Absence.

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   La caffetteria non è mai stata così soffocante.
E non perché quasi tutti i tavoli sono pieni e Jem non si ferma da più di un'ora, e nemmeno perché i piedi iniziano a far male e gli occhi a bruciare perché non dormo da più di 30 ore.
No.
E' colpa di quel tavolo vuoto che mi fa traballare l'anima come un pungo dritto nello stomaco.
Perché continuo a guardare speranzoso quel tavolo? Perché ho paura che oggi, dopo tre mesi di presenza costante, non possa occuparsi? Cosa c'è in me che non va? Mi sono abituato in un modo così assurdo e morboso a quella presenza rumorosa e immediata da pensarmene attratto. Ma non è così.
Il cellulare nella tasca vibra, e convinto sia una chiamata lo prendo speranzoso, credendo in qualche chiamata per i locali.
Per cantare.
A quante serate ho dato buca?
Troppe.
Non canto da mesi interi.

Haz non c'è nulla che non vada in te.
Sei il meglio.
E meriti il meglio.



Perché questo ragazzo è in grado di farmi emozionare?
Diamine, è vero che sto diventando una checca con gli ormoni impazziti.
Queste confessioni notturne con Liam stanno diventando l'antidoto a molti mali, all'alcool che ogni sera era diventato l'anestetico per non pensare a Louis, al sesso che è stato per anni l'unico modo per spegnere il cervello, all'apatia di vivere che stava assorbendo ogni stralcio di luce.
Tante volte ho pensato , sicuramente troppo brillo per farlo sul serio, che la mia vita non avesse alcun senso e che il mio posto era parecchi metri sotto terra, ed invece sento che qualcosa devo fare.
Che la mia vita un senso deve pur averlo.
Che sono nato per fare qualcosa.

Va tutto bene amico.
Ma lui non c'è.



"Jem questi a che tavolo devo consegnarli?" Domando prendendo un vassoio e guardandomi intorno.
"Al 17 credo." Risponde distratto dando un thè ad una ragazza che legge al bancone.
"Il 17 è vuoto." Esclamo io con un groppo in gola.
Il tavolo è vuoto.
Il ragazzo non c'è.
"Il 16 credo, 15 forse." Riprende preparando un'altra ordinazione visibilmente stanco. Dico da sempre che servirebbe un altro cameriere, o perlomeno qualcuno che lo aiutasse con le ordinazioni in giornate come queste, ma lui si ostina a dire di non fidarsi di gente a caso. "3 donne con un bambino di qualche mese."
"Ah, il 4 quindi." Affermo girandomi e intravedendo solo un bambina dai lunghi capelli biondi. "La bambina avrà almeno 4 anni ed è femmina."
"C'ero vicino, no?" Sorride e mi fa un occhiolino, mentre inizia a macchiare due caffè.
Senza dargli alcuna risposta, solo scuotendo la testa, mi avvicino al tavolo ridacchiando e poso i due caffè e i due bicchieri di coca cola.
"Desiderate altro?" Domando mentre la donna parla con la piccola, intimandole di stare ferma.
"No, no grazie." Risponde cordiale la giovane donna, sicuramente la madre della bambina, ed è proprio lei a prendere la parola.
"Io desiderei un papà con il tuo sorriso." Esclama innocente, mangiandosi parecchie sillabe e girandosi un ciuffo di capelli fra le dita. Mi guarda con quegli occhi limpidi di chi non sa quanto male possa fare il mondo ed io rimango inebetito davanti a tutto questo.
"Elle smettila." Sussurra la mamma sorridendo appena e scuotendo la testa.
"Mamma ma lui è bello." Esclama la bimba innocentemente. "E visto che io non ho un papà potrebbe diventarlo lui."
"Mi scusi." La mamma adesso non è solo imbarazzata ma lancia occhiate di fuoco alla bambina e di scuse a me.
Scuse che non servono.
E' una bellissima bambina e da tale non ha filtri.
"Mi scusi davvero." Riprende guardandomi dritto in faccia. "Elle non ha peli sulla lingua."
"Signora stia tranquilla." Rispondo sorridente. "Sua figlia è meravigliosa."
"Vuoi essere il mio papà?" Chiede lei alzandosi in piedi sulla sedia e arrivano quasi alla mia altezza.
"Facciamo che divento il tuo fidanzato?" Ribatto io, abbassando la testa e guardandola negli occhi.
"Si!" Esclama battendo le manine e rischiando di cadere.
"Piano piano." Le dico con tenerezza. Perché i bambini mi fanno questa dannata tenerezza?
"Elle!" Urla la donna spaventata.
"Ci sono io, signora." Trattengo la bambina per entrambe le braccia con delicatezza e lei mi butta le braccia al collo con enfasi.
"Mamma vedi il mio fidanzato quanto è bello?" Domanda stringendosi con più forza a me.
"Amore stai infastidendo il ragazzo." Sussurra la madre, con dolcezza.
"Ti sto infatidendo?" Chiede con quell'adorabile spazio fra i dentini e la voce sottile.
"Assolutamente no." Rispondo accarezzandole la schiena.
"Mi poti a fale un gilo?" Sussurra contro il mio orecchio e non posso far altro che sorridere di rimando.
"Signora posso?" Mi rivolgo alla donna che ho ipotizzati sua madre.
"Ragazzo non sentirti obbligato."
"Ma cosa..." Rispondo scrollando le spalle. "Giuro di non essere un pedofilo, stupratore, serial killer."
"Oh lo so." Scoppia a ridere divertita. "Mia figlia si innamora solo di gente buona dentro e con un cuore d'oro."
"Dovrei ritenermi fortunato, piccola?" Le tocco il nasino e lei arriccia il viso come un gattino.
"Tu sei il miiore di tutti." Dice dandomi un bacino sulla guancia.
"Lo dice a tutti, signora?"
"Nono." Scuote la testa accompagnando le sue parole. "E' la prima volta che lo dice."
"Ohh allora sei la miglior fidanzata che potessi trovarmi." Esclamo arruffandole i capelli.
"Sei come il sole!" Dice scoppiando a ridere. "E sei solo mio!"
E mentre la porto ridendo fra i tavoli dei negozi, penso a quanto il destino sia stato cattivo nei miei confronti.
I bambini sono gli unici con cui riesco ad essere davvero me stesso, dove l'Harry stronzo non esiste, dove si fa viva quella parte di me tenera, romantica, quasi sdolcinata.
Ed io, se le idee malsane che riescono a prendere forma solo di notte a casa di Liam continuassero a tormentarmi, non potrò mai avere dei bambini.
L'ennesima assenza nella vita di un ragazzo già abbastanza abituato al vuoto, abbastanza rassegnato al nulla.
Essere omosessuale non solo significherebbe dimenticare ogni insegnamento, ogni etica, ogni confine.
Non vorrebbe dire solo deludere chiunque mi abbia mai voluto bene, essere etichettato per strada, guardato con disprezzo.
Non solo significherebbe vivere sempre con la paura di essere scoperti o di non avere alcun diritto.
Vorrebbe dire non avere mai dei figli,
E questo dipende tutto dalla presenza di Louis Tomlinson nella mia vita.
Perché se mai dovessi fidanzarmi con un uomo sarebbe sicuramente il ragazzo che entra mano nella mano con un moretto e che appena mi nota rimane immobile davanti all'entrata.
Se mai dovessi fidanzarmi con un uomo, credetemi sarebbe per sempre.

If possible, I would marry you.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora