FAMILY

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Ziva David, una ballerina... Tony trascorse tutta la notte a rimuginarci sopra.
Continuava a ripensare a come fosse incantevole quando danzava. Sembrava una piuma che volava nel cielo.
E l'indomani, avrebbe fatto l'audizione... Ziva David... La sua ninja... Ancora non riusciva a crederci.

Il sole sorse ben presto, e Ziva non poteva nascondere una certa ansia per quello che avrebbe fatto di lì a poco. Ma  lo faceva per Tali, per Ariel e per la bambina che era tanti anni fa.
Quella notte, però aveva dormito bene. Come non dormiva da tanto tempo. E ne sapeva anche il motivo. Finalmente aveva con sé il suo scudo. Il ciondolo con la sua stella. La stella di David.

Fu svegliata da una tenera mano che la accarezzava. Aprì lentamente gli occhi, ancora un po' assonnata, e si rese conto che la figura che aveva davanti, era Tony, con un dolce sorriso sul volto.

Avrebbe voluto saltargli addosso, inondarlo di baci, perché quel giorno era stranamente felice, ma non poteva.
Così, con un freddo "Buongiorno" si alzò dal letto e andò a lavarsi.

Tony ci rimase male, ma si aspettava una reazione del genere. Aveva però capito che per starle veramente vicino, per dimostrarle il suo amore, doveva lasciarle spazio. E comportarsi da amico.

Quella mattina, Ziva stava per uscire con il solito borsone, ma il ragazzo la fermò.
"Oggi ti accompagno io"
"Non dovresti andare all'NCIS?"
"Prima ti lascio alla tua audizione, poi andrò al lavoro"
"Tony..."
"Lo so Ziva... Ma voglio solo comportarmi da amico! Niente di più, niente di meno"
Ziva lo fissò per un attimo con il suo solito sguardo distaccato, ma alla fine acconsentì.

Salì nella Mustang di Tony, e per tutto il viaggio guardò fuori dal finestrino, rimanendo in silenzio, mentre con la mano stringeva il suo ciondolo. Gesto che aveva ripreso a fare dal primo momento in cui l'aveva riavuto al collo.

Tony poté scorgere la tensione nei suoi occhi, ma preferì non dire nulla. C'era una strana atmosfera. Più calorosa, come se si fosse sciolta la tensione fra loro due... Eppure Ziva continuava ad essere gelida. Forse perché dopo la sera precedente, aveva un po' di timore, ora che conosceva il suo segreto...
Arrivati all'Opera, Ziva scese e con un freddo saluto si allontanò.

Appena Tony uscì dall'ascensore dell'NCIS, Gibbs lo attendeva alquanto alterato.
"Tutto bene capo?"
"Dimmelo tu DiNozzo! Sono le 10:30!"
Tony stava per replicare quando il cellulare del capo squillò.
Conclusa la telefonata, avvisò con la solita calma il resto del team.
"Donna morta pochi minuti fa davanti agli occhi di un'amica"
"E perché sarebbe nostra giurisdizione?" chiese McGee.
"Ha lavorato per la marina"
"Quindi dove siamo diretti, capo?"
"All'Opera, DiNozzo"

Il cuore gli si fermò per un secondo.  Gli bastò fare due più due, perché venisse assalito dal terrore più totale. Aveva appena perso una figlia... Adesso anche la donna che amava era veramente troppo. Il destino ce l'aveva proprio con lui.

Tornato all'Opera, Tony fu l'ultimo a scendere dal pullmino. Fece una telefonata a Ziva per accertarsi che stesse bene, ed avvisarla che la squadra era lì... Magari voleva tenere la storia dell'audizione solo per sé.

"Con chi abbiamo a che fare?"
Ad attenderli c'era l'amica della vittima che aveva telefonato.
"Era un ex soldato della marina, Emily Clark" la ragazza informò Gibbs e McGee.
"Eravamo nel bar di fronte all'Opera, ed a un certo punto ha iniziato a non respirare..."
"Come mai eravate qui?" domandò McGee.
"Eravamo qui perché mia cugina deve fare le audizioni qui all'Opera... Ed Emily aveva voluto accompagnarci. Mia cugina lavora qui, al bar, e abbiamo pensato di venire a prendere un caffè" spiegò la ragazza.

Tony scese dal pullmino ancora più agitato di prima, non avendo ricevuto risposta da Ziva.
Senza fare domande corse dentro l'edificio, non vedendo i suoi colleghi, che però erano in realtà nel bar a controllare la scena del crimine.

My Reason To Go OnDove le storie prendono vita. Scoprilo ora