Capitolo 13

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Quella voce mi trafille il cuore come mille spade affilate, roca e incorporea, dolce ma allo stesso tempo paurosa e crudele, mi fece rabbrividire e sperai con tutta me stessa che quella voce fosse stata solo nella mia testa ma non avevo il coraggio di girarmi.

"Non avere paura Denise, non voglio farti del male"

Non era vero, eri li dietro di me, a pochi passi.

"Girati".

Io: Chi sei?

" Non vuoi girarti?"

Io: Non voglio...

"Bene, allora verrò io da te".

Sentivo i passi delicati e qualche cosa strusciare sul pavimento, fino a quando con la coda dell occhio intravidi una ragazzina molto più bassa di me che mi si parò di fronte girata di spalle, i capelli lunghi e rossi le cadevano sulle spalle e il corpo esile era coperto da un vestitino a fiori tutto colorato con grosse macchie rosse che colavano per terra, l odore di putrido mi pervase le narici e il terrore era oramai incontenibile.

" Denise ho bisogno del tuo aiuto"

Io: Cosa vuoi d-da me?

"Un favore"

Io: C-cosa?

"Vendetta. Sai per molto tempo ho aspettato questo momento, e finalmente tu hai dimenticato di mettere la polvere Rossa fuori la porta. Non voglio farti del male, ne tantomeno spaventarti, voglio solo che tu mi ascolti"

Le parole mi si erano annodate in gola e la mia testa mi urlava di correre a gambe levate da Denny e Derek ma lei non me lo avrebbe permesso.

"Avevo 10 anni sai? Adoravo la mia nuova casa e avevo tante amiche, ma il destino è stato cosi crudele con me. Il nostro vicino era molto grande e non solo di età, ed io ero la sua bambina preferita, ero come una nipote per lui, fino a quel giorno maledetto."

La sia voce divenne tetra e spaventosa più di come lo era già. Feci un passo all'indietro cercando con la mano la lampada sul comodino, ma mi muovevo a vuoto.

"Non ci provare o il mio volto sarà l'ultima cosa che vedrai".

Mi paralizzai all'istante.

" I miei genitori usciro lasciandomi con Lui, e dopo aver cenato mi mise a letto. Sono rimasta rinchiusa in quello scantinato per quasi una settimana subendo abusi sessuali fino a quando Lui decise di farla finita. Ricordo ancora la lama fredda di quel coltello che portava via la mia pelle, l'ago e il filo..."

La stanza si fece fredda.

"Dopo avermi ricoperta di pezze per tutto il corpo mi tagliò la gola e quando la mia nima lasciò il corpo vidi il suo ultimo abuso su di me che giacevo sotto le sue mani, è stato orribile. Dopo così tanto tempo a vagare per le strade della mia città ho scoperto che era nata una bambina con il dono e così sono partita in cerca di essa, e finalmente dopo così tanto tempo l'ho trovata".

Si voltò e il suo viso non mi permise di trattenere l'urlo che rimbalzò tra le pareti fino a tornarmi nelle orecchie, e lei iniziò ad urlare insieme a me spaventandomi di più di quando non lo ero già. I passi pesanti di Denny e Derek si sentivano nel corridoio e credo ci misero meno di trenta secondo per arrivare da me, ma sembrò un eternità.

Derek: Denise apri la porta.

Caddi sul pavimento poiché le gambe non regevabo più il mio corpo, la bambina si avvicinò a me e sorrise.

" Ti informerò della prossima mossa, e se non mi aiuterai il prossimo a morire sarà il tuo amato."

La porta si aprì e Derek si fiondò nella stanza con una specie di fucile più grande del normale e con una specie di scatolina al posto del manico. Denny accese la luce e il volto di quella stramaledetta bambina svanì subito. Ero impaurita, stavo sudando e il mio corpo non smetteva di tremare.

Io: Stupidi idioti come avete fatto a dimenticare la Polvere?

Derek: Denise noi non ne abbiamo bisogno perche..

Io: Sapete come difenderv lo so, peccato che vale solo per voi!!

Derek: beh pero stai bene, ed è questo che conta..No?

Io: Sto bene grazie a me dannati idioti, se avessi perso la calma quella...cosa...mi avrebbe ucciso senza pensarci.

Denny: HEI ragazzina smettila di lamentarti sono stanco e domani abbiamo due ore di Storia a inizio giornata quindi vai a dormire e non rompere le scatole.

Andò via lasciando me e Derek seduti sul letto senza parole. Era davvero un idiota scostumato e ancora dovevo capire perché stava sempre da me se aveva una casa, e poi oramai c'era Derek che continuava a fissarmi come un bimbo che guarda il gioco nuovo in vetrina.

Derek: Lo devi scusare.

Il gioco di sguardi non finiva e quando mi resi conto che Derek si stava avvicinando mi alzai andando verso la finestra.

Io: Tranquillo, solo quando esci puoi mettere la polvere alla porta?

Derek: Certo. Buona notte.

La porta si chiuse e la stanza restò il silenzio. Mi misi a letto e fissava la lucina che avevo messo sul comodino, non volevo altre sorprese. Eppure era strano, se lei era una dei Fantasmi più forti perché non era mai entrata in casa quando c'era la Polvere Rossa. Non chiusi occhi nemmeno per un secondo, scendevo dal letto ogni due minuti per fare un giro della stanza e tornare a letto. Andai in salotto e vidi la TV accesa e Derek dormire beatamente disteso sul divano.

Denny: Hey ragazzina

Mi voltai e vidi Denny senza maglia, il petto bagnato e l'asciugamano alla vita, capelli bagnati, disordinati e il bicchiere di latte a cioccolato tra le mani. Restai a fissarlo come un imbecille per vari secondi, anche troppi, fino a distogliere lo sguardo e camminare verso la cucina, ma lui mi si parò davanti privandomi di entrare.

Denny: Ti piace quello che vedi?

Stava sorridendo.

Io: Smettila idiota.

Denny: Ah quanto sei acida.

Entrai in cucina e presi un bicchiere d'acqua fredda

Denny: Non riesci a dormire?

Io: No.

Entrò in camera mia dopo di me e chiuse la porta, sulla sedia vicino la scrivania c'erano i panni che indossava il giorno prima, prese il pantaloncino e mi guardò.

Denny: Vuoi guardare o preferisci girarti?

Io: Cosa?

Denny lasciò cadere l'asciugamano ed io portai le mani agli occhi ridendo.

Io: Ma sei scemo??

Denny: Perché scusa non hai mai visto un ragazzo nudo?

Io: No!!

Sentii il materasso curvarsi fino a sentire il braccio di Denny che mi strinse la pancia e mi buttò con la schiena sul letto. Ero totalmente paralizzata e il contatto della mia pelle a quella di Denny mi provocava brividi e pelle d'oca. Ero distesa sul letto con Denny al mio fianco che affondò il naso tra i miei capelli legati con una molletta.

Denny: Rimedieremo anche a questo.

Io: C-cosa?

Denny: Dormi ragazzina, domani c'è scuola.

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