CAPITOLO 35

6 0 0
                                    

~ERICA'S POV~

Entrata in casa andai in camera mia. Dovevo ripassare per la lezione di pianoforte, così mi sedetti davanti alla tastiera e iniziai a suonare. Appena mi resi conto di essere sola di nuovo scoppiai a piangere. Un pianto isterico quasi liberatorio. Cam non era più con me a distrarmi e improvvisamente la consapevolezza di ciò che era successo mi piombò addosso. Sentivo male al petto, per la prima volta stavo provando vero dolore per qualcuno.

Mi stesi sul letto per calmare i crampi che avevano cominciato a divorare il mio stomaco. E non mi mossi per tutta la mattina.

---------------------

I giorni seguenti passarono davvero stranamente. Zayn non mi chiamò e non mi cercò neanche una volta. E non lo incontrai mai nei corridoi, o almeno non fino a mercoledì.

Stavo camminando in corridoio pensando al perché non mi avesse cercata. (Insomma ero io quella arrabbiata! Perché mi ignorava lui?)
Quando all'improvviso lo vidi. Stava sistemando dei libri nel suo armadietto, non si era accorto che lo stavo guardando così ne approfittai per osservarlo bene. Indossava un maglioncino grigio, dei jeans neri stretti e un giubetto di pelle, nero.

Non riuscivo a staccarli gli occhi di dosso. I lineamenti del viso contratti in un'espressione dura. Erano bastati tre giorni per sentirne la mancanza.

Ad un tratto però si girò e i nostri occhi si incontrarono. Mi ignorò completamente girandosi e dirigendosi in un altro corridoio. Tremavo dal nervoso. Era incazzato con me e non ne conoscevo neanche il motivo.

Guardai il mio orario su una bacheca e quell'ora avevo una variazione. Il mio professore di solfeggio non c'era così sarei dovuta andare in un'altra aula.

Cercai l'aula indicata ed entrai. Non ci credevo. In fondo seduto a destra in ultima fila c'era Zayn. Mi sembrava ovvio, la sorte ce la stava mettendo tutta per mettermi in difficoltà.
Ma cosa ancora più incredibile: l'unico posto libero rimasto era quello tra lui e Niall. Feci firmare l'entrata alla professoressa e camminai lentamente verso il fondo della classe. Fortunatamente c'era ancora il trambusto tipico dell'inizio della lezione così nessuno notò la mia espressione. Era un misto di rabbia e tristezza che non si ignorava facilmente. Mi sedetti e salutai Niall, solo lui ovviamente.

Dopo pochi minuti la lezione iniziò e cominciai a muovere freneticamente il piede. Dopo essermi assicurata che non mi notasse guardai Zayn con la coda dell'occhio. La rabbia svanì, in un attimo, com'era arrivata. Ero abbastanza vicina da sentire il suo profumo. I capelli scuri, ben sistemati, gli occhi color caramello apparentemente concentrati sulla lezione, tutto di lui mi attirava. Si girò leggermente forse accorgendosene e io mi rimisi a seguire la lezione.

Mi cadde la matita dal banco e un ragazzo seduto nella fila davanti la raccolse per poi porgermela.

"Grazie" sorrisi come meglio potevo vista la tensione che avevo accumulato.

"Prego" sorrise anche lui guardandomi anche più del dovuto. Poi guardò Zayn, cambiò espressione e si girò. Non ne aveva il diritto, lui mi ignorava ma non voleva ricevessi attenzioni da qualcun altro.

Niall aveva percepito la tensione tra di noi perciò non parlò molto e ciò mi dispiaceva visto che scherzare con lui mi avrebbe distratta.

Stufa di quella situazione presi un foglio e iniziai a scrivere:

"Cosa stiamo facendo esattamente?"
Passai il foglio a Zayn. Lo guardò a malapena. Aspettai paziente, prima o poi avrebbe dovuto leggerlo anche per sbaglio. Dopo un pò sbuffò e lo lesse. Scrisse qualcosa e me lo passò.

"Niente"
Wow risposta interessante. Mi sforzai un pò e scrissi ancora.

"Non hai niente da dire a riguardo?"
Rispose velocemente così non mi aspettai una grande risposta.

"No" appunto.

"Sei incredibile" dissi a bassa voce.

"Lo so" rispose. Era odioso quando faceva così.

Passai il resto della lezione in silenzio a rimuginare sul suo comportamento, quando suonò scattai in piedi e quasi corsi fuori dall'aula. Andai in bagno e mi guardai allo specchio e tornai al mio armadietto, misi i libri dentro e mi preparai per andare a casa. Quando mi girai, però, mi ritrovai faccia a faccia con Zayn. Smisi di respirare era più vicino di quanto pensassi.

"Dobbiamo parlare" disse con la sua voce profonda perfetta.

"Prima ci ho provato" cercai di mantenere un tono freddo e distaccato. Ma il solo rivolgergli la parola mi emozionava, dopo tre giorni.

Sospirò, mi afferrò il braccio ma non in modo violento e mi portò fuori sul retro della scuola.

"Quindi.." dissi aspettando che dicesse qualcosa.

"Dove sei andata quella sera dopo la festa?" Chiese guardandomi negli occhi, forse per vedere se dicevo la verità.

"È per questo che sei arrabbiato? Perché me ne sono andata senza dire niente?"

"Rispondi alla domanda" insistette.

Se la scusa che stavo male non lo aveva convinto dovevo trovarne una più convincente, ma di sicuro non gli avrei mai detto che avevo dormito da Cam.

"Che c'è? Eri troppo distratto per accorgertene?" Lo stuzzicai.

"Che vuoi dire?" Era sinceramente confuso, forse era troppo ubriaco quella notte per ricordarsene.

"Non fare il finto tonto, ti ho visto quella notte con quella..ragazza in braccio" lo accusai puntandogli un dito sul petto.

Rimase sorpreso e cambiò espressione.

"Non è successo niente" ,si difese, "l'avevo confusa, pensavo fossi tu, ma appena me ne sono accorto l'ho mandata via" spalancai gli occhi.

"Come cavolo hai fatto a scambiarla per me?!" Era una cosa che nel profondo mi offendeva, insomma non riusciva neanche a distinguermi da una ragazza qualsiasi.

"No, ma non è colpa mia, io ero..confuso" lo guardai non capendo.

"Senti.." si avvicinò di più a me"..io ho bevuto un pò e poi..sì ecco mi sono fatto una canna" non sapevo cosa dire, non me lo sarei mai aspettata e non sapevo se essere sollevata dal fatto che non mi aveva tradito o cose simili o se essere preoccupata. Ma immaginai fosse abbastanza normale fare quel tipo di sbagli alla nostra età.

"Non importa" dissi sorprendendolo "voglio dire, non hai fatto una buona cosa, sono contraria al fumo, figuriamoci se mi sta bene che tu ti faccia una canna.." sorrisi "ma sono troppo contenta che tu non abbia fatto niente con quella ragazza, perché..non hai fatto niente, giusto?".

"Te l'ho già detto. Niente di niente." Lo guardai, i suoi occhi sembravano sinceri.

"Però c'è ancora una cosa da chiarire" merda. Sapevo benissimo cosa voleva sapere.

"Dove sei stata dopo la festa. Perché so che non eri a casa." Non sapevo cosa dire, cominciai a sudare freddo.

"Era a casa mia" disse una voce alle mie spalle. Mi venne la pelle d'oca, mi girai...

Più di un amico...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora