Quella notte Gibbs si addormentò sul divano, lasciando il suo letto a Ziva che non aveva un posto dove andare. Gibbs non aveva accennato a fare domande, le aveva solo offerto casa sua come alloggio, ed augurato la buona notte.Ziva era stesa sul letto e guardava il soffitto. Essendo tornata a DC aveva molte cose di cui preoccuparsi, a partire da quello che avrebbe raccontato il giorno dopo a Gibbs, come avrebbe potuto chiedere al direttore di poter rientrare in squadra, per poter collaborare nelle indagini, e poi... E poi c'era Tony. Quella sarebbe stata la parte più difficile. Ma in quel momento, riusciva a pensare solo alla sua piccolina. Sperava con tutto il cuore che stesse bene, e che Adam la stesse trattando con cura come un padre farebbe... Solo un'illusione, ovviamente, ma la speranza è l'ultima a morire. Si rese conto del vuoto che la bambina aveva lasciato. Voleva solo poterla riabbracciare, e dirle ancora una volta che ci sarebbe stata sempre, e nel suo cuore, iniziava a chiedersi se l'avrebbe mai rivista, se avrebbe mantenuto la promessa. Al solo pensiero una lacrima solitaria le rigò il volto. Non poteva immaginare una vita senza la sua Ariel. Aveva fatto davvero di tutto per poterla crescere, ed ora gliel'avevano portata via.
Doveva parlarne con Gibbs, il prima possibile.
Si alzò, e con cautela, senza fare rumore si avvicinò al divano del salotto.
Gibbs, che ancora non era riuscito a prendere sonno dopo quel tumulto di emozioni che aveva provato quella sera, si mise subito a sedere vedendo Ziva appoggiata allo stipite della porta che, con gli occhi bassi, aspettava di poter parlare con lui. In quel momento vide in lei la sua Kelly, quando aveva fatto un incubo e correva nella camera dei genitori per dormire con loro.
"Hai fatto un brutto sogno? Vieni qua" le disse a bassa voce.
Si avvicinò cauta, e quando si sedette ed incrociò lo sguardo del suo capo, che la osservava cercando di capire con gli occhi di un padre, questi non riuscì a trattenersi dallo stringerla forte a sé, sussurrandogli che sarebbe andato tutto bene, che ogni cosa si sarebbe risolta. Era convinto che non sarebbe mai tornata da lui, che non sarebbe mai tornata sui suoi passi, e se ora la stava abbracciando e consolando, stava per accadere qualcosa di molto grave e pericoloso... O forse era già avvenuto.
Gibbs sentiva che tentava di parlare, ma le parole le si strozzavano in gola, fino a quando non sentì una sua lacrima bagnargli la maglietta. Tentava di trattenere dei singhiozzi, che divennero sempre più forti, fino a che non si trasformarono in un vero pianto disperato. Da quel che ricordava non l'aveva mai vista così.
Quando finalmente si calmò, capì che non serviva a niente restare a piangere, e riuscì a dire qualcosa.
"Gibbs... Non sarei dovuta tornare, lo so, ma non l'ho fatto per me... È che..." Le lacrime ripresero a scendere. Non era possibile che fosse così difficile esporre un problema. Ma forse era dovuto tutto al fatto che spiegandolo a qualcuno, sarebbe diventato più reale, e lei non voleva crederci. Gibbs la fermò.
"Tu non saresti dovuta partire, Ziva. È diverso!" Voleva dirle che la sua scelta aveva portato tanto dolore a tutti, e certamente anche a lei stessa, ma forse, dopo tutto quello che le era successo, non voleva rassegnarsi all'idea di essere l'unica David ancora in vita... E poi quello non era il momento più adatto, o si sarebbe potuta sentire disprezzata per il suo errore e sarebbe scappata ancora. L'ultima cosa che lui voleva, ora che l'aveva di nuovo con sé.
"Gibbs... Una bambina di quasi due anni è stata rapita la notte scorsa intorno alle due a Tel-Aviv" spiegò raccogliendo le sue forze. Vedendo Gibbs confuso, Ziva continuò "Ho parlato con il Mossad, ma poiché non ne faccio più parte, ed essendo un agente federale in congedo, dovevo parlarne con l'NCIS, che potrà contattare il Mossad ed iniziare le indagini"
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My Reason To Go On
Fanfiction~Tratto dal 1º capitolo~ "Sentì dei rumori provenire dalla cucina, si alzò e senza pensarci estrasse la pistola da sotto il cuscino. Ma non fece in tempo a raggiungere la stanza che vide un uomo uscire dalla porta di casa, e lei non poteva sparare...