Silence.

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  "Liam cos'hai?" Ci sono delle volte in cui capisci che non c'è bisogno di parlare, perché è tutto chiaro, e le parole andrebbero solo ad ingarbugliare la limpidezza dei fatti, delle scelte, e dei pensieri. Ma questo non è una di quelle volte, la nostra non è una di quelle amicizie. Nel nostro rapporto abbiamo bisogno di sbattere la faccia contro la realtà, perché non ci basta tenercela in testa, perché abbiamo bisogno di ascoltare quei pensieri prendere forma, e plasmarli, perché è compito nostro, perché se dovessero rimanere muti non ci farebbero agire, perché la paura nel silenzio potrebbe distruggerci.
"Nulla." E per quanto non l'abbia fatto per anni, adesso è il mio turno di ascoltare, di mettere le mani nella testa di Liam, di farlo parlare, di poterlo aiutare. Tocca a me. Stringo fra le labbra il filtro e lo osservo mangiucchiarsi l'interno della guancia.
"Liam non mentirmi." Lo guardo seduto su quel divano, quello stesso divano che mi ha visto impazzire per il mio amore ormai appassito e che adesso guarda lui disilludersi. Pensava che sarebbe stato facile? Che non avrebbe sofferto? Amare è soffrire, ma spesso ne vale la pena.
"Harry va tutto bene." La sua voce vacilla leggermente, e pensa di riuscire a mascherarlo con un finto colpo di tosse.
" Liam non..." Il fumo esce più veloce delle mie parole, ma lui mi interrompe e abbassa lo sguardo sulle sue ginocchia.
" Zayn è sparito da una settimana." Zayn. Dovevo immaginarlo.
Mi scappa un risolino, pensando che probabilmente sarà con Louis e che lo starà consolando. Il moro non aspettava che un mio passo falso per correre da Louis e dirgli che aveva ragione, che non ne valeva la pena, che non avrei mai potuto amarlo come lui meritava, ma perché sparire proprio adesso dalla vita di Liam?
Io e Louis ci siamo lasciati quasi due mesi fa ormai, una settimana fa dovevamo vederci però.
Sarà stato lui a convincere Louis a non venire da me? O le mie azioni sono state abbastanza sconvolgenti da fargli dimenticare qualsiasi cosa?
"Starà con Louis, avrà bisogno di lui." Il suo nome mi esce dalle labbra con un suono soffocato e gutturale, il processo di accettazione si sta rivelando abbastanza traumatico. Perché dimenticare il passato potrebbe anche diventare facile un giorno, questo piano piano lo sto capendo, ma dimenticare il futuro che avevamo progettato insieme, questo è tutto un altro conto.
Come potrò anche solo andare a fare la spesa e non pensare più a cosa piaceva a lui?
"Anche io ho bisogno di lui, Harry." Ammette afflitto il mio amico. Mi muovo velocemente verso di lui, sedendomi sul bracciolo del divano e gli passo un braccio intorno alle spalle, poggiandoci la testa contro.
"Ritornerà, non sarà cosi stupido da perderti." Sorride di uno di quei sorrisi stanchi che tanto odio vedere sul suo viso. Quell'espressione appartiene a me, quell'espressione di finta apatia e completo menefreghismo, non al mio migliore amico, non all'uomo che ho sempre scommesso sarebbe andato via, e che invece è rimasto.
"Il fatto che tu abbia imparato a consolare la gente è davvero meraviglioso." Esclama contro la pelle scoperta del mio braccio.
"Hai visto!?" Scherzo. "Riesco ad abbracciarti perfino senza che tu me lo chieda."
" Da non crederci." Ridacchia, chiudendo però gli occhi e lasciandosi prendere probabilmente dai ricordi.
"Hai proprio ragione." Confermo io, alzandomi e andando a prendere un altro po' di te. "Su Payne hai me che ti preparo perfino il thè cosa vuoi fartene di quel bell'imbusto?"
Sorride ancora, questa volta di slancio, come se avesse la risposta ma non potesse dirla, come se si trattasse di qualcosa di così intimo e viscerale da doverselo tenere solo per se.
E lo capisco.
Non si tratta più di interesse o di attrazione fisica, il mio amico sta attraversando quella fase in cui parlare di amore è ancora troppo, ma non parlarne invece è pura cattiveria.
Liam si sta innamorando di una persona che è sparita dalla sua vita da una settimana, potrebbe amare una persona capace di sparire senza dare alcuna spiegazione, potrebbe amarlo davvero senza freni. Potrebbe mitigare la sua aria sfrontata, i suoi modi sgarbati, i suoi sorrisi strafottenti, potrebbe rendere migliore un ragazzo che non meriterebbe nessuno sforzo.
"Ti stai innamorando Liam..." Ad occhi chiusi sembra ancora più indifeso, come se non volesse dimostrare tutta la forza che è racchiusa sotto la sua pelle. Chi lo dice che si è forti solo per i muscoli? Liam Payne porta avanti da troppi anni la mia e la sua vita, migliora quella dei suoi alunni, e da poco cerca, probabilmente invano, di illuminare quella di un ragazzo tutto ciuffo e occhi scuri.
"Forse..." Un sospiro gli sfugge dalle labbra. "Non lo so Harry, era tutto così dannatamente perfetto." E lo capisco guardandolo che per lui era tutto molto più che perfetto, perché se Liam dovesse amarlo, lo amerebbe completamente, ciecamente, semplicemente facendosi riempire da sentimenti ancor 'oggi sconosciuti alla maggior parte del Mondo. Lo amerebbe interamente, sbagli, difetti, parolacce, tutto compreso, come si fa con un figlio, di quell'amore così matto da portare al nulla.
"Non parlare al passato." Sussurro quando l'unica cosa che vorrei fare è correre dietro a quel coglione e urlargli contro.
"Devo, per il momento devo. Perché adesso nulla è perfetto, okay?" Prende un respiro. "E perché io non saprei cosa fare se lui dovesse andare via."
"Ti rialzerai." Come ho fatto io vorrei dire, con le mani sporche di mercurio cromo per cercare di far ricombaciare i pezzi, ma sto zitto. Perché nessuna medicina aiuterebbe un corpo dilaniato, nessun dottore potrebbe ricucire un cuore fatto a brandelli, e questo non saprei come dirlo. Come potrei togliergli la speranza di una rinascita quando io stesso sono aggrappato a questa?
"Mi spezzerei. E rimarrei lì. Non sono come te Harry."
Rimango in silenzio ancora una volta, le parole non servirebbero a nulla. Perché se dalla vita ho imparato qualcosa è sicuramente il fatto di non doversi spezzare mai, prima di Louis ero convinto che fosse facile vivere così, sano, zero sentimenti, zero problemi, era il mio mantra. Ma poi accade. Ti spezzi comunque, anche se dalla vita hai imparato ad essere flessibile arriva quel qualcosa che ti porta ad un punto di non ritorno. A quel punto che ti fa credere di non esistere più davvero, ed io sono proprio nel mezzo, ma sto zitto, ancora in silenzio. Perché non posso dirgli di essere ancora incredibilmente frantumato, perché non posso confessargli che sotto la pelle gli organi sono ancora in fase di assemblaggio, non posso. Ora tocca a me essere forte per entrambi.
"Liam c'è un momento in cui il dolore è più forte di qualsiasi cosa, i ricordi bruciano più di qualsiasi fiamma, e ti senti incredibilmente inutile, ti guardi indietro sperando di poter rimediare a qualcosa, di poter cambiare un passato che è stato già scritto, ma alla fine ti rendi conto che le cose sono andate così, e che tocca a te prendere in mano la tua vita, ti tocca ricominciare..." Un groppo in gola mi fa tacere per un secondo, questo è quello che mi dico, quando il pensiero di averlo perso fa davvero male, lo ripeto, e cerco di convincermene, come quando da bambino ascolti una nuova parola e la ficchi ovunque, così da ricordarla per sempre, così da poterla considerare tua. Sarà lo stesso per questo ragionamento? Per questa accozzaglia di frasi che per adesso sono senza senso? Ignoro la verità che sento bruciare da dentro le ossa, una verità scomoda che mi dice che mai riuscirò a rimettermi completamente in piedi, che non sarà mai più mattina senza quegli occhi splendenti, che non sarà più notte senza le sue labbra contro il mio collo, che non sarà mai più vita senza di lui. "E l'unica cosa che ti resta da fare è urlare, urlare di risentimento, di rabbia, di dolore. Urli e speri che basti, che non ti ascolti nessuno, quando vorresti essere ascoltato solo da una persona. Ma ricominci, il tempo passa, i ricordi dovranno sbiadire, ed il dolore scemerà. Ti perdonerai. E passerà, va bene?"
"I tuoi occhi non dicono questo Harry." Scuote la testa e mi guarda quasi con compassione, come se fossi stato uno stupido a tentare di convincerlo di qualcosa che non credo possibile nemmeno io.
"Liam per te è diverso. Io sono un caso perso." Ribatto debolmente. "Cosa hai fatto tu per far soffrire Zayn? Nulla. Io invece..." Lascio la frase in sospeso, e lui è lì, con quegli occhi che danno di cioccolato e il sorriso gentile.
"Tu invece hai sbagliato." Secco. "E sei stato fermo, quando l'unica cosa da fare era corrergli dietro. Ma lo hai fatto per paura... ed io so che Louis lo capirà un giorno. Un amore come il vostro non può annullarsi per così poco."
"Qualcuno dice che le persone sono portate dalla vita a far del male a coloro che meno se lo meritano." Sospiro, prendendo un'altra sigaretta e accendendola.
"Quanto ti manca Harry?" Ennesima volta in cui Liam è costretto a consolarmi, ma oggi ci sono anche io, vigile, presente, ci consoleremo a vicenda, crogiolandoci in due amori diversi eppure così infinitamente simili.
"Sappi che l'unica cosa che mi fa continuare a respirare è la consapevolezza che prima o poi ritornerà a sorridere."
Silenzio. Ancora.
"Tanto Harry, tanto." Questa volta sono io a chiudere gli occhi, e a respirare profondamente. Se mi concentro riesco a sentire la cartina bruciarsi fra le mie mani ed il cuore di Liam battere con il mio. Ho appena ammesso anche a lui di continuare a vivere solo grazie al ricordo di Louis che mi porto dietro. Sembrerebbe una cosa malata, non trovate?
"E a te Liam, quanto manca?"
"Molto." Risponde senza troppi giri di parole, probabilmente senza pensarci troppo. "Come potrebbe mancarmi il caffè di prima mattina."
Sorride.
Sorrido.
"Siamo davvero in guai grossi, amico." Affermo aspirando forte e stringendo un pugno. "Ma Zayn ritornerà, tu, tu non hai nulla di sbagliato..." Non come me, vorrei aggiungere. Ma sto zitto.
Silenzio.
E le mie stesse parole portano alla verità.
Lui non ha fatto nulla a Zayn, lui stava solo imparando ad amarlo, ma io ho fatto del male al suo Louis, e se fosse tutto un modo per farmela pagare? Per far soffrire l'unica persona che mi sia rimasta? Non può farlo davvero, può odiarmi quanto vuole, ma non può mettere in mezzo Liam. Mi sembrava interessato davvero quel verme, non arriverà a tanto vero? Non può.
Non deve.
A questo punto, con l'infame certezza di centrare qualcosa nel dolore del mio amico, lo abbraccio.
Come se potessi fargli dimenticare tutto, come se non volessi caricarlo di colpe che non gli spettano, come se volessi donargli quell'amore che forse per colpa mia non potrà più assaggiare.
Lo abbraccio e nel silenzio gli sto dicendo che si impara a sopravvivere, nonostante tutto, comunque tutto.
Anche se l'unica cosa che vorresti fare è vivere di qualcun altro.


If possible, I would marry you.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora