Coward.

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Venire a lavorare sta diventando più che altro un vero atto di coraggio, ogni giorno entro con la certezza che ad una certa ora Louis e Zayn si faranno vivi, si scambieranno le loro effusioni in pubblico e andranno via.
E sta diventando davvero troppo.
Sono passati 4 giorni da quella dannata sera in quel locale maledetto, dove la guerra è iniziata, e soprattutto dove ho capito che l'unico modo per interromperla è parlare con Louis.
Non sono un codardo.
Scappo, ma infine ritorno sui miei passi.
Corro, ma alla fine mi fermo.
E questo è il momento giusto per guardare il problema dritto negli occhi e annientarlo, anche se indossa i più begli occhi del mondo e forse rimarrò anche io irrimediabilmente scottato.
Devo affrontarlo.
Ah, un'altra cosa da fare, è pagare Liam come psicologo personale, più che un amico quel ragazzo si è preso a carico un cliente a tempo pieno, che si presenta alle 2 di notte in preda agli spasmi dopo aver fatto un sogno sul ragazzo che gli piace.
E che la mattina dopo ignora tutto, perché incapace di ammetterlo a mente lucida.
Probabilmente mi prenderà per pazzo, forse sono pazzo.
"Styles corri a fumare adesso perché poi te la sogni la pausa sigaretta." Esclama Jem ripescandomi da qualche meandro dove mi ero ficcato con forza.
"Cromberg da quando non scopi?" Domando prendendo una sigaretta e stringendola già fra le labbra.
"E tu da quando sei così simpatico?" Ribatte ancora più acido e fastidioso.
"Sei antipatico come una ragazzina mestruata." Urlo uscendo velocemente dal locale e facendo girare alcuni ragazzi seduti ad un tavolo.
Accendo la sigaretta e la pace che noto fra le strade di Londra mi fa pensare che sono da poco passate le due, e che quindi i ragazzi arriveranno fra poco.
Stanotte non ho chiuso occhi, vado avanti con sigarette e caffè da più di 30 ore, dannati problemi, dannati complessi, dannati tutti.
E santo Liam.
L'ho chiamato quando era passata da poco la mezzanotte e se ne è andato da casa stamattina, diretto verso la scuola.
Poveri bambini che lo ascolteranno, lo faranno a pezzi e lo manderanno a casa mia, i bambini di adesso sono davvero imprevedibili.
Ma stanotte è stata dura.
Gli argini sono caduti tutti, come un castello di sabbia spazzato via da un'onda leggera.
Stanotte ho ammesso che Louis per me non rappresenta solo un cliente qualsiasi.
Stanotte ho ammesso che il cuore ha battuto forte per giorni, e che continua a battere ogni volta che lo vedo aprire quella dannata porta per entrare nel locale.
Stanotte ho ammesso che qualcosa in Harry Styles si è smosso.
Ma Liam, comunque non sa tutto.
Liam non sa che la notte sogno Louis, e la mattina mi risveglio con un sorriso smagliante stampato in volto.
Liam non sa che quando vedo lui e Zayn baciarsi vorrei spaccare il mondo con una furia che mai ho conosciuto prima.
Liam non sa che da quando Louis è entrato nella mia vita, ho ricominciato a vedere il sole.
Ed il sole non lo vedevo da quel giorno in cui il corpo di mia madre giaceva inerme fra le mie braccia, dopo che una leucemia fulminante me l'aveva portata via.
Il sole non l'ho più rivisto.
Ed invece adesso eccolo.
Eccolo che cammina spedito verso di me, mano nella mano con un altro.
Eccolo il sole.







"Cosa desiderate?" La mia voce atona non da segni di cedimento, sono costretto a mantenere un tono il più neutro possibile, prima che Zayn inizi a stuzzicarmi e che io perdi il controllo.
Guardo solo lui, dritto negli occhi.
Louis è come se non esistesse, è come se non volessi ricordare al mio inconscio che lui è reale, e che non sto semplicemente diventando matto.
Vorrei che fosse davvero così.
"Harry io vorrei una tazza di tè e Zayn un caffè macchiato." E
come ogni volta a prendere la parola è Louis.
Perché è tutto così difficile?
Non voglio ascoltarlo, non voglio nemmeno pensare che esista.
Ci sono momenti in cui è tutto così facile, in cui penso che tutto andrà bene che ci parlerò e non ci sarà nessun segno che mi faccia pensare di essere un finocchio, e altri in cui il mondo cade preda dei peggiori dubbi.
Dubbi che inevitabilmente diventano sogni.
Sogni che vedono me e Louis insieme, come due fidanzati.
Innamorati.
"Styles, forse dovresti dormire un po' di più." Se possibile ascoltare la voce di Zayn è ancora più fastidioso.
Lui non scatena nessun dubbio, ma solo rabbia.
Ho sempre detto che questi due ragazzi si completavano, ho sempre detto che sembra che si conoscano da tutta una vita, ho sempre detto che avevano la stessa intimità di due fratelli.
Ma appunto, fratelli.
Non fidanzati.
"Ho di meglio da fare la notte, Zayn." Esclamo pacato girandomi e lasciandoli ai loro porci comodi. "Non immagini quanto possa essere divertente non dormire."
"Purtroppo per te, lo immagino benissimo." Ribatte lui sottovoce quando ormai sono troppo lontano, ma lo sento comunque, lo sento e arriva flebile come uno spiraglio d'aria contro una finestra.
Arriva e si abbatte contro la corazza.
Sgattaiolo fuori in un momento in cui Jem è occupato, e mi sento anche abbastanza in colpa.
Ma mi sto lentamente convincendo che essere una persona diversa da ciò che sei davvero, ti uccide.
Ed io sto morendo.
Scaravento la mano chiusa a pugno contro un muro e ogni mio nervo adesso è concentrato a darmi del coglione, il resto è distante.
"Harry cosa succede?" Nonostante la voce arrivi da dietro alle mie spalle e nonostante io sia completamente concentrato a non urlare dal dolore, riconosco quella voce.
"Louis nulla che possa interessarti." Rispondo alla sua domanda con ancora gli occhi chiusi e la corazza che inizia a tremare.
"Se non me ne parli non potremo mai saperlo."
"Non parlo dei miei problemi con gli sconosciuti." Ribatto con troppa freddezza, e lo sento trattenere il respiro per un secondo.
Ma lui non si tira indietro.
Lui fronteggia l'uomo che sono diventato senza paure.
"Harry siamo amici." Sussurra appoggiando una mano contro la mia schiena e facendomi sussultare.
"Tu non li senti?" Le parole delle volte corrono più veloci della luce, pensi siano pensieri troppo rumorosi, ed invece si trasformano in domande, in frasi troppo affrettate.
"Cosa dovrei sentire, Harry?" Le sue mani corrono dolcemente per la mia schiena e i brividi aumentano, come aumentano i battiti del mio cuore che per troppo tempo sono stati assopiti.
"I brividi." Dico a voce fin troppo bassa, e sono convinto che non mi abbia sentito fin quando le carezze diventano una presa ferma intorno alle mie spalle e sono costretto a girarmi.
Non perché non riesca a rimanere fermo, sono sicuramente più forte e ben piazzato di lui, ma semplicemente perché il suo sguardo sulla schiena è talmente penetrante e così magnetico da indurmi a girarmi.
E così, lampante e chiaro come nulla prima d'ora, capisco che tutto quello che ho sempre cercato si trova nel fondo di questi occhi, questi occhi così azzurri da far impallidire il cielo sulle nostre teste e così sinceri da farmi tremare.
Perfino il colore passa in secondo piano, perché qui non è questione di blu, verde o marrone, qui è questione di anima, e la sua sgorga direttamente nei suoi occhi.
"I brividi io li sento dal primo giorno in cui ti ho conosciuto, ma tu sei troppo cieco." Scuote la testa con fare laconico e come la prima volta che l'ho visto in questa condizione, vorrei semplicemente abbracciarlo.
Ma come al solito reprimo ogni sentimento.
Codardo.
"Non è normale, sai?" La mia domanda nasconde fin troppi doppi sensi, ma lui pare non accorgersene.
Lui vede il bello, vede il puro, non vede il vero me.
"L'amore non è mai normale." Esclama come se stesse parlando della lista della spesa.
"Come puoi parlare di amore se non conosci nulla di me, Louis?"
Metto da parte tutti gli insulti che passano per la mia testa al solo pensiero di essere omosessuale, metto da parte perfino la voglia di baciarlo, perché è tanta, perché vorrei liberare il suo labbro inferiore dalla presa dai denti e baciarlo, metto da parte tutto.
E aspetto la sua risposta.
"Una volta mi hai detto che credi nell'amore a priva vista, no Harry?" Domanda sorridendo sghembo e facendo rimanere questa volta me in silenzio. "Io non ci ho mai creduto, ma tu sei qui e non posso tirarmi indietro davanti all'evidenza."
"Non ci sarà mai nulla, Louis." Dico con la voce rassegnata e le spalle incurvate.
"Solo se non lo vuoi." Ribatte stringendo i pugni contro il mio petto. "Dimmi che non lo vuoi e non mi farò rivedere mai più in questo bar, Louis Tomlinson non esisterà più per te."
"Zitto." Sbotto con la guerra che non ha smesso di impazzare nella mia testa, ma che al contrario si scatena più furiosa che mai. Non lo so cosa voglio. Non so nemmeno cosa sono. Anzi questo lo so. Codardo. "Zitto." Ripeto più a me stesse che a lui.
Ma, come al solito, lui mi sorprende.
Un suo dito finisce sulle mie labbra, che automaticamente schiudo leggermente inspirando forte il suo odore.
Sa di sale, mare, caldo.
"Shh." Ansima con gli occhi chiusi e il respiro pesante. "Baciami, Styles. E sta zitto tu."
E così poggio le mie labbra sulle sue, bocca contro bocca, lingua contro lingua, anima contro anima.
In un angolo nascosto, nel nostro angolo nascosto, lontano da tutto e da tutti, rimaniamo vicini, gustando ogni sapore che ci siamo negati per troppo tempo, ritrovando la pace che continuo però a sentire di non meritare, e posso giurare che nessun muscolo ha coraggio di eseguire un movimento che non sia muovere le labbra a ritmo con le sue.
Così il cuore inizia a battere forte, e capisco che ha vinto lui.
Forse ha vinto solo questa battaglia, la guerra forse sarà insidiosa e troppo lunga.
Ma il cuore oggi ha vinto.
Perché la mente si azzittisce, e si lascia trasportare dal momento che probabilmente aspetto da più tempo.
Codardo urla però.
E sento che non possa che avere ragione, che diritto ho io di illudere Louis?
Io non sono come lui.
Io sono Harry Styles e non sono un finocchio.

Un codardo sì, però.

AUTRICE ORIGINALE : Buonasera persone! 
A quest'ora dovrei essere già a letto perché domani la sveglia suona presto, ed invece sono qui a pubblicare perché sono diventata ormai puntuale. 
Lo scorso capitolo purtroppo però non vi è piaciuto molto, e ne sono davvero dispiaciuta, mi dite cosa non va? O perché vi è piaciuto meno degli altri?
Sapete benissimo che sono molto interessata al vostro giudizio.
Ah, prima che vi saluti voglio dirvi che finalmente Louis è tornato, e a quanto credo anche con il botto. 
Spero che vi piaccia, che vi emozioni più dei passati e che vi lasci qualcosa. 
Grazie a chi perderà tempo a lasciare una piccola recensione, e grazie anche a chi leggerà silenziosamente.
Un bacio.

-Allen

If possible, I would marry you.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora