The moment.

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Un raggio di sole buca la cortina di nuvole di questo inizio d'estate incerto. Solo un asciugamano, parole e ore vuote come le bottiglie delle birre che risuonano accanto a noi.
Siamo qui da qualche ora, una macchia di colore ,il nostro telo mare, in questo verde infinito.
Come mi sono ritrovato qui?
Chi ha voluto che due ragazzi con apparentemente nulla in comune si incontrassero?
Un ragazzo di Doncaster dalla vitalità innata e dichiaratamente gay incontra un ragazzo di Holmes Chapel senza alcuna speranza, con la convinzione che la vita si fermi ad un paio di sveltine a settimana e parecchie birre.
Un paio di occhi azzurri come il mare incontrano quelli a volte verdi, a volte grigi e a volte celesti di un altro.
La forza di volontà di un dottore, che si prende cura da quando è nato dei più deboli, incontra la voglia di emozionare la gente con la voce.
La convinzione che l'amore esista, che serva per andare avanti, che sia l'unica forza motrice di tutto questo casino che chiamiamo universo, incontra l'apatia di chi non crede più in nulla, perché ha pianto tanto, e adesso è stanco.
Chi ha programmato il nostro incontro?
E' stato caso o destino?
"Louis ma tu ci pensi mai al nostro primo incontro?" Ho gli occhi chiusi, ma sento il suo sguardo puntato addosso, come il più potente dei riflettori.
"Ogni giorno." Ammette facendo nascere sul mio viso un sorriso. Questo ragazzo ha questa capacità di farmi sorridere anche senza far nulla, di farmi ridere semplicemente con una smorfia, è Louis e semplicemente per questo so che mi farà star bene. "Ma perché?" Domanda e immagino i suoi occhi brillare di curiosità, la sua bocca tendersi in un sorriso e il venticello fra i suoi capelli scombinarli in modo divertente. Possibile però che la fantasia non sia in grado di superare la realtà? La polaroid che ho messo nel mio zaino è l'unica cosa che possa ricordarmi che lui esista davvero. Se non dovessi vederlo anche e solo per alcuni giorni, inizierei a pensare che lui non esista. Che non possa esistere. Dove è concessa tale perfezione?
E sento come tatuate sulla pelle le sue parole, scritte sul retro della fotografia con una semplice penna nera con una scrittura tonda e dolce, ma che sulla mia pelle hanno fatto male. Come se le avesse scritte con un tizzone ardente, come se ogni sillaba che scrivesse mi levasse l'aria dai polmoni. Perché non sono riuscito a dirgli ti amo? Non sono ancora pronto? Io lo amo. Ripesco quel momento e anche con gli occhi chiusi riesco a vedere il suo viso mentre buttava giù quelle lettere, smanioso di vedere la mia reazione.
Ed io la ricordo la mia reazione quando convinto di leggere una sciocchezza, lessi semplicemente: Sono Louis William Tomlinson, e fra sette miliardi di persone amo proprio te.
Annaspai in tutto l'amore che lui stava lasciando fluttuare verso di me e che io, per qualche assurdo motivo, non riuscivo a ricambiare.
Porca puttana, io lo amo.
E non so nemmeno quando abbia iniziato a farlo, lo amo e basta.
Ma non riesco a dirlo.
Forse lo sono sempre stato, aspettavo solo di incontrarlo, per rendermene conto.
Ed ora che so di amarlo il mio corpo si rifiuta di dirlo.
Come se avesse paura.
Come se non fosse una cosa normale.
Come se non fosse il momento.
"Perché ci siamo incontrati?" Butto scontato alzandomi leggermente sui gomiti e trovandolo con le gambe incrociate a fissarmi. Irreale e perfetto. "Lo ha voluto il caso che il vostro bar abituale fosse chiuso o il destino?" Si passa la lingua fra le labbra e mi sembra impossibile mantenere il discorso aperto. "E che tu mi notassi? Chi lo ha voluto?"
"Che io ti notassi lo ha voluto sicuramente qualcuno che mi voleva parecchio male, per averti dato una bocca del genere." Afferma sicuro fissandomi le labbra, con la voce però maledettamente tranquilla come quella di due coinquilini che decidono quando andare a fare la spesa, ma poi riprende ancora più convinto. "E comunque sono certo che fosse scritto da qualche parte che avrei dovuto incontrarti. L'ho capito solo quando ho incontrato i tuoi occhi che ogni passo che avevo fatto era verso di te." Rimango zitto e cerco la sua mano sul telo, portandola fra le mie. Ad una frase del genere cosa bisognerebbe rispondere? Perlomeno qualcosa di leggermente dolce. Perlomeno un ti amo sussurrato. Perlomeno la più grande dichiarazione d'amore di sempre. Ma non so, forse non è ancora il momento. "Ma anche se il destino non dovesse esistere, anche se dovessimo essere gli unici padroni delle nostre vite, io so che ti avrei incontrato comunque, ovunque fossi andato." "Davvero?" La voce mi trema ed il cuore batte all'impazzata. Cosa mi prende? Mi avrebbe trovato.
"Io ti troverei sempre. Anche fra migliaia di persone saprei dove guardare, per trovarti. Io ti avrei trovato comunque."






If possible, I would marry you.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora