Capitolo 13 - La Neve e il Fuoco

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Camilla le mancò il respiro per un breve istante, strinse il cellulare ascoltando la voce profonda del padre, il quale alternava l'italiano al norvegese. Lo conosceva troppo bene, sapeva che quando mischiava le due lingue era agitato.

Renzo e suoi amici iniziarono a suonare una delle canzoni preferite di Camilla, Patience dei Guns N' Roses. Un susseguirsi di accordi e di toni riecheggiò nel garage, mentre Serena guardava Giulio e la sua chitarra rossa. La musica in quell'angolo di città provocò curiosità alle vecchiette che passavano di lì, spaventando qualche gatto e qualche piccione.

Camilla ignorò la musica, la canzone preferita dei suoi genitori, la canzone che veniva citata ogni volta da loro mentre si stava conoscendo. Lentamente si coprì la bocca con la mano destra e fece qualche passo, tremava come un pulcino bagnato a quelle parole. Serena si voltò notando l'amica che era uscita dal garage.

Camilla - Cosa? Ma... com'è successo?

Il padre che era in ospedale da un'ora attendeva nella sala d'aspetto, camminava con tensione e rabbia, la sua mano non riusciva a star ferma mentre teneva il cellulare. Dopodiché si accomodò e piegò la schiena in avanti, lasciando scivolare i giubbotto grigio che gli copriva il corpo.

Gunnar - Un uomo l'ha picchiata. Vieni Iselin, ti prego - balbettò.

Camilla sapeva perfettamente che quando suo padre la chiamava con il secondo nome, la situazione era veramente grave. Una lacrima scese sulla guancia lentigginosa di lei. Serena si avvicinò e le toccò una spalla, l'italo-norvegese chiuse la chiamata.

Serena - Che succede?

Camilla si morse un labbro per il dolore che provava e senza dir nulla, l'abbracciò. Serena ricambiò, cercando di capire che cosa era successo. Renzo vide le due e interruppe la canzone facendo un cenno con la mano, Roberto fermò i piatti e Giulio concluse l'ultima nota. L'amico di Camilla si avvicinò per capire quel dolore, e dopo una veloce spiegazione, il ragazzo annuì e prese dal giubbotto le chiavi dell'auto, una Fiat Panda. La vettura era parcheggiata sotto ad un enorme porticato di cemento.

Renzo - Va bene. Vi accompagno. - fissò Giulio e Roberto - Vado con loro, la madre di Camilla sta male. Sistemate voi il tutto, ok?

I due ragazzi capendo quella maledetta situazione annuirono senza protestare. Poco dopo Renzo fece strada per prendere la macchina e partire verso l'ospedale.

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La notizia dell'aggressione della madre di Camilla passò per alcuni tg locali della città, portando scalpore per quell'evento. Nella casa di Thea, Lukas non perse tempo ad avvisare la donna che stava cucinando.

Lukas - Ehi Thea! La madre di Camilla è stata aggredita ad un supermercato, vicino al Parco Ruffini.

Thea spense il fuoco del fornello, si inoltrò nel salotto per guardare la sconvolgente notizia. Lukas rimase esterrefatto, sulla scena dell'attentato c'erano ancora delle macchie di sangue e la polizia aveva cercato degli indizi dov'era stata aggredita la donna.

Thea - Dobbiamo andare in ospedale. Come sua Mentore devo sapere come sta Camilla - spalancò gli occhi e prese velocemente il giubbotto dall'attaccapanni.

Lukas annuì, si avvicinò alla sua camera per prendere il giubbotto. Dopo dieci minuti i due uscirono dal condominio grigio e prendendo la loro macchina, si avviarono verso l'ospedale. Lukas si ricordò perfettamente il nome della struttura, poiché al TG avevano indicato dove Giorgia era stata portata.

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A causa del traffico, Camilla, Renzo e Serena arrivarono all'Ospedale Molinette con qualche minuto di ritardo. Parcheggiarono l'auto e immediatamente si precipitarono all'interno della struttura. Camilla chiese all'ufficio di quell'ospedale del ricovero della madre, i medici diedero il numero della stanza e il reparto. Tutti e tre si avviarono verso il piano per poi andare verso la sala d'attesa, dove c'era Gunnar. Camilla arrivò per prima nella sala e lo trovò piegato in due dal dolore, non l'aveva mai visto così debole, sottovoce lo sentiva borbottare qualche nome di una divinità norrena. Renzo e Serena si avvicinarono alla porta della sala d'attesa, il padre alzò lo sguardo verso la figlia e mostrò le mani callose, dove Camilla le prese e lo abbracciò per consolarlo.

Il Dono di Camilla   [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora