L'allenamento durò per ben due ore, Thea spiegò le posizioni e gli accenni del Primo Grado della magia. Senza perdere il filo del discorso e aggiungendo sull'uscita di domani nella foresta, l'utilizzo delle pozioni e le movenze del corpo che dovevano accompagnare i flussi magici delle ragazze.
Ciononostante Camilla era distrutta fisicamente e mentalmente, le compagne continuavano a fissarla con sospetto, non si fidavano, soprattutto Lene che parlottava con una Maga di nome Synne. Solo dopo qualche minuto di riposo, Thea indicò alle ragazze di recarsi di recarsi al dormitorio per riprendere le lezioni e gli allenamenti il giorno seguente. Tuttavia desiderò che Miriam, una ragazza dalla pelle scura dagli occhi di un intenso castano chiaro, accompagnasse la nuova arrivata per i corridoi del Palazzo di Freki.
Non perse tempo Miriam spostando qualche ciocca riccia dal volto sudato si avvicinò a Camilla che riprendeva la spada del padre, mostrandole un sorriso dolce e facendole strada, insieme alle altre, verso le scale che conducevano all'entrata del palazzo, per poi scendere nei corridoi verso i dormitori.
Miriam ― Sei stata brava per essere una novellina.
Camilla si pulì il giubbotto dalla neve, annuendo timidamente al complimento. Al contrario vedeva in Miriam la fiamma della curiosità, se avesse trovato il coraggio di parlare come le altre, avrebbe domandato un mucchio di cose. Eppure si sentiva così debole in confronto a loro, così diversa sotto gli occhi vigili della sua gente.
Camilla ― Quindi... domani usciremo per una perlustrazione, giusto? È ciò che ha detto la Maga Tutrice. In che consiste?
Miriam ― Nulla di così essenziale, solo un esercitazione riguardo alle pozioni e al loro utilizzo. La Maga Tutrice insiste sempre nell'educarci su questi concetti. È anche un modo per tenerci lontane dai Cavalieri di Ghiaccio, finché non saremo pronte per sposarci.
Camilla ― Non capisco perché queste tradizioni siano così persistenti, il matrimonio è impegnativo, lo so. Molti miei compagni di scuola hanno i genitori separati. Poi, il matrimonio non è l'unico modo per unire due "amanti" in una relazione.
Miriam ― Scusami, ma i tuoi genitori non ti hanno mai detto su ciò che deve fare una Maga di Cristallo?
Camilla ― No. Non hai mai avuto l'idea di parlarmi di ciò. Come dire... mi hanno tenuto all'oscuro di un po' di cose.
Miriam ― Beh, è un errore. Anche perché senza marito i Giudici di Cristallo possono ucciderti.
Camilla ― Posso dirlo? Questa cosa è alquanto disgustosa. Nessuno dovrebbe costringere una ragazza a sposare un Cavaliere per obbligo.
Miriam sorrise come se capisse quella sensazione. Anche lei provava gli stessi dubbi che aveva Camilla, passò con le compagne nel corridoio scendendo delle scale illuminate dai cristalli azzurri; per poi aprire un portone di ferro e trovarsi all'interno del dormitorio.
Fili di letti e bauli erano posti al centro della sala quadrata. Camilla guardò con stupore le pareti bianche e il soffitto ornato dai dipinti di lupi e rune composte per la maggior parte di ghiaccio e agata. Le lenzuola turchesi profumavano di rose e, vicino alla testa del letto, c'erano dei comodini di dove erano posti dei libri magici.
Miriam ― Le divise, il pigiama e i libri sono all'interno del baule, per il resto se hai bisogno chiedi pure.
Camilla ― Grazie Miriam.
Camilla posò la spada del padre su un letto libero e si tolse il giubbotto per mettere la divisa. Attirò la curiosità delle ragazze che guardavano la spada, leggermente diversa da quella dei loro fratelli, compagni e padri. Miriam cercò di trovare una scusa, qualcosa che potesse attaccare bottone per saperne di più.
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Il Dono di Camilla [Completa]
Fantasy[Completa ma in Revisione - i capitoli verranno sistemati e aggiornati. ] Siamo a Torino, Camilla I. Andersen è all'ultimo anno del suo liceo, timida ragazza ma dolce nel carattere nasconde un delicato e complicato dono. La ragazza dopo essere tor...