Quando i due uomini si separarono per organizzare altri piani, Dag Andersen si recò senza perdere tempo alle Caverne di Ghiaccio. Il fratello minore di Gunnar era un uomo che aveva passato la sua vita tra il dolore, le botte e gli insulti da parte del padre, padre che aveva indicato con disgusto suo fratello Gunnar Andersen. Non era una novità che il secondogenito di quella famiglia si recasse in situazioni non del tutto lecite con alcuni Cavalieri, soprattutto se si parlavano di sostanze stupefacenti o piccola delinquenza. All'interno del Consiglio dei Lupi era visto come la pecora nera, ma essendo uno degli ultimi in scala di successione veniva onorato.
Quando Dag entrò nelle Caverne di Ghiaccio si recò nei piani inferiori dove c'erano, oltre gli uffici, anche delle stanze private per i Comandanti, Generali e i discendenti di quella famiglia. Una di queste era occupata dal giovane. Dag entrò e si tolse il giubbotto che aveva indosso, lo posò su una sedia vicino ad alcuni bauli e si svestì; aprì un baule e prese la divisa verde dell'Ordine, indossandola. I suoi occhi verdi si posarono sul tavolo rotondo illuminato dai cristalli azzurri che pendevano sul soffitto, i passi del ragazzo si avvicinarono all'armadio che conteneva le mappe e delle carte politiche.
Ad un tratto qualcosa lo destò, dalla tasca del giubbotto il giovane udì una suoneria, si avvicinò e prese il cellulare, rispondendo alla chiamata.
Dag - Ciao. Novità? - camminò nella stanza e si toccò il mento, alzò lo sguardo verso il soffitto grigio e sorrise - Perfetto! Se hai scovato il suo rifugio, sai cosa devi fare.
Il Cavaliere di Ghiaccio sentì la risata dell'emittente, le quali vennero sostituite da alcune domande per l'Andersen, il quale camminava sul pavimento di marmo nero.
Dag - Ah... certo, certo... sì. Liberatene, Leif è impaziente. Segui il piano, attacca prima la madre e poi occupati del resto. - un sorriso beffardo nacque alle suppliche provocanti dell'emittente - Sì. Non vedo l'ora. Spero soltanto che non ci scopra quell'idiota. E poi... lo sai cosa voglio fare con te - si morse un labbro e chiuse gli occhi, salutando chi l'aveva chiamato.
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Mentre la situazione stava cambiando, a Torino una folata di vento e di chiacchiere toccò le orecchie di Camilla. La giovane fissò le vetrine dei negozi accompagnata dall'amica Serena, la quale parlò senza perde il filo del discorso. Camilla aveva osservato con cura gli atteggiamenti estroversi della ragazza, la stimava per questo carattere diretto e per il modo buffo che le mostrava dandole affetto in alcuni contesti.
Serena - L'ultimo scatolone arriverà tra due giorni. Se vuoi possiamo andare alla libreria Libro Nascosto. Così posso scegliere il tuo regalo di compleanno - rise.
Le due continuarono la loro passeggiata sul marciapiede, la città era decorata dagli addobbi natalizi. Serena socchiuse gli occhi e si fermò vicino ad un negozio di fumetti, posò la mano sul vetrina e controllò la mercanzia.
Serena - Credo che a Natale svaligerò l'intero negozio - rise.
Camilla - Ti manca quel numero? - fissò lo sguardo dell'amica e le indicò una copertina a colori di Dylan Dog.
Serena guardò l'indicazione e accennò un sì con il capo, ma un po' di delusione si mostrò sul volto, poichè il prezzo era veramente alto. Camilla infilò le mani nelle tasche del giubbotto per restare in silenzio e poter ascoltare l'amica.
Serena - Troppi soldi, Cami. Devo risparmiare e fare un po' di rinunce - sospirò e continuò a camminare.
Camilla fissò il fumetto e si accostò a Serena. La ragazza che veniva dal Veneto era molto curiosa e aveva un modo tutto suo per approcciarsi. Le due avevano alcuni hobby in comune e molto spesso parlavano su ciò che amavano, Serena non aveva peli sulla lingua e sapeva come difendersi dalle offese. Al contrario l'italo-norvegese teneva tutto dentro.
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Il Dono di Camilla [Completa]
Fantasy[Completa ma in Revisione - i capitoli verranno sistemati e aggiornati. ] Siamo a Torino, Camilla I. Andersen è all'ultimo anno del suo liceo, timida ragazza ma dolce nel carattere nasconde un delicato e complicato dono. La ragazza dopo essere tor...