Capitolo 3 - Gli eredi del ghiaccio

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In un appartamento di Torino un cigolio echeggiò per alcuni secondi in una stanza. Una donna camminava sul pavimento in marmo e si spostava qualche ciocca di quel biondo platino; i jeans neri le snellivano le gambe toniche e la felpa blu aveva un colletto a barchetta che mostrava la pelle chiara. Gli occhi verdi saettarono ogni angolo nella stanza, ma caddero alla fine sulla scrivania di legno; sulla superficie c'erano delle foto e dei documenti aperti. La mano della donna accese la luce del lampadario e finalmente poté vedere meglio la stanza. Una sedia era vicino alla scrivania e i braccioli davano verso le due finestre rettangolari; le scarpe della donna toccarono il tappeto marrone. Le mani di lei raccolsero una foto per osservare meglio i soggetti, ma una voce maschile distrasse la giovane.

Karl - Ah! Sei qui? Ti stavo cercando, Thea.

Thea - Hai trovato un'altra? - si voltò notando l'uomo, sorrise e mostrò la foto.

Karl - Sì. C'è stato un disguido tre settimane fa nella scuola dove lavoro. Tre studentesse hanno avuto un incidente.

Thea - Come mai?

Karl - Erano all'interno del bagno femminile. Ti dico solo che la struttura era ricoperta da ghiaccio e neve. Penso che sia opera di quella ragazza.

L'uomo indicò la foto alla donna. L'immagine raffigurava Camilla insieme a Renzo vicino al portone della scuola. Thea sorrise leggermente, ma sembrava molto seria.

Thea - Sei sicuro che sia una di noi?

Karl - Sì. Ha una voglia opaca sulla guancia destra, simbolo che è figlia di un Cavaliere di Ghiaccio.

Lui si avvicinò alla donna della sua stessa età, mise le mani in tasca e guardò il soffitto roseo come se cercasse un'altra risposta a quell'indagine.

Thea - Potrebbe crearci qualche problema? Il suo cognome non è da meno. Sarebbe un bel rischio se la portassi direttamente alle Caverne di Ghiaccio.

Karl - No. Per ora non farò nulla, poiché è ben sorvegliata dalla madre. Una donna abbastanza premurosa, attenta ad ogni incontro. Questo è quello che mi hanno detto i miei colleghi.

Thea - Vuoi dirmi che c'è un'altra? Una che usa la Magia del Ghiaccio? - si coprì la bocca con le mani per la gioia - Una Maga di Cristallo?

Karl si spostò verso la scrivania e aprì un cassetto tirando fuori un fascicolo colmo di foto, fogli gialli e altri documenti che aveva prelevato con estrema cura dalle sue indagini. Thea si avvicinò con riguardo e osservò con attenzione i documenti, cercando di capire ogni informazione.

Karl - Mi dispiace deluderti, tesoro ma non è così. È una Mortale.

Thea spalancò gli occhi e controllò con nervosismo le immagini e la classificazione della madre di Camilla. Non poteva crederci a quelle parole, non era assolutamente possibile una cosa del genere. Karl sembro rattristato per lo sconforto della compagna.

Thea - Come una Mortale? La ragazza è...

Karl - La ragazza è come te, una Maga di Cristallo. La madre è una Mortale. Non ho potuto prelevare altre informazioni, poiché i documenti matrimoniali posti dal Cavalieri dei due Ordini sono protetti dalla Stanza dei Segretari nelle Palazzo di Vor. Diciamo... sono andato a tentativi per scoprire qualcosa in più.

Thea - Se l'Ordine lo scoprisse darebbe la caccia alla ragazza. Va contro le nostre regole. Va contro al Consiglio dei Lupi.

Karl - Lo so perfettamente. - tirò fuori un altro documento - Non ci sono stati casi di tradimento per un po' di anni. Mio padre condusse delle indagini dei traditori dopo la terribile guerra tra Mortali e Cavalieri. La maggior parte sopravvissero, ma uno solo colse la sua attenzione.

Il Dono di Camilla   [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora