CAPITOLO 37

6 0 0
                                    

~ERICA'S POV~

Louis stava a pochi passi da noi e ci guardava serio. Per un attimo avevo davvero temuto fosse Cam.

"Era arrabbiata e mi ha chiesto di stare a casa mia per quella notte. E io bè, non me la sentivo di lasciarla da sola" non ci potevo credere, stava mentendo al suo migliore amico per difendere me.

Zayn mi guardò per conferma ed io annuii.

"Capisco" disse guardando Louis.

"In questo caso non c'è nessun motivo di arrabbiarsi."

Zayn e Louis erano troppo amici per sospettare l'uno dell'altro perciò Zayn non era geloso.
Il che era una cosa stupenda, soprattutto in casi come questi. Non mi era piaciuto usare Louis per mentire, ma forse era meglio. Non sarei mai riuscita ad affrontare Zayn, ne sarei uscita distrutta.

Ringraziai Louis con gli occhi e poi guardai Zayn e lui rispose al mio sguardo. Si avvicinò e mi prese lentamente la mano, io sorrisi leggermente. Anche quel piccolo contatto fisico dopo tre giorni mi fece venire i brividi. Mi avvicinai di più anche io e li misi le braccia intorno al collo per poi abbracciarlo. Restammo così per un pò.

"La prossima volta.."iniziò a dire tra i miei capelli "prima di non parlarci per tre giorni dovremmo essere sicuri di ciò per cui siamo arrabbiati" risi.

Mi staccai dall'abbraccio per guardarlo un'altra volta. Adesso il suo viso era decisamente più rilassato. Persino gli occhi sembravano più chiari.

Si avvicinò ancora di più. Come poco prima il mio respiro accellerò. Sorrise e premette le sue labbra sulle mie, una scarica di elettricità mi percorse il corpo e le gambe diventarono deboli.

Fu un bacio così delicato e piacevole, non era violento o frettoloso, volevamo solo goderci quell'attimo.
Mi ricordai solo dopo di Louis alle nostre spalle.

"Scusa Louis" sorrisi imbarazzata.

"Oh no tranquilli, potete limonare quanto volete, adesso devo andare però" disse, ma non con il suo solito tono scherzoso. Avrei dovuto parlargli, mentire non doveva essere stato facile.

Zayn non sembrò notarlo e appena Louis se ne andò non perse tempo per riavvicinarsi e ribaciarmi.

"Cosa devi fare adesso?" chiese ansioso.

"Devo studiare e poi devo andare in palestra" lui sospirò.

"Sicura? Devi proprio andarci? Insomma stai bene come sei" disse indicando il mio corpo.

"Zayn, sono come sono perché vado in palestra" gli feci notare. Si avvicinò improvvisamente.

"Potrei trovare un altro modo di farti allenare" disse maliziso al mio orecchio. I miei ormoni erano a mille ma anche se lo desideravo come non mai purtroppo non potevo saltare ne lo studio ne la palestra. Nei giorni precedenti ero stata così nervosa che avevo lasciato perdere tutti i miei impegni.

Delle urla maschili arrivarono dal corridoio, all'interno della scuola. Andammo a vedere cosa stesse succedendo. Al centro del corridoio c'era Matt, Matt Dixon, e attorno a lui altri quattro ragazzi che lo insultavano. Dovevo ammetterlo Matt era un pò strano, era timido, ogni volta che lo vedevo lo salutavo e lui mi sorrideva genuinamente ma si faceva maltrattare e insultare anche da quelli più piccoli di lui.

Insomma lui aveva la mia età e i ragazzi intorno sembravano di seconda, al massimo di terza.
Guardai Zayn e lo pregai con lo sguardo di aiutarlo. Zayn in effetti non gli aveva mai fatto nulla, ogni tanto forse lui e gli altri ci scherzavano un pò ma mai offendendolo troppo seriamente.

Zayn sospirò ma poi andò ad aiutarlo. Arrivò davanti ai ragazzi e li osservò un attimo.

"È facile prendersela con chi non può reagire eh? Adesso ci sono io, fatevi avanti" non si scompose, teneva le mani in tasca e aspettava. Dopo poco i ragazzi sbuffarono e se ne andarono.

Zayn passò a Matt i libri che gli erano caduti senza però degnarlo di uno sguardo, poi tornò da me. Matt ci ringraziò, soprattutto me, credo sapesse che avevo convinto io Zayn ad aiutarlo.

"Devi tirare fuori le palle Dixon, non ti potrò aiutare per sempre" gli consigliò il mio adorabile ragazzo.

Lui annuii e fece per andarsene ma lo fermai. Lo guardai fisso negli occhi.

"Non ha tutti i torti, Matt, non farti mettere i piedi in testa" dissi con più tatto. Stavolta sorrise e poi se ne andò.

"Ha una cotta per te" affermò all'improvviso Zayn tranquillo.

"Ancora con questa storia?" Sosteneva che Matt avesse una cotta per me da quando gli avevo parlato la prima volta, ma non ne era infastidito, non poteva minimamente competere con lui ovviamente e lo sapeva.

"È vero" alzò le spalle.

Insistette per accompagnarmi a casa e io non potei rifiutare. Gaia era uscita un'ora prima ed doveva essere già a casa. In macchina parlammo tranquillamente come se non fosse successo niente e noi non ci fossimo ignorati per tre giorni.

"Tu vai alla Truefitness giusto?" Chiese indovinando il nome della palestra che frequentavo.

"Sì perché?" Lo guardai mentre guidava. Le grandi mani strette sul volante e lo sguardo concentrato. Era davvero sexy anche mentre guidava.

"Così, conosco il proprietario, Kevin" scossi la testa.

"Tu conosci praticamente tutti" risi. Ed era vero, non sapevo come ma conosceva almeno il 90% delle persone di quella città.

Rise anche lui, mi portò a casa. Pranzai, raccontai le ultime novità a Gaia che ne fu davvero felice e poi cominciai a studiare. Verso le sei andai in palestra. Entrai in spogliatoio e mi cambiai. Non avevo davvero voglia di allenarmi ma dovevo. Salutai l'istruttore, Ryan.

"Come va?" Chiese sorridendo.

"Bene ma..non ho voglia" dissi sospirando facendolo ridere.

"Quando mai" alzò gli occhi al cielo.

Dopo dieci minuti di allenamento sentii la voce di Kevin il proprietario che rideva e scherzava animatamente con qualcuno nell'atrio. Mi affacciai per vedere chi fosse e rimasi a bocca aperta.

"Zayn! Ma che ci fai qui!" Corsi verso di loro e mi fermai proprio davanti a lui. Mi mise un braccio sulle spalle e mi diede un bacio. Kevin ci guardava sorridendo.

"Mi volevo allenare un pò" rispose facendomi l'occhiolino.

Più di un amico...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora