Capitolo 8

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Denny: HEI ragazzina alzati.

Il respiro di Denny si espandeva sul mio collo a ogni sua parola, e la sensazione era fantastica. Mugugnai qualche cosa di incomprensibile anche a me stessa e mi misi a pancia in giù.

Denny: Ragazzina stiamo facendo tardi a scuola, e oggi abbiamo Educazione Fisica alla prima ora, e non ho intenzione di saltarla.

Io: Altrimenti salteresti il bacio quotidiano della Pon-Pon.

Denny: Sei gelosa per caso?

Alzai la testa dal cuscino ed incontrai i suoi occhi azzurri con con piccole linee verdi e castane e sorrisi stanca.

Io: Nemmeno sotto tortura.

Avevo fatto una doccia veloce e infilato i vestiti del giorno o prima, e per mia sfortuna quella mattina tirava più vento del solito quindi sarei dovuta passare a casa a prendere una maglia. Denny chiuse la porta di casa e entrambi ci avvicinammo alla mia auto.

Io: Cosa?

Denny: Vengo con te.

Io: Perché mai?

Denny: Perché ho dato la mia auto a Tory ieri sera.

Giusto. Entrammo in auto e, senza dire una parola, partii diretta a scuola, e non avrei preso nemmeno la maglia visto che il signorino non voleva fare tardi a scuola. Durante il tragitto nessuno dei due aprì bocca e credo sia stata la cosa migliore visto che io non sapevo di cosa parlare. Arrivati a scuola tutti i ragazzi presenti in giardino ci guardarono e altri farfugliavano qualche cosa ridacchiando. Denny prese la sua borsa e andò via senza ringraziare o salutare. Presi la mia cartella e chiusi la macchina guardando attorno in cerca di Tory che quella mattina non mi venne in contro urlando "Io odio Educazione Fisica". Negli spogliatoi le ragazze mi guardavano strano, altre invece mi guardavano con odio, e tutto solo perche avevo accompagnato Denny a scuola, il problema era che solo io sapevo che lo avevo solo accompagnato. La porta dello spogliatoio si aprì e Denny in pantaloncino e canotta venne spedito verso il mio armadietto senza dare nemmeno un occhiata a tutte le ragazze in toples e putandine che lo fissavano. Per mia fortuna avevo glia infilato pantaloncino e canotta, e mi mancavano solo le scarpe.

Io: Cosa?? M-Ma che ci fai qui dentro?

Denny: tardavi ad uscire quindi sono venuto a prenderti

Io: Non mi hai detto che mi stavi aspettando.

Denny: Giusto. Beh hai finito?

Io: Devo mettere le scarpe.

Denny: OK aspetto fuori, ma sappi che conterò fino a venti, e se non sei fuori al venti entro e ti prendo di peso con o senza scarpe.

Detto questo Denny uscì lasciando me a fissare la sua schiena, e le altre fissando me. Presa dall'imbarazzo infilati le scarpe il più velocemente possibile e gettai tutto nell' armadietto.  Il campetto da calcio era occupato e quello della palla a volo anche, e quindi non sapendo cosa fare mi sedetti sul muretto dove mi sedevo di solito e guardavo i ragazzi giocare o studiavo.

Denny: Cosa stai facendo?

Io: Mi rilasso, o almeno ci provo.

Una voce al microfono della scuola iniziò a parlare spaventandomi  per il Bip che che fa ogni volta che qualcuno parla.

"Cari studenti, per problemi di personale ques'oggi uscirete alla terza ora praticando solo Educazione Fisica. Vi ringraziamo per l'attenzione, e ricordate la Yellowhight School vuole bene ai propri alunni."

Era la terza volta dall'inizio dell' anno, i professori non venivano pagati e noi eravamo costretti a praticare Educazione Fisica per tre lunghe ore che, per me che odio questa materia, non sarebbero passate mai. Il prof Wight fece suonare il fischietto e tutti i ragazzi corsero di fronte a lui pronti a giocare, e tra loro anche io che non era pronta per niente però, Denny era al mio fianco serio come sempre e aspettava solo di sapere cosa avrebbe dovuto fare. Era straordinario come il prof Wight ricordasse i nomi di ogni singolo studente di questa scuola che ospitava all'incirca 500 studenti senza contare i nuovi arrivi.

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