragazze sedute sui sediolini posteriori. Non sapevo se stessero andando da Denny, ma se era così allora speravo di sarebbero divertiti. Non sapevo che ore fossero ne da quanto tempo stavo camminando, ma ero stanca e il collo mi fa lceva tanto male, il sole era alto e il caldo e i raggi erano cosi caldi che quasi mi buccavano la pelle. Finalmente ero arrivata nel mio isolato, quasi tutte le case avevano le finestre aperte e le persone iniziavano ad uscire per andare a lavoro. Certe volte mi domandavo come mai tutti gli altri non sentissero nulla, nemmeno la presenza di esseri non umano e che riesce a condurre una vita senza problemi e senza paure. Entrai sul vialetto di casa e presi le chiavi, entrai e chiusi la porta a chiave e misi il codice di allarme, tolsi le scarpe e afferrai il cellulare che avevo lasciato sul mobile dell entrata.

Io: Ehy Tory mi hai chiamata?

Tory: Ti ho chiamato una serata intera per avere una cavolo di spiegazione riguardo ieri sera.

Io: Tory senti...io non posso dirtelo ma...

Tory::No Denise adesso basta con i misteri ok? Io e te siamo amiche da quando avevamo 5 anni, e il tuo comportamento negli ultimi 4 anni è cambiato.

Io: Tory tu non capisci...

Tory: Può anche darsi di no, ma una cosa la capisco, e cioè che sei strana. Denise non esci più di casa, non vai più alle feste e non vieni a dormire da me da 4 anni. Io sono stanca di fare finta di nulla..voglio sapere, ti prego.

La voce di Tory era distrutta e malinconica, e non osavo immaginare i suoi occhi. Iniziavo a sentirmi in colpa per tutte le cose che gli avevo nascosto fino ad oggi, la stavo mentendo da 4 anni.

Io: Vieni a casa mia per pranzo e parleremo.

Staccai senza aggiungere altro. Forse era la cosa giusta da fare, ma se poi le sarebbe successo qualche cosa? Se quei dannati fantasmi mi spiassero anche di giorno e verrebbero a sapere che Tory sa tutto avrebbero colpito lei per prendere me. Dovevo trovare un modo per non farmi scoprire, e forse sapevo anche come fare. Entrai in camera e presi dei fogli e una penna e iniziai a scrivere.
Sorchiusi gli occhi infastidita dal suono del campanello che continuava a risuonare nelle mie povere orecchie. Il dolo re al collo era passato grazie al morbido cuscino sulla quale avevo poggiato la testa e anche se la schiena dava un po fastidio riuscivo a sopportare. Percorsi il corridoio e aprii la porta ancora con gli occhi chiusi. Tory mi stava fissando nervosamente con le mani suoi fianchi e la gamba tremolante.

Tory: tu non puoi immaginare cosa mi è successo.

Mi scostai sulla destra per farla entrare e lei camminò spedita in cucina lasciando cadere il giubbotto di jeans sul mobiletto dell entrata.

Io: ti va bene la pasta al pomodoro fresco?

Tory: Si si ora lasciami spiegare.

Mi misi all opera e iniziai a tagliare i pomodorini.

Tory: Sono uscita di casa e mentre camminavo una signora sul marciapiede di fronte ha iniziato a fissarmi e quando me ne sono accorta ho fatto finta di nulla perché ero spaventata da morire.

Io: e quindi?

Tory: e quindi?  Oh giusto non ti ho detto chi era la signora. Te la ricordi alla Signora Russian?

Io: Quella che abitava due case dopo la tua?

Tory: Esatto.

Per un istante persi la forza nelle gambe e dovetti aggrapparmi al mobile lasciando cadere il coltello al  suolo.

Tory: HEI Denise cosa c'è?

Io: Nulla...Continua.

Tory: Beh, comunque quella signora è morta Denise, ed io l ho vista fuori casa sua che mi guardava.

Sapevano già tutto. Si stavano mostrando a Tory per far si che lei si allontanasse da mo una volta avergli detto tutto.

Io: Tory ascolta, quello che sto per dirti non è una cosa facile da capire o da accettare, ma credimi, é la pura verità.

Mi sedetti vicino a lei e iniziai a parlare, a dirle tutto. Le dissi a che età avevo iniziato a vederli, il perchè dovevo rientrare ad un orario preciso, che il giorno prima sono scappata perché avevo visto un morto nel bagno del bar e che adesso avrebbero rotto le scatole anche a lei poiché avevo deciso di dirglielo.

Tory: Non ci credo.

Io: Lo so è assurdo, ma è vero.

Tory: Quindi adesso mi cercheranno? Inizierò a vedere i morti?

Io: Forse si.

Tory: o mio dio.

Le sue pupille si fecero più piccole e la sua pelle di un rosa chiaro, iniziò a tremare...poi svenne.

Primavera FantasmaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora