Emptiness.

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La notte è quasi al capolinea, e se io sono ancora in grado di mantenermi in piedi, Liam mi barcolla accanto parlando a vanvera di quanto dovrebbe correre a sposare la regina per salvare la sua vita sessuale.
"Ti rendi conto?" Per un attimo sembra quasi del tutto sobrio, se non fosse per gli occhi leggermente socchiusi e incredibilmente lucidi. "Non possiamo farci governare da qualcuno che non sa cosa significa fare del buon sesso."
"Cosa ne sai?" Chiedo divertito spalancando la porta di casa sua e sentendo un leggero calore inondarmi la pelle.
"Si vede, forza Harry." E' completamente appoggiato a me, e anche se non sono completamente stabile, dopo alcuni passi traballanti, riesco a buttarlo sul divano blu e bianco. "Harry, ma non pensi anche tu che dovremmo visitare l'Italia?"
"Certo." Rispondo con una risata aprendo il frigorifero e rubando un goccio d'acqua che dovrebbe servire a ripulirmi il cervello.
"E mangeremo tanti cornetti?" La voce è pari a quella di un bambino prima di andare a letto, già impastata ma implorante e piena di desideri.
"Quelli sono più francesi." Esclamo pensando per un solo secondo ai due ragazzi della caffetteria, penso a Louis e Zayn, a tutti i cornetti che il biondo si mangia, e quante sigarette fumi Zayn. Penso al loro modo di completarsi, all'alchimia che dimostrano, alla chimica che trasmettono, penso a loro, e inevitabilmente penso alla proposta che Louis mi fa, e per un solo istante penso che sia la cosa giusta da fare.
"Ma in Italia c'è la nutella, quella buona." Si accuccia sul divano secondo i miei piani, e gli porgo una coperta con cui inizia ad avvolgersi.
"L'andiamo a mangiare con un cucchiaio, ma i cornetti no." Dico brusco, e non riconosco la mia voce, cambiamenti improvvisi d'umore? Pensieri strani? Credo che la mia situazione stia passando da leggermente brillo a davvero davvero brillo.
"Ma volevo i cornetti..." E non riesco quasi a comprendere le ultime sillabe perché spazzate via da un lungo sbadiglio. L'alcool fa questo effetto assurdo a Liam, lo fa addormentare nel giro di pochi minuti, e sono bastate alcune birre, per giunta offerte da lui, a farlo crollare, naturalmente secondo i miei piani.
Ma manca un piccolo tassello ai miei piani, manca la parte fondamentale per concludere la serata nei migliori dei modi, ma ho organizzato tutto, dando per scontata la sua presenza, e se non dovesse venire? Se non volesse avere nulla a che fare con me?
Il campanello suona, e un ghigno di dipinge sul mio volto.
Sarà lei non può essere altrimenti.
Spalanco la porta e mi ritrovo davanti una ragazza parecchi centimetri più bassa di me che mi sorride leggermente impacciata e profondamente intimidita.
Ma non riesco a scacciare via dalla mente che quegli occhi io gli ho già visti, che quelle labbra sottili sono qualcosa di noto, che quella sfumatura di biondo scuro non è casuale.
La mia mente però, riporta solo ad un nome che non ha nulla a che fare con la mia probabile anima gemella, niente centra con la mia certezza di passare stasera con questa ragazza una grande serata, uno sciocchezza è quel nome che corre per il mio cervello e sbatte contro le pareti del cranio.
Quel nome non centra nulla con la mia vita, con i miei sogni.
"Piacere Lydia." La sua voce è vellutata e femminile come avevo immaginato, un concentrato di dolcezza e assoluta sensualità. Ma non sono concentrato, sarà la birra, sarà l'ora, ma non riesco a guardarla negli occhi e ad associare quegli occhi al suo nome.
Quegli occhi gli associo solo ai miei ricorrenti e infiniti sogni.
Quegli occhi gli associo solo al ragazzo del bar.





"Harry..." E' completamente nuda, sotto di me, ansante e meravigliosa, mi sto concedendo il miglior sesso di sempre, ma riesco a sentire, attraverso l'alcool che ancora mi annebbia leggermente la mente e il piacere che sto provando, un leggero senso di vuoto. "Harry." Lydia continua a pronunciare il mio nome in modo quasi vacuo e assente, mentre ad ogni spinta si inarca sotto di me lasciandomi ogni volta senza parole. Fissa le mie labbra con insistenza, e l'acconto senza troppi giri di parole, mi fiondo sulla sua bocca e mi lascio sconvolgere dalla sua lingua esperta che vortica insieme alla mia e dal suo modo di fare assolutamente disinibito. Ma questo è un altro dei miei amori di una sera, uno di quelli usa e getta. Un coglione che trova una ragazza qualsiasi e si accontenta di sfogare le proprie frustrazioni sessuali su di lei. Nulla di più, nemmeno questa volta che ho scelto la ragazza, nemmeno questa volta che la ragazza ricorda l'unica persona che è stata in grado di amarmi, nei miei sogni, nemmeno questa volta. "Oh Harry..."
Inizio a sfiorarle il seno con una mano, in un primo momento sussulta, forse di piacere, forse per il freddo, ma poi inizia a sospirare e la mia danza continua senza freni, le prendo un capezzolo fra le dita e lo stringo, poi lo mordo e lei si irrigidisce sotto di me, segno che sta per venire.
Le spinte aumentano e diventano più brusche e veloci, con una mano corro a sfiorarle il clitoride per aumentarle il piacere, e spinge la sua intimità contro la mia mano e contro il mio bacino.
"Ti prego, oh mio dio." Inizio a giocare con il suo piercing e la vedo sorridere con le guance arrossate e gli occhi pieni di piacere.
Le mordo con forza una spalla mentre sento un calore immenso farsi largo nel mio basso ventre e capisco che anche io sto per raggiungere l'apice.
La stanza è piena di gemiti, e solo per un istante penso a Liam che nella stanza vicina dorme beato, cercando di smaltire la sbornia.
Lydia viene nel giro di pochi secondi ma io non sono ancora del tutto soddisfatto, chiudo gli occhi e ignoro il suo odore incredibilmente floreale, ignoro la sua voce femminile, ignoro la ragazza sotto di me.
E mi perdo in un mare, in un mare diverso.
Un mare di un incredibile color cobalto.
L'unico mare che mi fa sentire al massimo.




Fisso la sigaretta fra le mie mani con una leggera titubanza, oltre le sigarette fumate nascosti nei bagni della scuola solo per sentirsi forti, e magari più grandi, non ho mai avuto il bisogno di fumare.
Adesso invece, dopo una grandissima nottata, mi ritrovo con un pacchetto di Lucky Strike strette fra le gambe e il leggero senso di vuoto che urla dentro lo stomaco.
Cosa sta succedendo?
Ieri notte Lydia è stata fantastica, sensuale e incredibilmente brava, ma è l'unica cosa che ricordo, eppure sento di aver intuito parecchie cose, ma che adesso sfuggono dalle mie mani, dispettose.
L'accendo.
Senza esitazioni, e dopo il primo tiro, che aspiro e sento bruciare lungo la mia gola, inizio a fumare tranquillamente, sentendo lentamente i nervi sciogliersi e la pace invadermi.
Lydia è stata la mia scelta per la notte passata.
Lydia è stata incredibilmente appassionata e brava.
Lydia però non è stata in grado di accontentarmi.
Perché? Perché sento che sto cambiando? Perché ho dovuto sceglierla e nonostante questo non ha saputo rendermi felice?
Felice, felice per quanto una nuova sostituta possa fare.
"Dovresti smetterla con questo maledetto vizio." Intravedo Zayn che sorride mentre stringe fra le labbra la sigaretta e lancia uno sguardo verso di me.
"Cos'è, sei impaziente di vedere il riccio?" Domanda appoggiandosi ad un muro poco distante da me, che mi stringo contro il marciapiede su cui sono seduto.
Stanno parlando di me.
"Smettila." Sussurra arrossendo, e sento il cuore riempirsi di una tenerezza mai provata, lo trovo carino?
Cosa sto dicendo? Amo le donne, sono eterosessuale e anche leggermente dipendente dal sesso.
"Di fare cosa, amico?"
"Di giocare su questo fatto." Esclama spalancando le braccia e alzando gli occhi al cielo. "Non è colpa mia, è stato Cupido."
"Come sei romantico." Lo prende in giro Zayn, sputando del fumo e guardandolo però con affetto.
"E' stato un colpo di fulmine." Risponde Louis stringendosi nelle spalle. "Prima ero solo e adesso c'è lui con me."
"Non per smontarti, ma praticamente lui non è ancora qui con te."
"Questi sono dettagli tecnici." Dice con enfasi scompigliando i capelli al moro. "Prima o poi si accorgerà di tutto questo ben di Dio."
"Spero con tutto me stesso che accada molto presto." Sbuffa Zayn buttando la sigaretta poco distante da me e ghignando. "Sono abbastanza stanco di annullare ogni mio appuntamento per venire in questa caffetteria."
"Per gli amici questo ed altro, vero?" Ogni segno della maturità e della mascolinità che si porta dietro Louis sparisce, lasciando solo la faccia di un bambino dolce che chiede alla mamma l'ennesimo biscotto.
"Solo per te Louis, solo per te." Ed entrano nel bar con uno scatto veloce, ma prima che possa rendermi conto di tutto, Zayn mi guarda per un interminabile secondo e poi mi fa un occhiolino.
Parlavano di me.
Quel ragazzo pensa di essere innamorato di me, ma come è possibile?
Non ci siamo mai sfiorati, ne abbiamo avuto mai un vero e proprio dialogo, parole e frasi scontate, convenevoli e sorrisi di cortesia, nulla di più.
Oltre alla costante e perpetua proposta di sposarlo.
Come può essere cosi facile per lui?
Come può considerarsi innamorato di uno sconosciuto?
Proprio di me, proprio di me che non so nulla sull'amore.
Proprio di me che non ne voglio sapere nulla dell'amore.
Stupide frasi dolci, promesse mal mantenute, bugie nascoste e spesso svelate dalla stupidità che i sentimenti portano.
Io non sono stupido, io non mi farò ingannare.
Entro sbattendo la porta, senza dire nemmeno buongiorno, origliare mi dicevano non porta mai a nulla di buono, e forse avevano ragione.
Jem mi spedisce non dandomi nemmeno il tempo di riprendermi al tavolo dei ragazzi, e dopo alcuni momenti di esitazione, decido che non mi sarei fatto fermare da quello stupido.
Da quello stupido ragazzo innamorato.
"Cosa desiderate?" Mi preparo alla solita e ormai scontata proposta ed invece, come solo lui è in grado di fare nell'ultimo periodo, mi sorprende.
"Credi nei colpi di fulmine?" Domanda appoggiando il viso sulle mani aperte e ripescando la faccia da bambino indifeso.
Le domande a brucia pelo non mi sono mai piaciute, amo farle, amo vedere le espressioni cambiare sul volto di chi mi sta difronte in un misto di terrore e vergogna, ma odio riceverle.
Odio riceverle perché non riesco a mentire, perché cosi non mi è possibile guadagnare tempo e riuscire a collegare il cervello alla mente, perché il cuore riesce ad avere la meglio su ogni altro muscolo del corpo.
"Fino a poco tempo fa no." Rispondo con la voce ferma e lo sguardo fisso.
E lui, in un istante in cui sembra fermarsi tutto intorno a me, inizia a risplendere di una luce che non ho mai visto prima.
Il suo viso, le sue guance, il suo mento, tutto, tutto il suo volto mi sorride trasmettendomi un calore che mi spaventa, perché brucia, perché è enorme, perché è sconosciuto.
Ma cosi, come due settimane fa questo ragazzo è entrato nella mia vita, adesso due occhi di un accecante cobalto, mi lasciano senza fiato e senza parole.
Perché credetemi era come se avesse il mare dentro.









AUTRICE ORIGINALE : Buonasera persone!Sono davvero contentissima di essere riuscita a pubblicare oggi, perchè in realtà avevo perso le speranze. Probabilmente sto parlando da sola perchè ho notato che la storia non piace, e che non ha interessato quasi nessuno. La porto avanti solo perchè è una mia abitudine finire le cose iniziate e perchè ci tengo molto a descrivere l'amore fra questi due. Con questo, sarei molto contenta se vi fermaste un momento per dirmi cosa ne pensate e se vi piace, o magari vi fa schifo. Grazie a chi perderà tempo a lasciare una piccola recensione, e grazie anche a chi leggerà silenziosamente.Un bacio.
-Allen

If possible, I would marry you.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora