Il professore Haugen appoggiò la borsa di pelle sul tavolo e guardò Camilla, lentamente con aria rilassata si avvicinò alla moglie e le diede un bacio. La musica del violino rimbombava nella dimora senza disturbare gli interessati, il gatto si appallottolò sulle ginocchia di Thea.
Karl - Allora, come sta andando?
Thea - Tutto bene caro, le stavo raccontando delle regole. Non accetta il matrimonio a diciannove anni.
Karl - Normale, tesoro. Ti ricordo che neanche tu volevi sposarmi a diciannove anni - accennò un sorriso e prese dal frigo un succo di frutta.
Thea - Ho dovuto essere tua, insomma... mi hai scelta. Comunque, non voglio divagare. Siamo qui per mostrale il vero scopo dell'incontro.
Karl annuì con aria pensierosa e appoggiò il succo di frutta alla pera sul tavolo, poi prese dalla credenza della cucina un bicchiere per servirsi la bevanda.
Camilla restò in silenzio e posò le dita sulla superficie del tavolo, come se sperasse in un briciolo di salvezza da quelle regole.Camilla - Vostra moglie mi ha detto sull'educazione delle Maghe. Voglio sapere il significato di quelle rune e perché state cercando una come me? - guardò il professore con tensione.
Karl - Le rune fanno parte della nostra storia. Ogni Cavaliere ne possiede una - si toccò il mento e si sedette accanto alla moglie, mentre lei gli accarezzava il collo - Ogni maschio che nasce nel nostro Ordine ne ha una. La runa che simboleggia la nostra stirpe e la Gebô.
Camilla capì il significato di quella runa. Sua madre le raccontò come aveva conosciuto suo padre grazie alle basi del fuþark e di quella runa tatuata dietro al collo.
La ragazza socchiuse gli occhi azzurri e deglutì un po' di saliva, fu strano ma sorrise quando si ricordò della sua infanzia. Quella piccola parte che la legava a suo padre e come le aveva insegnato il norvegese, qualche parola in gaelico irlandese e per ultimo il norreno. Tutte quelle informazioni erano sugli antichi testi conservati da suo padre con estrema cura.
Camilla - La runa del Dono porta tre significati. Giusto?
Karl - Sì. La prima è il dono che la divinità fa all'uomo affinché questi esista, definita come "il respiro che Odino diede". La seconda specie di dono è l'offerta e il sacrificio per la divinità. L'ultima è quello che l'uomo fa all'uomo, il suo significato in pratica è donare ai propri guerrieri dei meravigliosi doni.
Camilla - Perché mio padre mi voleva tener alcune cose nascoste.
Karl - Forse l'ha fatto per proteggerti. Voglio sapere una cosa, Camilla. Tuo padre chi è? Ho fatto delle ricerche su tutti i Cavalieri di Ghiaccio, ma... non ho trovato nessuno che sia riferito a te. Raramente i Cavalieri rivelano il loro cognome ad altri, ma il tuo... beh... è abbastanza importante.
Camilla non voleva dir chi fosse suo padre, poiché il suo sogno era stato chiaro, non doveva mostrare il passato e l'identità del padre. Thea intuì che l'espressione della ragazza era cambiata, accarezzò il gatto e guardò il marito come se cercasse di dirgli di "stare attento".
Camilla - Un vecchio Cavaliere, non so molto del suo passato. Non me ne ha mai parlato, anzi... mio padre è schivo quando gli domando dei... nonni o parenti.
Karl comprese che la ragazza si stava rintanando nel suo rifugio, così cercò di rilassarla con un altro argomento, non voleva di certo perdere l'occasione di avere altre informazioni. Thea tossì per nascondere la sua disapprovazione da parte del marito e sfiorò con le dita le orecchie del micio.
Karl - Bene. - si alzò dalla sedia e si spostò, prese dalla borsa in pelle un documento e lo mostrò alla giovane - Cambiando discorso, ti ho invitata qui per un motivo.
STAI LEGGENDO
Il Dono di Camilla [Completa]
Fantasy[Completa ma in Revisione - i capitoli verranno sistemati e aggiornati. ] Siamo a Torino, Camilla I. Andersen è all'ultimo anno del suo liceo, timida ragazza ma dolce nel carattere nasconde un delicato e complicato dono. La ragazza dopo essere tor...