Tra i crepacci e i monti della Norvegia, all'interno di una grotta molto profonda, dove nessun Mortale aveva varcato quel luogo, si ergeva un magnifico Tempio, chiamato dai due Ordini, Tempio del Cielo. Le pareti che erano un tutt'uno con la grotta, erano decorate con dipinti in oro e ottone, davanti all'ingresso, una gigantesca porta in ferro e oro, c'erano una scalinata e ai lati due cervi in latite. Dei cristalli magici illuminavano la struttura e alcune statue mostruose rappresentavano dei Troll, montoni con le corna d'oro e dei lupi.
In una sala, nascosta da occhi indiscreti e dai Cavalieri che tenevano controllato quel luogo, due uomini stavano discutendo. Il primo uomo era alto e magro, portava una divisa verde con sul petto delle medaglie d'osso e la spada legata con un laccio attorno alla vita; gli occhi verdi erano sottili come quelli di Gunnar Andersen, troppo identici per non essere riconosciuti nell'antica dinastia dove proveniva l'esiliato. Il secondo uomo era basso e il corpo magro era coperto da un mantello marrone, dietro alla schiena portava un pugnale, il quale era legato con un laccio di cuoio.
Leif - Hai trovato la zona di tuo fratello?
Leif strinse i pugni attendendo una risposta dall'alleato, quei stanchi occhi marroni scrutarono gli occhi verdi di Dag Andersen, mentre i capelli rossi coprivano la fronte.
Dag - No. Ma sono vicino, dammi solo un altro po' di tempo.
Leif - Dag! La luna passerà vicino a Giove tra cinque mesi, non posso aspettare! Devi portarmi il Sigillo del Dono! Vuoi sì o no, vendicare la morte dei tuoi cari e condannare tuo fratello?! - si grattò lo zigomo dov'era posto un tatuaggio e una cicatrice.
Dag - Stai tranquillo, Leif. Sto ancora studiando gli spostamenti di mio fratello dopo il matrimonio con quella sgualdrina, dammi solo un po' di tempo e ti porterò ciò che vuoi.
Leif - Lo spero! Sono stanco di tutto questo, Dag. Voglio la mia vendetta! Ho aspettato cinque anni! Ed ora che la profezia è così vicina, non voglio nessun errore - camminò su e giù all'interno della stanza.
Dag - Lo so. Vuoi vendicare la tua famiglia.
Leif - Portare il Caos in questo mondo. Oh sì. - si voltò - Ma non posso farlo senza il Sigillo del Dono! - fissò un armadio di legno posto vicino a uno scaffale di libri e incrociò le braccia.
Dag - Leif, sei sicuro che il Sigillo...
Leif - Ne sono più che sicuro.
Dag - Allora... fammi contattare i miei seguaci, il Consiglio dei Lupi non deve sapere questa conversazione il nostro incontro - si avvicinò a una sedia e si sedette.
Leif - No. Nemmeno il Consiglio del Scintilla, dopo la mia fuga, mi stanno cercando come se fossi un maledetto delinquente. Molto presto... si pentiranno dei loro gesti. - si avvicinò a Dag e socchiuse gli occhi e abbassò la voce - Se tutto andrà come ho pianificato, governeremo Miðgarðr a nostro piacimento.
Dag - Un Cavaliere di Ghiaccio e un Cavaliere di Tuono che governeranno questa terra e i Mortali? Sì. Mi piace come idea - sorrise con malignità.
I due si fissarono con un sorriso beffardo tra di loro, Leif si avvicinò alla porta di ferro e aprì per tornare al suo rifugio. Dag sapeva che non poteva restare in quel luogo, poiché era ricercato dal Consiglio della Scintilla, un consiglio che un tempo faceva parte quel maledetto uomo dai capelli rossi.
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Da quell'incontro passarono cinque giorni, cinque giorni di assoluta tranquillità nella città di Torino.
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Il Dono di Camilla [Completa]
Fantasy[Completa ma in Revisione - i capitoli verranno sistemati e aggiornati. ] Siamo a Torino, Camilla I. Andersen è all'ultimo anno del suo liceo, timida ragazza ma dolce nel carattere nasconde un delicato e complicato dono. La ragazza dopo essere tor...