Capitolo 11

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Non riuscivo a staccare gli occhi dai corpi di Derek e Denny che si abbracciavano amichevolmente, avrei osato dire teneramente, ma non volevo sbagliarmi. Derek era giusto un pizzico più alto di Denny e quando si lasciarono gli scompigliò i capelli neri con la mano mentre Denny sorrideva. Non avevo mai visto Denny sorridere, era cosi strano, così tenero, così...piccolo.

Denny: Cosa ci fai qui Derek?

Derek: Mi ha mandato Il Boss, abbiamo saputo della morte della ragazza.

La faccia di Denny si oscurò fino a diventare triste e dispiaciuta.

Derek: HEI non devi sentirti in colpa, tu hai seguito la procedura, la ragazza non è stata aggredita da un semplice Fantasma.

Io: A no?

I due si voltarono ricordandosi che in quella stanza ci fossi anche io.

Derek: No Denise, il fantasma che ha attaccati la tua amica era molto più potente poiché è riuscito a resistere alla Polvere Rossa. Denny ha seguita la procedura, cioè cospargere l'interessato di Polvere Rossa, ma questo non è servito a niente, quindi era qualche cosa di più forte.

Forse era stata la Bambina di Pezza, o qualcuno che la stava aiutando, si ne ero più che certa. Dopo essermi fatta spiegare come si conoscessero i due, e aver avuto chiarimenti sulla storia della R.I.P.D decisi di cacciarli per andare a dormire ma con scarsi risultati. Decisero di dormire con me quella sera visto che in città girava un Fantasma più forte. Mi ritrovai nel letto della mia camera con il pigiama più leggero che avessi nel cassetto e due materassi sul pavimento dove dormivano già da un ora Derek e Denny o almeno così sembrava, fortunatamente con i vestiti. Mi alzai per andare a bere e quando entrai in cucina notai che erano le 2.47 di notte e che il sonno non voleva saperne di me.

Derek: HEI mi hai spaventata.

Io: Oh perdonami, dovevo bere, ma il non fare rumore non fa per me.

Sorrise illuminato dalla poca luce che entrava dalle porte in ferro della cucina illuminate da un lampione a luce bianca che avevo messo poco tempo fa. I suoi capelli corti e disordinati, i suoi occhi nocciola mi fissavano, stava camminando piano verso di me.

Io: N-Non hai caldo con-con quella camicia?

Se la tolse durante il tragitto "Porta-Denise" presentandomi un braccio ricoperto da Tattoo strani ma carini che gli davano un qualche cosa di attraente e dannatamente sexy, o semplicemente la canotta bianca trasparente era sexy, non lo sapevo, sapevo solo che era quelche cosa di straordinario quel ragazzo. Mi prese in braccio e mantenendomi per le gambe iniziò a baciarmi con dolcezza. Gli avvolsi le braccia al collo e risposi al bacio, ed ero così rilassata, così tranquilla, stavo bene. Non sapevo per quanto tempo restammo in quella posizione, ma sapevo che ci sarei rimasta tutta la dannata notte. I miei piedi toccarono il parquet della cucina e i miei occhi entrarono nei suoi promettendomi un miliardo di cose.

Derek: Prometto che non ti succederà nulla.

La sua fronte premeva contro la mia e il suo respiro si fondeva al mio, mi diede un altro bacio dolce, lento e tranquillo.

Denny: HEI ragazzina alzati, la colazione è pronta.

Socchiusi un occhio sperando di vedere ancora il buio, ma per mia sfortuna il sole era già alto, e la mia schiena era sudata, e lo giuro avrei voluto dormire un altro po, ma il caldo mi stava sciogliendo. Andai in cucina notando l'assenza di Derek e ciò mi fece intristire giusto un pizzichino, ma quello che mi fece restare malissimo era l'assenza della colazione sul tavolo.

Io: Ma perché?

Denny: Per farti alzare, fa presto che facciamo tardi a scuola.

Andai via urlando parole a caso indirizzate a Denny che uscì di casa senza fregarsene minimamente. Feci una doccia veloce e indossai la divisa estiva della scuola, pettinati i capelli, sistemai, giusto per farlo, il letto e presi telefono e cartella. Le chiavi dell'auto non erano al loro posto e ciò mise la ciliegina sulla torta. Uscii di casa furiosa e Denny se ne accorse.

Io: Non ci pensare nemmeno.

Denny era seduto al posto di guida e aveva anche sistemato il sedile.

Denny: Ti prego.

Io: No!

Denny: Allora a vado senza di te

Io: Non ci provare.

Entrai in auto incazzata nera e tirai un cazzotto sulla spalla di Denny che sorrise divertito e mise in moto. In auto nessuno dei due parlò per vari minuti fino al penultimo semaforo che ci divideva dalla scuola.

Io: Dov'è Derek?

Denny: Non lo so, credo sia uscito presto per controllare le strade.

Io: Oh..

Sentivo gli occhi di Denny addosso e l'unica cosa che potevo fare per evitare l'imbarazzo era tenere la testa dritta verso la strada facendo finta di nulla, ma non ero tanto brava a seguire i buoni consigli che il mio cervello mi dava ogni tanto quindi mi voltai a guardarlo, e quando incontrai i suoi occhi azzurri con piccoli fili verdi non potei fare altro che incantarmi.

Denny: Ti piaccio?

Mi svegliai da quel sonno ad occhi aperti e lo guardai storto.

Io: Tu? Nemmeno se tu fossi l'ultimo uomo sulla faccia della terra.

Denny: Sei innamorata di me.

Io: Denny smettila e guarda la strada, è scattato il verde.

Denny: Allora ti piace Derek

Io: No, i-io non..s-senti smettila ok? Già sono incazzata perche stai guidando la mia auto, non peggiorare la situazione, e porca di quella miseria guarda avanti che se mi graffi l auto di disintegro.

Le auto dietro di noi stavano bussando e quando Denny partì un uomo si affiancò facendoci il gesto con il dito, ma ne io ne lui rispondemmo alla provocazione poiché stavamo entrando nei cancelli della scuola, dove un folla i ragazzi parlavano e correvano per andare a lezione. Denny parcheggiò l'auto vicino al cancello, dove il gruppo delle "VIP" aspettavano i giocatori di FoothBaal della scuola con la quale erano fidanzate la maggior parte di loro. Stavo per scendere quando Denny mi prese per un braccio e il mio corpo fu investito da brividi fino ai capelli.

Denny: Aspetta, non scendere ancora.

Restai in silenzio incapace di contrabbattere. Con un semplice tocco mi aveva totalmente ammutolita. Chiuse lo sportello e fece il giro dell'auto mentre io lo seguivo con gli occhi fino a quando vidi che mi aveva appena aperto lo sportello dell'auto.

Denny: Madame.

Mi porte una mano ed io esitai a toccarla e non perche non volevo, ma per i brividi che mi pervasero ancora una volta quando le nostre dita si toccarono. Sotto gli occhi di tutti i presenti all'entrata prese la mia borsa e se la caricò in spalla, chiuse la portiera e mi prese per mano facendomi mancare una serie di battiti, e per un momento pensai ad un infarto in atto.

Denny: Non capisco perche ti lamenti della tua cartella, non pesa nulla

Io: Non mi sono mai lamentata della mia cartella

Denny: Sei una ragazzina, tutte le ragazzine lo fanno.

Io: Denny perché stai facendo tutta questa sceneggiata?

Denny: perché da oggi fino a che non catturiamo la Bambina di Pezza nessuno potrà avvicinarsi a te.

Io: Perché?

Denny: Potrebbe essere posseduto.

Mi ammutolii e mi guardai intorno fissando ogni faccia di ogni singolo ragazzo che faceva lo stesso con noi. Forse vedendo Denny al mio fianco non si sarebbero avvicinati.

Io: Quindi è solo...Finzione.?

Denny: Solo Finzione tesoro.

Mi stampò un bacio sulla fronte e mi attirò circondandomi la vita con il braccio.
"Solo Finzione."

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